6.9 MICHAEL

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«Cosa sta succedendo,Ashton?» chiese ansimante Calum al riccio.

Michael era disteso sul letto,con la camicia sbottonata,le scarpe sciolte e le mani sul volto pallido.

I suoi singhiozzi potevano essere percepito da chilometri di distanza,le sue lacrime scendevano giù come fiumi in piena nel periodo invernale.

Cosa stava accadendo?

«Ash...che succede?» chiese sottovoce il moro,indicando la chioma colorita di Michael.

«Non-non lo so,credo che Luke l'abbia rifiutato o,nel peggiore dei casi,non si sia nemmeno ricordato di lui. Fa male,fa davvero male saper di aver sprecato tempo con una persona che non ricorda nemmeno il tuo sguardo o il tuo aspetto,non credi Calum? Non credo si possa sopravvivere,a certe forme di dolore devi semplicemente sottostare,cercando di placarle ma con la sua consapevolezza che non ti abbandoneranno mai.»

Il riccio si portó una mano sui capelli dorati,abbassando lo sguardo e scuotendo la testa,cercando di avvicinarsi alla schiena pallida di Michael.

«Mi dispiace» disse piano Calum,portandosi una mano sul viso e sbuffando disperato.

Non potevano sopportare l'ennesima sofferenza,anzi,Michael non poteva sopportare un'ulteriore batosta.

«Mike,vuoi che ti porto una mela o un succo di frutta?» chiese piano Ashton scuotendo l'avambraccio del ragazzo tinto che,ovviamente,non rispose e abbandonó la sua testa sotto al cuscino immacolato.

«Vado a prendergli qualcosa,tu aspetta qui con lui» esordì Ashton rivolgendosi al ragazzo dalla pelle color dell'ambra.

«No,vengo con te»

«Non lasciarlo solo,ti prego» lo supplicò Ashton guardandolo negli occhi.

«Va bene»

Calum,purtroppo,non aveva mai sperimentato sulla sua pelle una sofferenza tale.

Michael si ridestó all'improvviso,passandosi una mano sul volto distrutto e arrossato.

I suoi occhi erano infuocati e piccoli,il verde delle sue iridi appariva meno brillante e vivo,mentre il suo corpo stanco barcollava per la stanza dell'ospedale.

«Michael,vieni qua»

Calum lo afferró per il braccio destro e lo strinse a sè,sentendo i singhiozzi di Michael e carezzandogli la chioma colorita.

«È una merda,lo so. Ce la farai anche stavolta,te lo prometto»

«C-Calum,credo di aver bisogno di una boccata d'aria fresca»

Le braccia pallide del ragazzo dai capelli color dell'aurora boreale si sciolsero dal l'abbraccio e incontrarono le lacrime salate che gli occhi arrossati stavano perdendo.

«Mike,me ne vado io,così potrai stare solo.»

«N-no,credo che una passeggiata in corridoio o in cortile sia,sia davvero la cosa giusta da fare»

Sul volto rosso del ragazzo venne invaso da un sorriso che,ovviamente,non voleva comunicare gioia o allegria,ma semplice circostanza.

Ridere era davvero faticoso per Michel da quando Luke lo aveva abbandonato e,divenne ancora più complicato dopo quel rifiuto,dopo aver affrontato la realtà.

Nelle settimane precedenti,chiuso dentro la struttura,non aveva avuto modo di scontrarsi con quella che era la verità,ma adesso tutto si faceva più cupo e difficile,visto che aveva scoperto tutto,dopo che il suo più grande incubo si era,purtroppo,tramutato in realtà.

1•Ruined Souls Where stories live. Discover now