Capitolo 13

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ARIANA'S POV

Percorrevo lentamente Abbey Road, mi guardavo intorno, cercando Mattew.

Erano le 18.42, ma non c'era nessuno.

Continuai a camminare, finché due mani non mi tirarono dentro un vicolo buio.

Urlai.

Ed eccolo qua, stava davanti a me.

Indossava una larga tuta nera, le sue iridi erano scure, un sorriso diabolico contornava il suo volto.

«Quindi sei arrivata, tesoro.»

«Arguto. Ah. E non sono il tuo tesoro.» Replicai.

«Oh, non fare la difficile,» disse lentamente, avvicinandosi a me.

In risposta indietreggiai, toccando con la schiena la parete che segnava la fine del vicolo. Cazzo.

«Oh, tesoro. Non puoi più scappare.» Disse, appoggiando le mani sui miei fianchi.

«Mi fai schifo, leva quelle luride mani da me.» sputai, trattenendo un conato.

Ma in risposta spinse il suo corpo contro il mio, con una mano incastrò una ciocca di capelli dietro il mio orecchio.

Sussultai al suo tocco, il mio corpo tremava per la paura di ciò che avrebbe potuto farmi.

Spostò i miei capelli da un lato, avendo così accesso al mio collo.

Puntò su di esso le labbra, iniziando a succhiare.

Nel frattempo le sue mani viaggiavano libere per il mio corpo.

Le lacrime cominciarono a scorrere sulle mie guance.

Mi dimenai, puntando le mani contro il suo petto. Nel vano tentativo di allontanarlo.

Niente, non si era spostato nemmeno di un millimetro.

«Cosa stai tentando di fare, tesoro?» ghignò.

«Non mi chiamare così, cazzo, e leva quelle mani da me.» Mi ribellai.

"Ah, intendi le mani che ti hanno sempre fatta godere." Quel maledetto ghigno persisteva sul suo volto, facendomi irritare ancora di più.

«Vai a fanculo.» scandii.

Mi dimenai, tirando un calcio forte fra le sue gambe.

Lui si accasciò sul cemento freddo, mugolando per il dolore.

Iniziai a correre, intravedendo Harry correre nella mia direzione.

Saltai fra le sue braccia, avvolgendo le gambe ai suoi fianchi. Appoggiai la testa sul suo petto, le lacrime continuarono a sgorgare liberamente dai miei occhi.

«Portami via da qui.» Sussurrai nel suo orecchio.

«Si, piccola,» disse, «solo un secondo.» mi lasciò con i piedi a terra, e la paura si insidiò nuovamente dentro di me.

Si allontanò da me, mi stavo internamente domandando cosa volesse fare.

Entrò nel vicolo dal quale ero scappata poco prima.

Si avvicinò a Mattew, che nel frattempo si era alzato dal cemento freddo, sul quale lo avevo fatto accasciare.

Lui era distratto dal dolore e non si accorse di Harry, che ne approfittò per agganciare le dita al colletto della t-shirt, in parte nascosta dalla felpa, di Mattew, tirandolo su di peso.

L'espressione di Mattew era sconcertata, pagherei miliardi per rivederla.

Harry lo scaraventò contro il muro del vicolo.

«Harry.» Gridai sbalordita, fra i singhiozzi smorzati, ma venni totalmente ignorata.

Una espressione addolorata invase il volto di Mattew.

Le lacrime continuavano a scorrere sul mio viso. Lo aveva ferito a morte. Quasi.

Harry era decisamente più forte di Mattew, lo si era abbastanza intuito.

Solitamente odierei scene di questo genere, però dovevo ammettere che questa Mattew, se l'era cercata.

Ricordi della sua bocca sul mio collo e delle sue schifose mani sul mio corpo invasero la mia mente.

Osservai attentamente la figura di Harry, aveva la mascella serrata, le nocche bianche appoggiate contro i suoi fianchi. Le sue iridi scure, infiammate di rabbia, i muscoli tesi.

«Sta lontano da lei,» comincio' Harry, «bastardo.»

Poi si diresse verso di me, mi guardò attentamente negli occhi.

I suoi occhi verdi colmi di rabbia, furono l'ultima cosa che ricordai.

La mia vista divenne appannata, poi buio totale.

At The Beginning- Harry Styles & Ariana Grande (in Ristrutturazione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora