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Mi alzai e presi le scarpe da ginnastica che avevo quando sono arrivata, quelle almeno non me le avevano cambiate.
Non appena uscii vidi Alby che veniva verso di me:- Ti sei ripresa piuttosto presto, come ti senti?-
- Bene- risposi, apprezzando i suoi tentativi di essere gentile, tuttavia volevo sapere perché ero in quel posto.
- Perché non mi ricordo nulla del mio passato?-
Alby mi guardò un po' sorpreso, ero sicura che non si aspettasse una domanda così diretta.
A quel punto mi prese la mano e disse:- Vieni, voglio mostrarti una cosa- Non mi restava che seguirlo.

-Dove mi stai portando?- chiesi abbastanza agitata.
In quel momento si fermò, mi lasciò la mano e disse:- Qui!-
Mi guardai intorno: non mi ero nemmeno accorta che eravamo saliti su una collina:- Non hai risposto alla mia domanda- dissi sfoderando lo sguardo più perfido che riuscissi a trovare.
-Ora ti racconto una cosa- mi disse, e non aspettò nemmeno una la risposta:- Questo posto é la Radura-.
Ci ero già arrivata da sola, pensai, tuttavia non lo interruppi.
-Ogni mese arriva un ragazzo nuovo tramite la Scatola ovvero l'ascensore con cui sei arrivata anche tu, e con lui arrivano anche delle provviste: cibo, acqua, vestiti.-
Ora sapevo dove avevano trovato dei vestiti da ragazza.
-Non sappiamo perché ma nessuno ricorda più del suo nome e della sua età, e se me lo stai per chiedere non sappiamo nemmeno perché siamo qui o perché siamo stati scelti proprio noi... Siamo qui da cinque mesi ormai: ogni ragazzo ogni mese,tu sei la quinta- disse guardandomi dritto negli occhi.
Cominciai a pensare che dovevano averci messo molto per abituarsi, mi era dispiaciuto per loro, ma ero nella stessa situazione anch'io.
Poi ebbi un intuito e chiesi:- Chi é stato il primo ad entrare qui dentro?-
Sorrise debolmente:- Io-
Lo guardai stupefatta: non potevo credere che lui era stato il primo di tutti e che quindi aveva dovuto passare un intero mese solo in quel posto.
Non riuscivo a immaginarmi come si era sentito.
Mi rattristai: non era giusto!
Si avvicinò a me e mi disse sorridendomi:- So che sarà dura ma so anche che ti abituerai, hai dimostrato di essere forte: noi la prima settimana eravamo del tutto spaesati tu, invece stai combattendo... Dài, devo ancora mostrati una cosa-
Mi portò di fronte a un muro dove c'erano scritti tutti i loro nomi. Inizialmente non capivo perché mi avesse portata lì ma quando mi porse un coltello realizzai.
Presi il coltello e incisi sul muro Ariana. Ero l'ultima arrivata ma non la meno importante.
Mi girai e vidi Alby che mi guardava con un sorrisone:- Sei ufficialmente una di noi, qui ci diamo tutti da fare per sopravvivere-.
- Voglio cominciare anch'io, oggi- dissi in tono deciso.
Mi guardò un po' perplesso e provò a convincermi che era meglio cominciare l'indomani ma io insistetti: detestavo l'idea di essere un peso.
Alla fine accettò ma non prima di avermi fatto fare un pranzo abbondante.
Ed eccomi qui, pensai, la mia nuova famiglia.

Maze Runner- #IGiveYouMyHeartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora