•C'è giá suo padre•

5.5K 356 12
                                    

ANDREA POV'S
Ed io ero ancora lì vicino al negozio seduto..
Mi vennero in mente così tanti pensieri.
Gli occhi mi bruciavano, le labbra ormai erano piene di taglietti dato che le mordevo in continuazione, e faceva tutto più male quando la lacrima vi finiva sopra.
*messaggio*
«Mi hanno rotto il cazzo, sti messaggi di merda» presi il telefono come per spegnerlo, poi mi accorgo del nome del mittente .
'Il mio stronzo'
«Sto sognando?.. Bene ora sto andando a puttane anche io.»
Aprii il messaggio e lessi «Così pensavi di liberarti di me così facilmente?»
Non capii.

All'inizio non riuscii a capire cosa stava succedendo. Poi presi un respiro profondo e misi a fuoco la situazione.
Era davvero lui?
Non era 'morto'?
Mi alzai, misi il cellulare in tasca e corsi da lui.

Rifeci la strada da capo, sentivo le mie gambe supplicare di rallentare, e i miei polmoni supplicare di respirare più piano, ma io dovevo correre dal mio stronzetto, non mi fregava niente della mia salute momentanea.

Salii e trovai la sua stanza..
«Ehy.. Dove vai?» disse un dottore mettendo la mia mano tra i miei pettorali, facendo attenzione al mio respiro affannato.
Non l'avevo nemmeno guardato in faccia cercando di guardare dietro le sue spalle l'unica porta che mi sperava dal mio morto-vivente.
«Ragazzino, rispondimi, chi sei?» disse schioccandomi le mani davanti agli occhi per ricevere attenzione.
«Sono suo fratello.. Per favore devo entrare.. È vivo.» dissi con un sorriso tremendo, mentre il respiro si calmava e gli occhi continuavano a piangere.
«Lo so, che è vivo... Ma tu non puoi entrare, già c'è una persona che dice di essere un suo parente.. E il ragazzo deve riposare. Può stare solo una persona, e tra un po' gli orari di visita terminano.» disse allontanandomi dalla porta.
Cosa? Cazzo diceva quello?
«Come scusi? Un altro parente.. Qui non ci sono suoi parenti, siamo in una crocier..»
«So anche questo, ma questo ragazzo non può tornare in crociera, questa persona dice di essere il padre, e dice che lo porterà con lui.»
«No la prego, devo entrare, il padre e Ale non vanno d'accordo..» dissi cercando di spostarlo.
«Allora non sei il fratello(!)» disse usando la sua forza per tenermi le mai.
«Sono il ragazzo e ora vorrei entrar..»
«Ascoltami ,Ale non sta bene, si è ripreso, ma ha comunque bisogno di tranquillità e di riposarsi, una relazione come la vostra forse non è l'ideale, quindi ti do un consiglio va via, continua la tua crociera» disse spostandomi
«Come scusa.. È un omofobo. Faccia di cazzo ma levati e lasciami passare» ovviamente io non potevo che essere così arrogante e maleducato come sempre..
«Mi scusi, Tom mi aiutami con questo ragazzino, lo porti fuori.» chiamò il poliziotto fermo sulla porta, che venne e mi portò fuori avvertendomi di non entrare..

"Cosa sta succedendo?" pensai per poi trovare un modo per entrare e  vedere il mio amore.

•INNAMORATO DI LUI•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora