4.0 "Diario di Luke"

130 22 19
                                    

27 Settembre 2012

La mia vita fa schifo,mi sento affogare,come trascinato a picco tra gli abissi della mia fragile esistenza temporanea.

La scuola va male,ho fallito il test di biologia e quello di chimica organica,mentre ho saltato quello di letteratura.

Non avevo voglia di studiare,volevo solo stare chiuso nella mia stanza a fissare una crepa sul muro indefinita,vederla correre giù per le pareti candide,fino a raggiungere il battiscopa in legno.

Io sono come quella crepa,destinata a finire,una spaccatura nel bianco della vita,un errore in mezzo a tanta perfezione immacolata.

Britney e Eliah fumano e bevono ogni giorno,anche quando sono lì con loro.

Mi hanno fatto provare una sigaretta,ma il suo sapore mi ha disgustato a tal punto da sputare a terra tutta la mia saliva.

Ben ha ricominciato a picchiarmi,lo fa sempre.

Oggi sono uscito dall'aula di scienze perché non sopportavo la voce della professoressa Duncan.

Ho percorso il corridoio deserto a grandi passi,fissando la punta delle mie Vans nere quasi distrutte e ammirando il tessuto strappato sulle ginocchia dei miei jeans neri.

Contavo le mattonelle che calpestavo e mi perdevo nell'infinita di quei punti immaginanti che componevano le sezioni quadrate del pavimento sporco.

Avevo infilato le mani nella felpa nera e avevo stretto il telefono tra le mani,facendolo illuminare.

I miei piedi stavano calpestando la trentaseiesima mattonella quando Sonia beato a sbattere contro il suo petto,fasciato dalla felpa con il logo della scuola.

«Attento a dove vai,frocetto»

Le sue labbra erano tirate in un sorriso maligno,mette gli sifoni sporgevano da sotto i suoi occhi.

Era tremendamente bello,bello da far male,da togliere il fiato e lasciarti in apnea,sospeso tra la vita e la morte,in grado di renderti instabile e insensibile.

Questo era Ben,una macchina da distruzione,in grado di annientarti senza nemmeno farti provare dolore.

Sentivo il cuore esplodermi tra le costole e la voce farsi sempre più sottile.

«Scusa Ben,la prossima volta farò più attenzione»

Feci per sorpassarlo,ma lui mi agguantó per il cappuccio della felpa e mi cinse le spalle con un braccio.

«Sai cosa mi piace di te,Hemmings?»

Non ho risposto,in attesa.

«Che nonostante tu sappia che io sono in grado di annientarti, tu continui a trattarmi come ogni comune mortale,come se fossi la creatura più buona di questo mondo. Nonostante io sappia come ucciderti in meno di un secondo,tu attendi che lo faccia,senza ribellarti.»

Ho spalancato gli occhi,mordendomi il labbro inferiore,tanto da farlo sanguinare.

«Che hai fatto al labbro?»
«L'ho morso»
«Vieni,ti porto in un posto»

La sua mano si è stretta attorno al mio polso,mandando il mio cervello letteralmente in stato di quiete.

Ben sapeva farmi del male,uccidermi,come aveva fatto nei giorni pretendenti,picchiandomi nel bagno dei maschi e lasciandomi ematomi su tutto il corpo.

1•Ruined Souls Where stories live. Discover now