Yumi
Ascoltavo le risate provenienti dal piano di sotto dalla mia stanza. Mi sentivo strana in un ambiente che prima adoravo... non smettevo di ripensare alla decisione che avevo preso, ma era la cosa migliore che avevo potuto fare. Loro erano rimasti sempre buoni amici, dovevo aspettarmelo, e non volevo che fosse diverso, però...
Makoto entrò senza bussare, aspettando però sulla soglia un permesso che accordai con un sorriso. Si sedette sul bordo del mio letto, accanto a me.
-Venivo a vedere come stavi- sussurrò facendomi una carezza
-Benissimo, non preoccuparti, sono reazioni naturali.
-Sappi che voglio ascoltarti, non ti giudicherò.
-Lo so... ma è una cosa che voglio affrontare da sola.
-Ti appoggerò comunque e sempre- mi rassicurò.
-Grazie- mormorai abbracciandolo mentre le lacrime mi uscivano dagli occhi.
Restammo così per un po', finché Ulrich non salì e ci si bloccò silenzioso davanti, avvisandoci che era arrivato qualcosa di importante dall'azienda.
Mi asciugai le lacrime con la manica della maglia e mi separai dal mio ragazzo. Ci alzammo e scendemmo nel salone, dove tutti ci stavano aspettando sul divano.
La lettera che Jeremy stava leggendo indicava i lavori che avremmo dovuto realizzare settimanalmente, e diceva:
"Benvenuti tutti in questo enorme progetto impresariale, del quale ognuno di voi sarà una parte cruciale, affinché possiamo concluderlo con successo.
Jeremy e Aelita hanno con sé due cartelle dove sono custoditi tutti i documenti su cui dovrete lavorare. Ci servono efficacia e costanza da voi.
Perciò, lavorerete cooperando:
Aelita e Jeremy, voi starete al computer che sposteremo in sala per agevolarvi.
Odd e Stephanie custodiranno e conserveranno tutto il frutto del lavoro, organizzandolo.
Ulrich e Yumi si faranno carico delle pubbliche relazioni, individuando nuovi possibili contatti e realizzando contratti con imprese giapponesi, francesi e tedesche. Makoto, tu collaborerai con loro ma dovrai comunque raccogliere i dati e mostrarceli.
Mi aspetto buoni risultati da parte vostra".
Il tempo passava rapidamente mentre ognuno si focalizzava solo sui propri compiti. Ogni tanto guardavo Ulrich di sfuggita e vedevo che non la smetteva di compilare delle carte mentre studiava tavole di statistica. Sapevo che sarebbe arrivato il momento in cui avremmo dovuto confrontarci con i documenti, ma per ora preferivo non rivolgergli la parola.
-Yumi, devo vedere come se la cavano gli altri e informarmi, torno in pochi minuti- si scusò Makoto abbandonando la stanza.
-Certo, io qui continuo con quello che stavo facendo.
Abbandonò la stanza lasciandomi sola con Ulrich che, appena rimasti in due, si mise la testa tra le mani e si stravaccò sulla sedia. Senza cambiare sguardo di una virgola continuai con i conti, finché il fastidioso rumore che faceva dondolandosi non mi deconcentrò e mi stufai.
-Che cavolo fai?- alzai incazzata la voce.
-Riposavo un secondo. Per caso ti interessa?- rispose senza guardarmi.
-Mi disturbi e non riesco a lavorare.
-Sarà per il rumore o perché non riesci a smettere di pensare a...
-A cosa? Che intendi?
-Lo sai bene: quel che è successo fuori.
-Ah! Giacché hai tirato fuori l'argomento: non hai alcun diritto di compiere azioni egoistiche e di obbligarmi a pagarne lo scotto.

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Un rincontro inaspettato (traduzione)
De TodoTutti e cinque hanno una vita indipendente, lavorano in posti diversi, ognuno vive la vita a modo suo. Ma quel che non sanno è che proprio il lavoro li riunirà di nuovo in maniera drastica e senza la possibilità di tirarsi indietro. Il mistero diver...