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Appena messo piede fuori di casa, Minx si pente di non essersi messa un giacchetto. L'aria è particolarmente fredda e questo indica l'arrivo di un inverno lungo e ghiacciato. Mentre cammina osserva, come sempre, tutto ciò che la circonda. I suoi sensi si stanno sempre più sviluppando mentre si avvicina l'ora dei suoi diciassette anni e lei se ne rende conto. Mentre cammina sente l'energia vitale di qualsiasi persona o di qualsiasi essere vivente.
Quando arriva nella piazzetta della scuola Wes sta parlando con quelle persone che avrebbe dovuto chiamare amici per ancora un bel po' di tempo. Certo le faceva piacere in realtà poter essere apprezzata come amica da qualcuno, ma per lei era davvero stressante. Voleva solo essere se stessa.
Così si avvicina ma prima che potesse salutare tutti con il suo solito sorriso falso, si blocca. Sente una presenza strana e sa che non è niente di positivo. Inizia a guardarsi intorno cercando la fonte di quella strana sensazione, ma non vede niente di particolarmente strano. Prende velocemente il braccio di Wes e lo trascina con sé e lui la guarda storto.
"Minx ma che stai facendo?"
"Ho sentito e continuo a sentire una strana presenza."
"Io non sento niente." Wes è più confuso che mai, pensava che sua sorella o stesse dando di matto o che lo stesse prendendo in giro dall'espressione della sua faccia.
"Senti Minx se questo è uno dei tuoi soliti scherzi non mi piace. È di cattivo gusto."
"Non è uno scherzo Wes!! Ecco adesso non la sento più, se ne è andata. Secondo te che potrebbe essere?"
Minx nel voltarsi vede che la faccia del fratello la sta guardando come se fosse matta e questo la fa infuriare.
"Wes non sono mica matta e smettila di guardarmi così!"
"Okay scusa, tranquilla. Sarà stata soltanto una sensazione, magari i tuoi sensi si stanno piano piano sviluppando e ti fanno credere a qualcosa che non c'è. Sarà soltanto stress, te lo dico io. Sennò l'avrei sentita anche io."
"Forse hai ragione. Ma non lo so."
Intanto sentono suonare la campanella che li richiama dai loro pensieri.
"Sarà meglio andare."
"Sì"
Così si uniscono al gruppo di ragazzi che hanno cercato di capire sin dall'inizio il comportamento di Minx e la loro conversazione. Katie si avvicina a Minx e inizia ad osservarla da vicino. È stata l'unica ragazza con cui non ha legato molto e vorrebbe rimediare e poi visto che le piace suo fratello Wes vuole farsi dare qualche consiglio. Minx si accorge dello sguardo continuo della ragazza e inizia leggermente ad innervosirsi, ma per fortuna arrivano velocemente in classe e cerca di ripararsi da chiunque.
La mattina passa velocemente, ma Minx non si era tolta da tutto il giorno quella strana sensazione, Wes sembrava non essersi accorto assolutamente di niente.
Minx appena uscita da scuola inserisce le cuffiette come sempre nelle sue orecchie, ma prima che potesse perdersi completamente nella musica e disconnettersi dal mondo Katie e gli altri del gruppo si avvicinano a lei e le propongono di mangiare per pranzo fuori, visto che è venerdì e dopo sarebbero potuti andare a studiare in biblioteca per prepararsi per il giorno dopo di scuola.
"No scusate ragazzi ma non posso. Ho molte cose da fare. Scusate, sono anche in ritardo. Vado."
"Minx ma dove vai?" Wes ha parlato.
"Dai su Minx tanto a casa mamma e papà non ci sono, che fai da sola?"
"È proprio per questo che è meglio che vada. Ciao!"
L'insistenza di Wes a volte la irritava.
Intanto Minx si è già avviata verso casa in solitudine e finalmente in pace, o almeno così può sembrare.

Per tornare a casa Minx, consapevole che non ci fosse nessuno ad aspettarla, decide di fare il giro più lungo e di prenderla con comodità e anche per aver modo di fermarsi come sempre nel parco della città. Li c'era sempre stato un qualcosa che l attraeva. Stare in mezzo alla natura, poter stare in pace e tranquillità sono cose che aveva sempre apprezzato. È un po' come se fosse il suo nascondiglio segreto per ripararsi da tutto il mondo. Si siede nel suo solito punto isolato così da non poter essere disturbata da altre persone è molto semplicemente osserva ciò che c'è: il laghetto che si trova di fronte è illuminato dalla tenue luce dei raggi solari che vengono coperti da alcune nuvole che passano, vede che comunque l'autunno sta iniziando a sfumare tutto con i suoi colori così da lasciar spazio poi allinverno.
Si fa accarezzare dal vento che le sposta i capelli allindietro e che le da una sensazione di rilassamento. Poi come quella mattina, risente la presenza. Aprendo gli occhi si accorge di essere in un altro posto: il laghetto prende le sfumature del rosso del sangue che in qualche modo lo ha riempito, il cielo è diventato scuro e un forte vento muove con violenza ciò che c'è intorno. Si sentono urla di disperazione e di dolore che chiedono aiuto. Minx si alza spaventata ma appena alzata tutto sembra essere tornato normale. È stata una visione che le ha lasciato inquietudine e così decide di ritornare a casa.

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SPAZIO AUTRICE
Ei ciao a tutti!!spero che questa storia vi stia piacendo e vorrei sapere cosa ne pensate nei commenti. Mi piacerebbe anche se aveste qualche consiglio da darmi per la storia o se volete qualcosa in particolare che racconti.
Alla prossima!!
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Angeli e demoni: un unico destinoWhere stories live. Discover now