Risveglio

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"E così, sono di nuovo in bilico fra due mondi. Non sono ancora libera e non era stato un sogno, come pensavo."
Non sapevo che fare.Se andare lì e vivere la guerra dei quattro mondi o vivere qui, legata sempre a quel mondo. Mi addormentai con questo interrogativo.


"JANE JANE svegliati" Era Josephine.
Mi portò la colazione a letto: Croissant e thé freddo a limone, come piace a me.

"Josephine, posso farti una domanda?"Le chiesi
"Certo"
"Preferiresti vivere l'avventura, andando in un mondo dove puoi governare gli elementi ed essere importante, oppure vivere nel tuo vero mondo, con la tua famiglia ed amici, ma vincolata e legata al muro?"
"Beh, io sceglierei l'avventura, anche perché i familiari prima o poi dovrò lasciarli e anche se potessi vivere con loro sarei sempre legata, quindi la prima. Ma perché questa domanda? Non ti sarai mica fidanzata??"
"No ma che dicii"
"Mi nascondi qualcosa"disse con occhi increduli.
Le tirai un cuscino e lei ricambio. Iniziammo a ridere.

5 ore dopo.


Erano ormai le 3 del pomeriggio, e non avevo ancora deciso. Feci una camminata per pensare più a fondo. Le strade erano piene di coppie felici e sorridenti e di persone come me, a cui mancava qualcosa. Mi sedetti su una panchina.Alzai la testa e mi misi a guardare il cielo Si aggiunse un ragazzo.

"A cosa pensi?" Disse guardando il mio stesso cielo.
"Sono indecisa fra due mondi"continuai a fissare il blu.
"se ci pensi non deciderai mai."Continuò a guardare il cielo.
"Uh?In che senso?"
"Se ci pensi, deciderai per non far dispiacere qualcuno o perché E' giusto per la LEGGE però tu non sarai mai felice. Affrontalo con il cuore."Si alzò mi guardò e sorrise.
"Piacere, mi chiamo Matthew, felice di conoscerti, portatrice d'oro" allungo la mano verso di me.
La strinsi.Non feci in tempo a chiedergli chi era e come faceva a saperlo, che se ne andò. Aveva i capelli verso il rosso chiaro,più o meno arancioni, con le lentiggini. Due occhi grandi e le sopracciglia alzate.

Gli dovevo molto. Mi aveva fatto aprire gli occhi.Tornai all'hotel. Abbracciai mamma, gli zii e mia cugina e dissi
"Io vado"
"Dove?"Chiese preoccupata mamma
"verso un nuovo mondo"
Uscii di casa, senza fermarmi o preoccuparmi di loro. Raggiunsi il punto d'incontro. Ero in anticipo, lo so, ma se avessi aspettato ancora un minuto in più, me ne sarei pentita.

Era un promontorio molto alto.
Ero arrivata a metà crepuscolo e riuscivo a vedere la punta. Vi era un ragazzo di spalle che guardava il cielo con le mani in tasca..
Mi avvicinai lentsmente a lui, poiche non aveva le somiglianze di Eric o Ed.
"Hey, ti ho vista."
Si girò. era Matthew.
"Che ci fai qui?"Dissi
"Sono venuta a prenderti"
"Quindi tu sei un messaggero?"
"Hahahaha beh, se vuoi chiamarmi cos' fa pure. Allora, cosa ha deciso il tuo cuore?"
"Vengo con te."
"Sicura?Non so se potrai mai tornare in questo mondo. Dovrai combattere, allenarti e alla fine vivere lì felice. Sei sicura?"
"Si, andiamo."

Con uno scatto veloce si avvicinò al mio fianco, spiegò le sue grandissime ali, e partimmo verso il cielo.

Eric'pov

Era passato un mese e lei era ancora lì, sul letto di ospedale. I medici avevano detto che ormai non c'erano più speranze, però io credevo in lei. Per tutto il mese dormivo e mangiavo vicino al suo letto. Più volte il cuore era ripartito ma mai del tutto. avevano detto che dopo 1 settimana la davano per deceduta.

Era arrivato il penultimo giorno della settimana. I medici avevano già preparato tutto per la Domenica. Io, per la prima volta, dopo tanto tempo(togliendo il fatto del bagno) uscii fuori dalla sua camera. Ero furioso. Iniziai a tirare pugni contro il muro ad urlare e a piangere. Avevo il pugno sul vetro della sua camera, la fronte appoggiata su di esso.

All'improvviso sentii un grande sospiro in camera. Era lei, er risuscitata.
Corsi subito nella sua camera.

"Jane!!! JANE come stai?? Tutto bene? Vuoi dell'acqua, qualcosa?"
"Eric?"-si guardò intorno-Dove mi trovo?"
"In un ospedale. Eri svenuta in bango"
"Per quanto tempo sono stata qui?"
".....1 mese"
"COSA? Ma tu ieri mi avevi avvisata, il secondo giorno. Non è possibile!"
"Cosa?Che stai dicendo?"

Mi racconto tutto quello che le era successo.
Non dissi niente. Chiamai mia madre, Ed e gli altri. Festeggiammo tutti, nella sua camera, con grande gioia. Metà gente simise a piangere. Io, però, uscii fuori e pensai a quello che gli era successo.

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