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"Allora, Zayn, com'è andata l'orgia con i maschioni?" cantilenò Harry trovandoci tutti in cucina a bere dopo il trekking. I tre ragazzi sputarono tutti l'acqua, mentre io continuai a sorseggiare con calma da vero signore.

"Una favola, grazie. Sopratutto Neil. Dopo che ho finito con lui, abbiamo dovuto praticamente portarlo giusto in spalla" risposi con la stessa voce vellutata.

I ragazzi si ricomposero, ma Neil non riusciva a smettere di fissare la canotyiera aderente di Harry. E il presunto compagno di lui? Per cercare Niall, ruotava la testa a una tale velocità da sembrare un gufo. Decisi di porte fine alla sua angoscia.

"Dov'è Niall?" chiesi.

"Si sta facendo la doccia, cosa di cui mi sembrate aver bisogno anche voi. Fuori si gela. Come avete fatto a sudare così tanto?" rispose Harry, storcendo il naso.

"È stata dura arrivare in cima. Il trekking è più faticoso di quello che pensi" sbuffò Neil, e il resto di noi ebbe la saggezza di tacere sull'attacco di cuore che lo aveva quasi colpito a pochi metri dalla cima.

Presi una mela e mi diressi alla mia stanza, ovviamente con Harry alle calcagna. Feci un sorriso imbarazzato e presiin considerazione l'ipotesi di non calcare troppo la mano: potevo fargli solo qualche domanda, dargli fiato.

"Quei calzoncini ti stanno da Dio, Zayn" osservò mentre mi seguiva in stanza.

Niente da fare. Non sarebbe andata così. Nessuna facile via d'uscita. "Grazie, caro. Avrei dovuto metterti da parte un po' di cibo per gatti quando ho preparato laboraa di Clive?" sogghignai.

Lui si lasciò cadere sul mio letto, accoccolandosi attorno a uno dei cuscini giganti. "Dov'è , a proposito? Chi lo tiene per il weekend?"

"Sta da zio Euan e zio Antonio. Quel micio dormirà su un lettino di seta e in questo momento si starà ingizzando di involtini al tonno. È il suo momento di gloria."

"Lui si che sta bene" disse lui, con un'espressione seria, mentre si metteva comodo.

Mi tolsi i vestiti sudati e mi avvolsi in un accappatoio di spugna appeso sul retro della porta.  Lui lodò la mia scelta di canottiera sportiva e vide che l'avevo abbinata a un paio di boxer leopardati, ma poi tornò alla sua espressione malinfonica.

"Cosa c'è che non va, Harry? chiesi, sdraiandomi sul letto vicino a lui e accoccolandomi anch'io attorno a un cuscino.

"Niente, perché?" chiese lui.

"Hai una faccia da funerale."

"Bah, mi sa che non ho dormito bene, tutto qui."

"Ah, davvero? Louis ti ha tenuto sveglio, eh? Oggi in montagna non sembrava avere una grande energia..." gli dissi, dandogli il gomito.

"No, no, niente delgenere. È solo che... non lo so. Ieri notte non riuscivo ad addormentarmi. Di solito qui dormo benissimo, ma c'era un tale silenzio che..." Diede qualche pugno sul cuscino, costringendolo ad assumere una nuova forma.

"Io invece ho dormito come un sasso!" risi, e lui iniziò a prendere a pugni la mia testa.

"Stasera vuoi ubriacarti?" chiese infine, quando ci fummo calmati.

"Certo,e tu?"

"Sissignore."

Ci fu un colpo alla porta, e Niall infilò nella stanza la sua testa avvolta in un asciugamano. "È una riunione privata, o può entrare anche tu uno 'non si scopano gli amici'?" chiese.

Gli facemmo cenno di accomodarsi, e lui spiccò un salto e atterò sopra di noi.

"A che punto siete? Già ai preliminari?" chiese.

"Vi prego dite di sì "esclamò una voce maschile dalla porta aperta. Rotolammo sul fianco e vedemmo i ragazzi sulla soglia, con diverse versioni dell'espressione oh-mio-dio-orgia-in-atto.

"Ehi, ripigliatevi. Non abbiamo bisgno che qualcuno ci dica che abbiamo bisogno di preliminari" rise Harry, calciando l'aria e salutandoli da dietro la mia spalla. Loro ciondolarono un po' e schiarirono la gola. Tutto secondo il copione.

"Stsera avremmo in programma di ubriacarci.voiragazzi ci state?" urlò Niall. Anche se al momento non aveva una gocciadi alcol in corpo, il volume da ubriachezza aveva già fatto capolino.

"Affare fatto" rispose Louis, facendo un buffo inchino che ci fece ridere ancora di più.

"Ora sparite, ragazzi, e lasciateci fare le nostre cose tra amici" esclamò Harry, alzando un po' il mio accappatoio per darmi una veloce sculacciata. Io strillai e cercai di coprirmi, ma era troppo tardi.

"Pero! Leopardati" mormorò Neil e Liam in quel genere di sussurro che in pratica risulta più forte di quando si parla con tono normale.

"Lo so, lo so" replicò Liam, poi si passò una mano sulla facviamcome se stesse cercando di eliminare fisicamente l'immagine dal cervello.

A Liam piaceva l'animalier. Presi nota.

"Andiamo, ragazzi. Vogliano strae un po' da soli, quindi facciamoli contenti." Louis li trascinò in corridoio e si chiuse la portadietro le spalle con unocchiolino che fece diventare Niall rosso fino alla base del collo. Harry si stava esaminando le unghie.

Quella sera mi sarei divertito un mondo con quei due.

Pareti comunicanti - ZiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora