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Arrivata in camera presi di peso Winter e lo buttai fuori con una coperta ed un cuscino cercando di sistemarlo come meglio possibile, poi mi chiusi in camera e mi infilai il pigiama color crema senza permettere alla mia faccia di mostrare la ben che minima emozione.

Solo una volta con il viso immerso nel morbido cuscino diedi vita ad un pianto di sfogo che si sarebbe trasformato in grida ma tentavo di soffocarlo con il tessuto delle coperte.

L'ultima cosa che mi sarei aspettata da quel bacio è che mi avrebbe fatta soffrire, eppure io ero certa che lui non fosse un tipo da fare quel genere di cose. Mi sento così stupida nel pensare la frase che in tutti i film recitano quando le ragazze vengono deluse da un ragazzo: "credevo che tu fossi diverso", il problema era però che non lo credevo solo io eppure aveva fatto una cosa troppo spregevole per essere nella lista delle sue azioni.

Era come se mi avesse usata tutti questo tempo perché tutto ciò che desiderava era una bambola con cui giocare a fare i migliori amici quasi fidanzati, nulla di più purtroppo. Io invece sono la solita persona che viene delusa dalle persone che mi circondano e la cosa peggiore era che speravo non fosse più successo.

Sentii bussare alla porta

-Gwen-era Nick, non risposi

-Gwen devo parlarti-disse

-Hai già detto tutto mi pare, ora sparisci!-sbraitai

-Fai bene a non volermi parlare ma...-si bloccò e non si sentì più nulla, passarono dei minuti infinitamente stressanti e silenziosi ma sapevo che era dietro quella porta.

Mi feci coraggio e mi lavai la faccia togliendo tutto il trucco colato  per poi andare ad aprire la porta, il suo viso era spento e macabro perché era un dolore unico.

Quando guardai quei suoi occhi solitamente luminosi perché attenti e indagatori diventare due infiniti pozzi neri e privi di qualsiasi emozione tanto che erano più raggelanti di quelli di Nick la cosa mi inquietò non poco.

-Che hai?-chiesi con un filo di voce

-Ho spezzato due cuori-disse per poi abbassare lo sguardo e scendere le scale lasciandomi lì a vederlo allontanarsi lentamente senza che io potessi reagire perché immobilizzata da quattro semplici parole.

CHE DIAMINE VUOL DIRE!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Fantastico! Ero ancora più confusa di prima, ma dico no poteva lasciare la sua depressione e i suoi sensi di colpa lontani da me?

A cosa sta giocando???

Sta vincendo alla grande perché non ci sto più capendo nulla di tutto quello che mi sta dicendo.

I cuori di chi?

Uno credo sia il mio ma l'altro?

Mi tradiva?!

No no no no no no e ancora no! Va bene che mi ha delusa profondamente ma una cosa simile non la farebbe mai nemmeno se lui e quella persona fossero le ultime persone sulla faccia della terra, perché ha un onore da difendere e di certo non distruggerebbe mai la sua dignità.

Ancora più confusa scesi al piano di sotto, ma ugualmente la mia rabbia non si era affatto placata, anzi, aumentava con il passare dei secondi.

Vidi che nel salotto erano presenti tutti eccetto Nick che se ne ara andato prima che mi avesse incrociato nuovamente, speravo anche io di non vederlo per un po' perché in fondo non si era comportato bene e il mio stato d'animo era stato distrutto dalle parole uscite dalla sua bocca.

Possibile che poche parole se dette in modo gelido e insensibile possano farti a pezzi in un secondo, forse anche due perché nel secondo successivo si spera di aver capito male.

Purtroppo ci avevo impiegato tre secondi io, uno per sentire, un altro per sperare di aver sentito male e l'ultimo per rendermi conto di essere stata presa in giro nuovamente da delle persone che io ritenevo speciali e che io credevo di essere speciale per loro.

Troppi film mentali rovinano l'anima purtroppo e nonostante volessi vivere nei miei pensieri sapevo che la realtà era sempre lì a bloccare tutti i miei desideri appena si fossero spinti troppo oltre.

Edward era sul divano che guardava un punto fisso del pavimento e nemmeno quando entrai in salotto spostò lo sguardo su di me, Mike invece mi guardava preoccupato ma sicuro come se in qualche modo potesse darmi appoggio. Jack leggeva un librone e alzò lo sguardo appena mi vide facendomi un sorriso tirato ma sincero, Johnny mi arrivò davanti con una coppetta di macedonia che accettai con il sorriso mentre Jeff fissava la porta con rabbia e ostinazione che mi preoccuparono non poco.

-Jeffy?-chiesi

-Vieni accanto a me?-chiesi sedendomi su un divano, ero piuttosto vicina ad Edward e lui si alzò subito allontanandosi da me

-Edward?-chiesi sconvolta me lui mi fece segno di stare zitta con la mano

-Ma che ti prende!?!?-sbottai nervosa

-Ti ho detto di chiudere quella tua dannata boccaccia per una volta!-gridò nervoso, non lo avevo mai visto così arrabbiato e soprattutto non mi aveva mai volto quei suoi occhi di ghiaccio in quel modo.

Questa volta non riesco a trattenere le lacrime e inizio a piangere

-Ma a cosa state giocando tutti? A "Chi dice cose più crudeli a Gwen?"-chiesi tra i singhiozzi

-Gwen-sentii una voce preoccupata e un braccio circondarmi ma era molto più muscoloso di quello di Jeff, alzai lo sguardo e vidi Jack che mi cullava tra le braccia facendomi accoccolare sul suo petto

-Edward non ti puoi arrabbiare, te lo avrebbe detto se lo avesse saputo e tu lo sai-disse calmo e comprensivo Jack

-Possibile che in qualunque dimensione noi siamo quando mi sto per avvicinare a te succede qualcosa che mi distrugge dentro-sussurra sedendosi Edward ormai calmo e con il senso di colpa stampato sul volto, si scompigliò i capelli disperato e mi guardò dolcemente gli sorrisi facendogli capre che non ce l'avevo con lui per poi immergere il mio volto nel petto del mio fratellone.

Un ricordo nel cuoreWhere stories live. Discover now