Yumi
Continuavo entusiasta a guardare dalla finestra, osservando la scenetta che avevano messo in piedi i due biondi. Mi sentivo bene per aver contribuito alla loro riconciliazione. Stephanie non era il massimo per i miei gusti, ma se rendeva felice Odd...
Non avrei aiutato ancora, però.Avevamo messo l'anatra in forno come indicava la ricetta sul cellulare. Il lavoro semplice, per così dire, era fatto. Ulrich si era fatto carico della parte più facile da preparare, non sembrava un cuoco esperto, ma l' impegno non gli mancava.
Il coulant era da preparare, e non avevamo idea di come si facesse. Lui prese il suo telefono e lo cercò perché lo facessimo.
-Da quel che dice qui, l'impasto è semplice da realizzare e ci si deve mettere del cioccolato dentro.
-Lasciami vedere. Mmm, non mi sembra molto difficile- dissi afferrando il suo cellulare.
-Insomma?
-Non credo sia molto complicato.
- Allora meglio che te ne occupi tu.
-Non se ne parla, lo faremo in due.
-Se ti fidi...
-Non ci rimane altra scelta.
Iniziammo a lavorare all'impasto; ci veniva bene lavorare in squadra come eravamo soliti fare a Lyoko. Mu mancava spesso lottare lì, anche solo per quello che comportava l'avventura...
Dopo aver insozzato la cucina con la farina estrassi il vassoio con l'anatra, senza molto attenzione, visto che il vapore del forno mi stava accecando. Mi bruciai la mano come una stupida mentre lasciavo il vassoio sul piano cottura, mollandolo di colpo.-Yumi, stai bene?
-Sì, è solo una scottatura. Continuiamo.
-No, devi metterla in acqua- disse afferrando la mia mano e mettendole entrambe sotto il rubinetto.
Quando guardai l'attenzione che dedicava alla mia scottatura, tornai a ricordare quel giorno in cui avevo stretto forte un bicchiere della mensa del collegio e quello si era rotto, provocandomi una piccola ferita su cui Ulrich aveva messo un cerotto; era sempre attento a queste cose.
-Bene, è fatta- disse mettendo soddisfatto il dolce in forno.
-Ora bisogna solo portare tutto fuori prima che tornino.
-Sì... non si finisce mai a questo mondo...
-Pensa perché lo fai.
Odd era con Stephanie a darci dentro. Ma necessitavamo di uscire per mettere la cena a posto e le bevande nel ghiaccio. Andammo noi due, carichi come muli. Ci avvicinammo parlando ad alta voce perché smettessero un attimo, ma nemmeno questo fece sì che le loro bocche si separassero.
- Fermatevi un attimo, avrete tempo per questo- gli disse lui senza timidezza alcuna.
-Certo, siccome mi hai fatto rodere con Andrea... ora dà fastidio a te- rispose Odd, riprendendo fiato.
-Non è questo. Ma abbiamo della roba da portare.
-A proposito, la tovaglia si muove un po'. Se avessimo qualcosa per fissarla...
-Io credo che nello studio debba esserci qualche gancio di quelli grandi, forse funziona. Vado a vedere- commentai.
Li lasciai lì tutti e tre, mentre finivano di portare cose in tavola. Salii nello studio; aprii i cassetti della scrivania, ma non trovavo nulla. Sapevo di averli visti uno di quei giorni su quei tavoli... decisi di cercarli nei portapenne che li decoravano; ero piuttosto nervosa per l'appuntamento e avevo abbastanza fretta. Per quello, non agii con sufficiente attenzione e feci cadere a terra la valigetta nera di Ulrich, che era rimasta aperta. Sparsi alcuni fogli per terra.

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Un rincontro inaspettato (traduzione)
RandomTutti e cinque hanno una vita indipendente, lavorano in posti diversi, ognuno vive la vita a modo suo. Ma quel che non sanno è che proprio il lavoro li riunirà di nuovo in maniera drastica e senza la possibilità di tirarsi indietro. Il mistero diver...