•Finale❤️•

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Più passavano i minuti più avvertivo la malinconia.
È come dover lasciare un parente solo che col parente tu ci sei comunque legato, ed è facile in un modo o nell'altro poterlo incontrare.
Erano le 5:00 del pomeriggio e la nave era purtroppo arrivata al porto di Genova.
«Ci siamo..» sussurrai mentre l'ansia mi mangiava.
Tornai in stanza e preparai la valigia, ovviamente in ritardo altrimenti non ero io.
Mi lasciai trasportare dalla cerniera morbida della valigia osservando dall'oblò il mare fermo e all'orizzonte il sole che calava.
In quel momento non mancavano affatto la tristezza dei ricordi.. Ma dovevo sbrigarmi quindi uscii e chiusi la porta alle mie spalle.
Misi il cellulare in tasca e andai vicino Lola.
«Ah sei sola?» le chiesi pensando che fosse insieme a Marika.
«Si.. Ho dovuto salutare Marika, lei.. È già scesa.» mi rispose con tono triste.
La abbracciai sorridendole incoraggiandola che saremmo tornati a casa e le avrei preparato le crêpes.
Scendemmo anche noi e ci sedemmo su una panchina.
«A che ora è il nostro aereo?» chiese Lola messaggiando al cellulare.
«Alle 8, ma tanto è qui vicino l'aeroporto.» le risposi osservando la magnifica lanterna di Genova.
In realtà preso dalla tristezza osservai un po' tutto.. Il mare, e di esso ne assaporavo l'odore.
Strano eh? Tornati da una magnifica crociera si dovrebbe essere felici e rilassati e non tristi e malinconici.
Prendemmo le valigie e ci dirigemmo verso l'aeroporto.
Entrammo e offrii una ciambella a Lola, io presi semplicemente un bicchier d'acqua. Oltre che la testa fra le nuvole avevo lo stomaco chiuso e la gola secca.
Ci sedemmo ad aspettare il nostro aereo.
L'ora era ormai arrivata.. E di Ale nessuna traccia.
«Andrea... Ma Alessandro? Vi siete salutati?» chiese con tono chiaro, sapendo che era un argomento delicato per me.
«No.. Sono le 7:30 andiamo.» le risposi, cambiando discorso, spingendola per andare al check-in .
«E no.. Dove pensi di andare?»
Sentii una voce alle mie spalle e un braccio tirare la mia maglietta.
In quel momento non capii chi potesse essere, sai? Quando non pensi a niente e non ti preoccupi che sia qualcuno di importante.
Era appunto lui.. Il mio ragazzo, perché comunque per questi mesi è stato il mio ragazzo.
Se il vero amore ti fa provare le sensazioni che ho provato io, allora beh, è vero amore.
Non dissi niente, lo abbracciai e lo baciai, lo strinsi forte a me, riuscivo anche a sentire il suo battito, e respirai il suo profumo così che mi entrasse nei polmoni.
Mi guardò fisso negli occhi come la prima volta sulla nave, solo che ora era all'aeroporto, ed io stavo per andarmene.
«Allora?» gli chiesi facendo passare alcune persone avanti, così da non formare una fila enorme.
«Allora niente.. M-mi dispiace.. Davvero. Perdonami se ti ho fatt...» iniziò a blaterare.
«Shh, sta zitto.» gli risposi stoppandolo con un dito alle labbra.. Lola stava guardando quella scena attentamente e con la coda dell'occhio potevo vedere il suo sguardo.
Era un misto tra felicità e tristezza dovuti alla scena a cui stava assistendo.
«Penso che.. Ci dobbiamo salutare no.. E dimenticare tutto.. Anzi ricordarlo come una semplice crociera, dove ho avuto un solo amico.. Un amico fantastico che ha saputo regalarmi ste emozioni» gli dissi, e notai che sia a me che lui scendevano delle lacrime, forse anche alla ragazza alla mia destra «Ma ciò non esclude che sei una testa di cazzo.» continuai facendolo sorridere.
Mi baciò di nuovo.
«Non allunghiamola altrimenti la femminuccia ci divento io.» disse per poi scoppiare a ridere.
Ci salutammo e entrambi fummo forti..
«Ci si vede stronzetto.» disse per poi voltarsi.
"Ci si vede? " pensai.
Ma ogni mia speranza s'era ormai spenta.
Per farla breve salimmo sull'aereo e non calcolai proprio Lola che ascoltava musica con le cuffiette.
Guardai dal finestrino il mare tutto il tempo, era ciò che mi ricordava lui.
I ricordi erano pesanti nella mia testa..
Come per esempio quando chiamò "puttanella" la ragazza per farla uscire dalla stanza.
O quando si metteva in box per provocarmi.
Gli mandai un messaggio, poco prima che partii l'aereo .. «Ti amo» gli scrissi.
"INVIA"
Mi mancava già.
Infondo io ero davvero "INNAMORATO DI LUI."

ALESSANDRO POV'S
Lo vidi lí, stava per entrare per il check-in, e da lì non sarebbe uscito.
Riuscii a fermarlo pizzicandogli la maglietta.
«Eh no.. Dove credi di andare?» gli chiesi.
Ci abbracciamo, ci baciammo, ovviamente non mancavano le lacrime.
Nel mio corpo tutto mi fermava. Non volevo voltarmi ed andarmene, ma dovevo, in fondo non per forza dovevamo stare insieme.
«Ci si vede stronzetto.» gli dissi poi mi voltai.
«Che cazzo ho detto.. Nemmeno un 'ti amo'» dissi tra me e me mentre le lacrime facevano a gara.« Che idiota.» continuai.
Presi il treno, e partii, più o meno due ore di viaggio.
Mi arrivò un suo messaggio
«Ti amo.»
Lo lessi e grazie a lui non riuscii a smettere di piangere al pensiero che non l'avrei più rivisto.
«Anche io ti amo, amore mio.» gli risposi.
Infondo inutile negarlo, ero "INNAMORATO DI LUI ."

•INNAMORATO DI LUI•Where stories live. Discover now