10-Gomitolo

65 14 3
                                    

Penso che ogni persona sia destinata a possedere un proprio fascio. Un insieme di informazioni ed eventi che hanno caratterizzato, rappresentano e determineranno la sua vita. È probabile che fasci simili, con caratteristiche in comune, tendano a collidere. A fare incontrare le persone. Un appuntamento con il destino, del quale ogni uomo è ignaro. Paradossalmente vi è maggiore equilibrio in questo incontro casuale che nei tentativi di mescolare il proprio fascio, forzatamente, con quello degli altri individui. Un'azione giornaliera, oltre che, alla luce di questa visione, abbastanza vana.

Nonostante questo sono comunque sorpreso da quello che lei sta raccontando. In un vortice tanto caotico di possibilità stupisce sempre l'armonia che tenta di imporsi. Ed ora, assistendo alla parziale vittoria di quest'ultima, sono incredulo. Si è trasferita in città da poco più di una settimana, non ha fratelli o sorelle, dice che trova molto ospitale il suo quartiere. Sembra quasi un discorso preparato. «Spero di avere presto il piacere di conoscere i tuoi genitori» la professoressa le sorride. Lei tentenna per un momento. Quel secondo di troppo capace di fregarci nella vita. Esitazione. Anche il più piccolo attimo sa essere sicario. «Ecco..Veramente io vivo con mio padre. Avrà sicuramente occasione di incontrarlo, comunque» risponde. Sicura, ma in ritardo. Rianalizzo quanto è accaduto. Certo il suo volto può tradire ben poche emozioni, ma la sua voce..La sua voce ha detto tutto. La morte è compagna di quell'incertezza.

L'atto di riconsiderare spesso le proprie opinioni non è sinonimo di insicurezza, ma piuttosto di continua ed efficiente analisi della realtà.

Rivalutazione. Immagino ora un ammasso di spago. Fili di diverse lunghezze adagiati l'uno sull'altro in mezzo ad una stanza. Anzi, non solo adagiati, ma mescolati, intrecciati. All'estremità di ogni filo è attaccata una persona. Tutti possono vedere le pareti, i confini di quell'esistenza, ma il compito più arduo spetta solo a chi decide di raggiungerli. Ora, per riuscire ad abbandonare la stanza in cui si è confinati l'unico modo è liberarsi da quel viluppo. Inizialmente si potrà cercare di fare una strada diretta, con l'ovvio risultato di stringere ancora di più la disordinata matassa. Decidiamo quindi che l'unico modo è affrontare quel groviglio. Avanziamo tra i fili. Ma non per questo siamo i tessitori. Siamo schiavi, servi di quel bisogno di trovare risposte, di mettere ordine al caos. Creiamo dei nodi, spesso non volutamente, allacciamo dei rapporti con persone più o meno gradite. Ostacoliamo gli altri, non solo negli errori di percorso, ma anche seguendo la direzione corretta. Veniamo inevitabilmente a contatto con le vite altrui. Se tutti si muovessero in sincronia, seguendo il medesimo percorso, si eviterebbe ogni sforzo. Potremmo spostare quell'insieme di fili, non sarebbe necessario districarlo. Ma l'uomo è destinato a scegliere strade diverse da quelle delle persone che conosce, vede le idee di altri come avversarie, anziché alleate, agendo di conseguenza. Anche muovendosi da soli ci sarebbe sicuramente una traiettoria ottimale, ma è impossibile vederla.

Se anche ci fosse una qualche verità finalistica, una visione più ampia o una sorta di predestinazione, risulterebbe inutile, poiché ad un livello troppo elevato per noi. È necessario tendere a ciò che è potenzialmente raggiungibile per sperare di ottenere qualche risultato.

Quando incontriamo l'altra metà del nostro filo, non è possibile distinguerla dal resto, né tantomeno la persona che vi è assicurata. L'unica cosa anomala che riusciamo a percepire è l'analogia. È a questo punto che rimaniamo stupiti da quella che definiamo coincidenza. Una similitudine troppo audace. Eppure non è solo questa sorta di affinità tra le nostre vite a colpirmi, adesso. Mi devo essere perso qualcosa, tanto per cambiare. A concentrarsi sui particolari si perdono di vista le cose più ovvie. Arianna. Si chiama Arianna. Prevedibile, a questo punto. Un compagno, una guida, per uscire dal groviglio. Perché per quanto possiamo essere egoisti e disinteressati nelle nostre azioni è questa la verità. Una delle poche. Nessuno si salva da solo.

Con tanti pensieri che affollano la mia testa la prima ora finisce in fretta.



-Commentate e fatemi sapere la vostra opinione :) -





You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: Nov 20, 2015 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

AbissoWhere stories live. Discover now