Capitolo Cinquantasette

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Capitolo Cinquantasette : 

"Se Harry non avesse fatto cadere la manciata di popcorn, allora no-" interruppi Laura. 

"Manciata? Pensavo avessi detto un pezzo?" chiesi fissandola. Lei scosse la testa. 

"Qualsiasi cosa abbia lanciato, è nel passato. Ora, andiamo a prendere del cibo." Louis annunciò. Eravamo al McDonalds, in fila, per aspettare di ordinare. "Lars e Aria, andate a cercare un tavolo." 

"Ok." sospirai sciogliendo le braccia. Laura ed io tornammo in fondo e ci sedemmo su un divanetto. "Sputa."

"Sputa cosa?" Laura chiese con una faccia confusa. "Se intendi sputare la bibita quando Harry e Lou ritornano, allora no." 

"No, non era quello che intendevo." risi leggermente. Lei rilassò le spalle. "Voglio che tu mi dica della tua famiglia." 

"Oh, il mio secondo pensiero era riguardo al fatto che io ed Harry stessimo ridendo... allora..." la voce di Laura si trascinò. 

"Non ci avevo pensato, ora spara il motivo per cui stavi ridendo con Harry." 

"Cosa? L'ho detto io?" 

"Uhm, sì l'hai fatto, Lars." 

"Va bene, stavamo parlando riguardo al fare uno scherzo a Louis. E' tutto. E poi io ho detto che avremmo potuto fallire alla grande e Harry ha detto di no, tutto è possibile. E poi siamo scoppiati a ridere." 

"Oh, ok." 

"Beh, ci sono io. La figlia di mezzo. Poi Bree, la più piccola, che è la persona più fastidiosa tra le persone più fastidiose che potresti mai conoscere." Laura disse. Io risi. 

"Penso di aver già incontrato cinque persone fastidiose, sei sicura che tua sorella non sia imparentata?" 

"No, ma lo vorrei." 

"Ok, continua." 

"La più grande è Megan, la conosci. C'è la mia super ossessiva madre. Ha sempre voluto diventare una star, ma ha fallito. Non ha seguito i suoi sogni." Laura sospirò. "Megan ama recitare, vuole diventare un'attrice. Lo sai. Bree è una ballerina. Giuro che ha la danza nel sangue. Va a lezione ogni due ore." 

"Wow, anche io ho fatto danza a cinque anni." 

"Cos'è successo?" 

"Non sono mai diventata una ballerina professionista." scherzai. Laura rise. 

"Io ho fatto danza dai quattro ai sei anni. Quasi ogni ragazza lo fa, giusto?" 

"Praticamente. O giocano a calcio." 

"Sì. Mio padre ha la sua impresa ed è l'unico che non supporta le esibizioni. Ha gli occhi verdi. Io e mia mamma siamo le uniche con gli occhi color nocciola." Laura disse. 

"Siamo i-oh! Sono qui!" sentii esclamare Harry. Mi voltai e vidi Louis ed Harry raggiungerci con il cibo. 


Megan's P.O.V 

Eravamo in hotel. Nella hall, ad aspettare l'ascensore. Niall stava parlando con mio padre di qualcosa e Bree stava provando dei passi di danza, mentre mia madre la stava incoraggiando mentre correggeva tutti gli errori che stava commettendo. Non capivo, non sono una ballerina. Le porte dell'ascensore si aprirono ed entrammo. 

"E quello è stato quando Megan è scivolata e si è ricoperta di vernice rossa. Christine pensava fosse sangue." mio padre rise. Oh, stava raccontando a Niall la storia di uno spettacolo che avevo fatto. Avevo otto anni e mia mamma era nel backstage ad aiutare dei bambini a recitare le loro parti. Lo spettacolo sarebbe stato il giorno dopo ed io stavo aiutando alcuni degli adulti a pitturare l'ambientazione. Stavo facendo l'oceano e scivolai, caddi nella barca, che era colorata di rosso, e mi ritrovai tutta rossa. Caddi sulla schiena e mia madre venne di corsa verso di me pensando che fosse sangue. 

"Beh, è viva ora!" Niall rise. 

"Ha sempre dovuto recitare con tutto il suo sangue. Megan la prende troppo seriamente." mio padre rise. "Quando aveva dieci anni, invece di cantare nella doccia, recitava le battute." 

"Megan, non sapevo che la tua vita fosse un reality show." Niall rise. 

"Cosa? Oh sì, lo è, penso." dissi senza prestare attenzione. 

"Megan! Grazie a Dio sei qui!" vidi Liam urlare dal fondo del corridoio. Eravamo appena usciti dall'ascensore ed eravamo davanti alla porta della camera di Aria. 

"Megan, sai che-" mio padre venne interrotto. 

"Megan! Sei qui!" Kyla disse correndo fuori. 

"Evvai!" Zayn disse, uscendo anche lui. Cosa stava succedendo? Un vulcano era esploso là dentro o qualcosa del genere? Probabilmente no, ma se fosse successo, sarebbe stato epico! 

"Cosa c'è che non va?" chiesi correndo verso di loro, Niall e Bree mi seguirono. 

"Chi è questa piccola ragazza?" Liam chiese indicando Bree. 

"BumblBree." Niall rise prendendola in braccio. Le aveva dato un soprannome. 

"Ciao." Liam disse agitando la mano verso di lei. Giuro, se questi ragazzi fossero stati i fratelli di Bree, sarebbe diventata migliore di quanto sia adesso. Oddio lo stavo pensando. Non era una cosa positiva. Roteai gli occhi al pensiero e tornai alla realtà. 

"Quindi, perchè sei felice che io sia qui? I miei genitori e mia sorella sono arrivati, come puoi vedere, quindi muoviti." dissi indicandoli. 

"Sì, ehm, non è esattamente decorata." Kyla iniziò a portarmi nella stanza. Probabilmente un casino. Magnifico.

"Puoi urlare, a patto che tu non lo faccia troppo forte." Zayn disse. "Non vogliamo nessuna lamentela del direttore, di nuovo." 

"Cosa vuoi dire con- oh mio Dio." dissi fissando la cucina. 

"Oh mio Dio per-wow." Niall si fermò quando raggiunse la porta della cucina. La mascella di Bree cadde a terra. Anche Liam ci raggiunse e annuì. 

"Non sono le decorazioni migliori." Liam sospirò. "Abbiamo bisogno di aiuto a pulire." 

"E' tutta colpa di Zayn!" Kyla esclamò correndo fuori dalla cucina. Perfetto, avrei dovuto fare il giudice. 

"Prima che tu possa urlare, non sono stato io, è stato Liam!" Zayn accusò Liam e lo indicò. "Era lui al comando!" corse fuori anche lui dalla stanza. 

"E io sono Niall e innocente!" Niall urlò correndo fuori, con Bree tra le braccia. Io mi voltai verso la porta. 

"Cosa succederà se mia mamma o mio padre vedranno questo casino?" chiesi a Liam, senza guardarlo. Riuscii ad immaginarmelo scrollare le spalle. 

"Uhm, non lo so, non conosco i tuoi genitori, non conosco ch-" interruppi Liam. 

"Avresti dovuto essere al comando!" esclamai uscendo anche io dalla cucina. 


Truth Or Dare (A One Direction Fan-Fiction) [Italian Translation]Место, где живут истории. Откройте их для себя