Capitolo 3

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Cryssy sbatté la porta di casa sua, lasciando Harry e il suo ego spropositato alle sue spalle. Oh, quanto la fece innervosire. Per l'intera serata, lui non aveva fatto altro che flirtare con la nuova cameriera. Questo fece arrabbiare Cryssy e lei giurò che non avrebbe più perso tempo con quello stronzo. Come poteva la stessa persona che l'aveva salvata trasformarsi in un tale cazzone? Ma, di nuovo, perché a lei importava così tanto?

Non doveva. E avrebbe continuato a trattenersi dal credere altrimenti. Così con un ultimo sbuffo di rabbia e un calcio all'angolo del tavolo, salì al piano superiore, fece una doccia e si mise a letto, contemplando sul perché i ragazzi fossero così irritanti.

~

Harry guardò, un po' divertito da come Cryssy fece irruzione in casa. Sicuro, era ancora un po' arrabbiato per il fatto che lei non avesse fottutamente smesso di parlare per l'intero viaggio di ritorno, ma qualcosa di lei era diverso. Lei non gli era saltata addosso nonostante lui sapesse di piacerle. Beh, almeno pensava che fosse bellissimo, quindi perché non sfruttare la cosa a suo vantaggio?


Una parte di lui non voleva. Sapeva che fosse crudele e che era stato abbastanza coglione stasera. in più, vedendola così arrabbiata lo fece sentire un po' a disagio. Non sapeva perché. L'altra parte di lui...beh..."diversa", mormorò Harry a sé stesso. "Che fottuto cliché." Cryssy non era diversa dalle altre ragazze e lui avrebbe continuato a convincere sé stesso che non pensasse altrimenti.

Esattamente come Cryssy.

E, appena arrivò a casa, si fece una doccia e si mise a letto, cercava disperatamente di capire come questa piccola ragazze gli stesse causando un tale mal di testa in soli due giorni che l'aveva conosciuta.

Quando Harry entrò nella palestra il giorno successivo, non poté combattere il bisogno di roteare gli occhi appena vide Louis appollaiato su una delle panche parlando con Amanda, una delle dipendenti che sembrava accettare di buon grado la compagnia di Louis. Ma, appena Amanda scorse lo sguardo pungente di Harry, salutò in fretta Louis e si diresse nella direzione opposta. Louis sembrò impassibile alla sua improvvisa partenza e sorrise ad Harry quando lui si avvicinò.

"Allora, com'è stato l'appuntamento?" chiese come se fosse la pettegola di Harry.

"Di merda." fu tutto ciò che disse, oltrepassando Louis e andando negli spogliatoi. Louis lo seguì, guardando mentre Harry lasciava il suo borsone sovrasfruttato e prendeva da esso i suoi guantoni e la bottiglia d'acqua.

"L' ho saputo ieri sera da Cryssy. Speravo solo che fosse a causa del tuo essere coglione, cosa che è facilmente sistemabile." , commentò Louis, con le mani sui fianchi mentre parlava. Harry roteò gli occhi.

"Cosa sei, mia madre?"


"No, ma lo diventerò, considerando che non hai il controllo di te stesso." disse Louis. Harry provò a fatica a non colpire Louis, ma sapeva che lo stava dicendo solo perché aveva ragione. Non l'avrebbe mai ammesso, ma lo sapeva bene. "Cosa è successo tra voi due? Voi due andavate d'accordo al club." Harry fece spallucce.

"Le donne sono solo un guaio." Rispose mentre indossava i suoi guantoni. Louis roteò gli occhi.

"E' più di questo." Disse Louis saggiamente. "Dimmelo."

Harry sospirò mordendo il lato della sua guancia mentre stava con la schiena rivolta al suo amico.

"Ti ricordi Lynn?"

"Certo, quella terribile puttana." Sputò lui.

"Ricordi come litigavamo tutto il tempo?"

The Boxer (Italian Translation-H.S.)Where stories live. Discover now