Capitolo 24

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Ringrazio ancora una volta FedericaGermoni per la traduzione. Purtroppo fino al 19 luglio sarò impegnata con gli esami, ma a partire dal 6 luglio sarò un po' più libera di tradurre. Proprio ieri ho dato un altro esame. Pregate per me per i prossimi due.

Fui molto vicina a prendermi una polmonite poche ore dopo che Liam andò via. Finalmente decisi di entrare al riparo in casa mia e il freddo mi colpì come un muro. Guardandomi allo specchio esso rifletteva il mio aspetto cadaverico. Pelle pallida, labbra bianche e cerchi neri sotto i miei occhi. Sono patetica. Pensai Sei stata tu stessa a ridurti così. Sono senza speranza.

“Sta a te e a te soltanto
Cosa pensi che faresti?
Sei del tutto esausto per la mancanza di sonno
Dai la colpa alle amicizie che mantieni
Bene, vuoi fare le cose in modo diverso
Avanti, falle indipendentemente
Tutti siamo invecchiati a rotta di collo
Rallenta, sii indulgente con me
Sii indulgente con me.”

Wetsuit dei The Vaccines risuonò in casa per un po' mentre fissavo a vuoto la tv. La mia mano prese il cellulare come un'ancora di salvezza sperando di ricevere una chiamata che non arrivò. Chiamai Niall e chiesi se avesse visto Liam tornare a casa, ma rispose che non si era fatto vedere. Mi trovavo in un limbo, un circolo di preoccupazioni sperando che Liam si fosse calmato e lasciasse Harry in pace o che Harry non fosse a casa in modo che Liam non potesse provare a ferirlo o essere ferito da lui. Mi sentivo malissimo.

Siete mai stati così preoccupati? Così preoccupati da avere il terrore che le persone a cui tenete stiano per essere ferite, ma è ancora peggio quando le persone di cui ti importa stiano per scontrarsi l'un l'altro. Mi sentivo così durante ogni combattimento di Harry o ogni partita in cui Liam veniva colpito. Volevo solo metterli al sicuro e il pensiero che si potessero far del male l'un l'altro mi lacerava.

Finalmente ebbi il coraggio di prendere un taxi che mi portasse da Harry, avevo il bisogno di sapere cosa stesse accadendo. Chiamai il taxi e pagai il tassista appena arrivai. Vidi solo la macchina di Harry nel suo vialetto e il peso sul mio petto sembrò scivolare via. Strinsi di più la giacca intorno a me e mi incamminai per controllare se lui stesse bene e a casa. Solo perché la sua macchina era qui non significava che Liam non fosse andato lì per scontrarsi con Harry. E se lo conoscevo fino in fondo, lui avrebbe sicuramente reagito. Ma considerando che Liam sia sparito non sono sicura di niente.

Sembrò passare un’eternità prima che Harry finalmente rispose. I suoi capelli erano una massa di ricci disordinati, la sua maglia stropicciata, il sudore scendeva piano sui suoi fianchi ed era scalzo quandò aprì la porta. Doveva essersi addormentato.

“Cryssy?”

“Hey, mi dispiace disturbarti ma Liam è venuto qui?” Chiesi nervosamente ed Harry sbadigliò pigramente, strofinando l'occhio destro con il dorso della mano mentre teneva la porta aperta con l'altra.

“No, perché?”

“Cazzo.” Mormorai “Dove sarà andato?” Domandai tra me e me.

“Di cosa stai parlando Cryssy?” Lo salutai, girandomi dall’altra parte e ricominciando a camminare. Avevo bisogno di sapere dove fosse andato Liam, non volevo si facesse del male o si ubriacasse. “Cryssy? Rispondimi maledizione!” Sapevo che si stava arrabbiando con me, ma non gli prestai attenzione. Avevo troppe domande. Era bagnato e pioveva quando se ne andò, Liam poteva aver avuto un incidente. Oppure poteva essere ubriaco in un bar a picchiarsi con qualche sconosciuto, ma questo non era il vero Liam. Niente di tutto questo inferno era Liam. “CRYSSY!” Harry mi fece voltare, stringendomi le braccia per poi scuotermi. “Cosa sta succedendo?”

The Boxer (Italian Translation-H.S.)Where stories live. Discover now