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Guardai il mio riflesso nello specchio, cercando di essere obiettivo. Quando ero un ragazzini, sopratutto negli amabili anni dell'adolescenza, mi vedevo in modo molto diverso. Vedevo capelli color topo, e un incarnato pallido e smorto e poco attraente. Vedevo occhi di un marrone insulso e ginocchiamnodose che spezzavano le gambe magre da uccellino. Vedevo un naso un po' a patata e un labbro inferiore troppo pronunciato.

Quando avevo quindici anni, un pomeriggio mia nonna mi aveva detto che, secondo lei, la camicia rosa che indossavo si abbinava bene al mio incarnato. Io avevo sbuffato ed espresso subito il mio dissenso. 'Grazie, nonnina, ma ieri nitte ho dormito tre ore e oggi sono tutto meno che carino. Stanco e pallido, sì, carino, no.'

Davanti alla mia espressione sprezzante, tipica degli adolescenti, lei mi aveva preso la mano.

'Accetta sempre i complimenti, Zayn. Accettali per quello che sono. Voi ragazzi fate così in fretta a fraintendere le parole degli altri. Basta che dici grazie e non ci pensi più.' Mi aveva sorriso in quel suo modo placido e saggio.

'Grazie' avevo risposto, chinando la testa sugli spaghetti in midi che non mi vedesse arrossire.
'Mi spezza il cuore vedere quanto vi tormentate voi ragazzini, pensando sempre di non essere all'altezza. Voglio che ti ricordi sempre che sei esattamente quello che dovresti essere. E se qualcuno dice il contrario,be', è una cavolata.' Era scoppiata a ridere, abbassando la voce sull'ultima parola. Non si era mai avvicinata tanto a dire una parolaccia nella sua vita. La nonna aveva una lista di parole brutte e molto brutte, e 'cavolata' rientrava quasi nella seconda categoria.

Il giorno dopo a scuola avevo detto auna compagna che i capelli le stavano benissimo, e la sua risposta era stata passarci sopra la mano con disgusto.

'Vuoi scherzare? Oggi non ho quasi avuto il tempo di lavarli.'

Eppure per me sembravano fantastici.

Più tardi, dopo la lezione di educazione fisica, mi stavo cambiando nello spogliatoio quando avevo visto un'altra mi amica ritoccarsi il licidalabbra. 'Che carino. Come si chiama quel colore?' avevo chiesto, mentre lei stringeva le labbra davanti allo specchio.

'Rosso mela, ma a me sta benissimo. E meno male che non sono più abbronzata!'

La non aveva ragione.i ragazzini non sapevano accettare i complimenti. Ora, mentirei, se dicessi che da quel giorni non ho più avuto giornate in cui mi sentivo i capelli unti o il look sbagliato. Ma giuro che feci uno sforzo mirato per vedere il bicchiere mezzo pieno e cercare di giudicarmi in modo più lucido. Obiettivo. Benevolo. E a mano a mano che il mio corpo cambiava, ero sempre più consapevole della qualità che potevo velutare in maniera positiva. Non mi sono mai considerato una grande bellezza, ma penso di fare la mia figura.

Dunque in quel momento, mentre mi guardavo nello specchio del bagno, sapendo che Liam mi stava aspettando, mi presi il tempo di fare un piccolo inventario.

I capelli color topo? Non erano tanto color topo? Erano scuri e lucenti, un po' mossi dalla selsedine che li aveva impregnati per tutta la settimana. La pelle smorta? Piacevolmente abbronzata, ossrei dire quasi splendente. Strizzai l'occhio al mio riflesso, trattenendo una risata isterica, la bocca aveva quel labbro inferiore un po' sporgente, abbastanza carnoso da intrappolare Liam e mkn lasciarlo più. E le gambe che vedevo sporgere dal cotone che mi copriva una porzione minima delle cosce? Be', non erano più così scheletriche. Anzi, sarebbero state spettacolari attorno al... alla parte di Liam che avrei intrappolato con esse.

Così, mi sistemai un ultima volta i capelli e ripassai la mia checklost interna, selvaggiamente eccitato per la notte che mi aspettava. Eravamo tornati a casa in un lampo, ci eravamo praticamente spogliati a vicenda all'ingresso e, dopo averlo implorato di lasciarmi andare in bagno oer qualche minuto, ero pronto per andare a conquistare il mio Liam. Chi volevo prendere on giro? Volevo quell'uomo. Lo volevo per me e non lo avrei mai e poi mai condiviso con nessuno.

Pareti comunicanti - ZiamWhere stories live. Discover now