Mandammo i soldati nell'altro mondo di Abbie a ritrovare i familiari che si davano per morti mentre io, Ciro, Mike, Edward, Eric, Argo e Abbie ci sedemmo sulle poltrone per prendere delle decisioni.
-Abbie ho bisogno che tu mi chiarisca due punti-dissi fissandola intensamente e lei annuì seria quasi avesse perso tutta la sua gioia
-Per quale motivo la regina ti ha esiliata?-chiesi
-Vostra madre-puntualizzò Mike
-Una persona simile non la riconosco come madre-dicemmo insieme io ed Abbie facendo cadere il silenzio e io la invitai a rispondere alla domanda
-Quando nascesti tu nostro padre avrebbe voluto addestrarti subito in modo da essere una guerriera stimata e insieme a te mi sarei allenata anche io-
-Ma è quello che voleva anche la regina-dissi e lei negò all'istante
-No! Questo è quello che credi ma lei non ha mai voluto addestrarti, lo ha fatto adesso perché voleva metterti contro di me e io lo sapevo ma lei, quando eri piccola, aveva il terrore che tu diventassi talmente forte da batterla e come puoi ben capire lei non lo avrebbe mai voluto ciò. Nostro padre non era come lei, era molto più buono e affettuoso e voleva addestrarti solo per il tuo bene e non vedeva che cosa ci fosse di sbagliato nel vedere una figlia molto forte; ci furono lunghe e intense discussioni sull'argomento ma come puoi ben vedere la vinse lei uccidendo nostro padre durante un litigio...-disse mentre guardava fissa il pavimento
-...io vidi quando lo uccise, lui nonostante fosse più forte non la aveva nemmeno sfiorata con una fiamma, io ero fuori dalla porta e vedevo poco perché era soltanto socchiusa-cominciarono a scenderle lacrime dagli occhi
-...cercava di farla ragionare ma lei gridava e lanciava fuoco con cattiveria... ...quando lui fu a terra con la faccia sfigurata dal fuoco vidi che lui mi guardò con quella stessa dolcezza con cui mi aveva sempre guardata... ...mi sorrise con affetto- sussurrò con il volto arrossato e bagnato dalle lacrime che scendevano copiose dai suo occhi viola.
-Quanto avrei voluto non piangere e lasciargli come ultima visione un sorriso ricambiato, poi chiuse gli occhi e la sua essenza vagò per il palazzo; io la seguii e raggiunse la tua culla depositandosi dentro di te-disse fissandomi, io non sapevo cosa dire e rimasi a fissarla
-Nostro padre era la luce nera Gwen e io voglio vendicarlo!-mi disse con sguardo talmente serio che mi fece paura
-Come potrei aiutarti?-chiesi
-Non ne ho la più pallida idea-disse sorridendomi e rompendo di colpo l'atmosfera seria facendo fare a tutti un sospiro rassegnato.
-Ma tu guarda!-disse Edward esasperato facendoci sorridere, attirai l'attenzione su di me e iniziai a parlare
-Ho bisogno di parecchio aiuto per il piano-dissi e tutti annuirono convinti e il mio cuore sorrise dalla felicità di essere circondata da persone veramente stupende
-Dobbiamo liberare il palazzo dalle guardie e dai dipendenti senza che la regina se ne accorga-proclamai e ad Edward si accesero gli occhi
-Il mio regno è in guerra-disse, io stavo per dire che era un'ottima idea ma Abbie mi precedette
-Davvero?!? E non dovresti essere lì ad aiutare?-chiese preoccupata, mentre a me veniva da ridere Edward la fissava cercando di capire se era uno scherzo oppure faceva sul serio e la faccia che fece quando capì che faceva sul serio mi fece scoppiare a ridere
-Era una scusa Abbie!!!!-disse esasperato facendomi ridere ancora di più.
-Posso dire di dover allenare delle truppe-disse Ciro facendomi tornare seria
-Credo che Cordelia possa avvisare le domestiche-disse Eric e io annuii
-Voi occupatevi di queste cose, abbiamo poco tempo prima che io debba tornare dal mio "viaggio nel regno di Lamania", Abbie ed Edward dobbiamo fare dei lavori-dissi e vidi Abbie che stava per dire qualcosa ma Edward la guardò con sguardo assassino e le tappò la bocca
-Il viaggio era una scusa Abbie!!! Secondo te come facciamo a essere qua senza che la regina lo sappia!!???-chiese disperato
-AAAAAAAAAA-fece Abbie dato che Edward le aveva tolto un dubbio, io sorrisi divertita.
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Un ricordo nel cuore
FantasySi può avere un futuro se non si conosce il passato? Dire di sì è troppo semplice se si pensa che delle persone a noi estranee ci conoscono meglio di noi stessi.