Capitolo Sessantatre

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Capitolo Sessantatre :

Arrivai in hotel. L'autista del taxi fu gentile abbastanza da non lasciarmi pagare e ne fui grata.

"Scusi ancora, per il suo outfit, signorina." disse l'uomo. "Spero che chiunque lei stia visitando abbia dei vestiti che può prendere in prestito."

"Sì, arrivederci." agitai la mano. Lui ricambiò.

Conoscendo Kyla, aveva di sicuro dei vestiti in più. Quella ragazza si porta con sé la metà del suo armadio per un pigiama party. E quando è solita andare in vacanza, mette in valigia tutto l'armadio, letteralmente.

Andai nella hall, era diversa dalla mia, ma era organizzata allo stesso modo. Decisi di fare le scale. Lei era al terzo piano, quindi fu semplice. Raggiunsi la stanza e bussai tre volte.

"Aria, ehi." Kyla sorrise aprendo la porta. "Come st- cos'è successo ai tuoi vest- sai cosa, ne ho degli altri. Dimmi cos'è successo."

"Taxi, pozzanghera, il solito." risposi entrando. Lei chiuse la porta dietro di me.

"Oh beh, l'autista era come quelli di New York? Quelli non si scusano nemmeno?" Kyla chiese andando verso la sua valigia, che non era sfatta.

"Si è scusato." risposi togliendomi la felpa.

"Bene." Kyla rispose sollevando qualche camicia e osservando quale avrei potuto usare. "Beh, era inglese?"

"Sì." dissi sedendomi sul bordo del letto.

"Gli inglesi e le loro maniere..." Kyla trascinò la sua voce. "Quindi, dov'è Meg? Pensavo che avessi invitato anche lei."

"Oh, colloquio di lavoro." risposi.

"Figo, spero che ottenga una paga migliore di Pizza Hut." Kyla disse buttando alcune cose fuori dalla valigia. Kyla lavorava da Pizza Hut, a Miami.

"Kyla, l'unica ragione per cui non ti hanno pagata è perché hai lavorato solo per una settimana."

"Mi hanno licenziata. Non mi hanno mai pagato gli altri giorni."

"Sì, perché hai lavorato in cucina. E tu non sai cucinare. Ovvio che ti abbiano licenziata."

"Io so cucinare." Kyla disse mettendo le mani sui fianchi e guardandomi. "Quando un adulto mi supervisiona."

"Ieri avevi due adulti a supervisionarti, ed è comunque stato un disastro." risi incrociando le braccia.

"Due cose, primo, non sono io che ho fatto il casino, ok? E secondo, quei due ragazzi non sono considerati adulti perché non sono abbastanza maturi." Kyla disse. Mi lanciò una polo rosa e una canottiera verde da mettere sotto. Assieme ad un paio di skinny jeans neri.

"Hai bisogno anche di un altro reggiseno?" Kyla chiese. "Se sì, non lo condivido."

"No." risi. "L'acqua non è così bagnata."

"Uh, sì lo è." Kyla disse spingendomi in bagno. "Ora vai a cambiarti. Andiamo da Starbucks."

"Evvai!" dissi sarcasticamente. Mi infilai i vestiti e mi spazzolai i capelli con la spazzola di Kyla, che aveva lasciato nel lavandino, assieme al suo arriccia capelli, la trousse di trucchi e la piastra. Aggiunsi un po' di eyeliner e un lucidalabbra. Me ne misi un po' sul dito e lo spalmai. Sperai che non le desse fastidio.

"Pronta per andare a prendere un caffè?" Kyla disse con un sorriso compiaciuto sulle labbra. Aveva organizzato qualcosa.

"Cos'hai fatto?" chiesi incrociando le braccia.

"Perché pensi che abbia fatto qualcosa?" Kyla chiese, imitandomi e incrociando le braccia al petto.

"Dimmelo. Ora." ordinai. Kyla gemette e poi mi fissò per dieci secondi prima di dirmelo.

"HopresoiltuotelefonoehochiamatoNiall,Liam,Lou,ZayneHarry.Glihochiestosevolevanovenireaprendereuncaffèconnoiehannodettodisì." Kyla disse velocemente. I miei occhi si spalancarono. Non avevo mai sentito parlare Kyla così velocemente ed era la persona più logorroica che conoscessi.

"Uh, ho sentito solo caffè e basta." dissi. Kyla respirò profondamente e aprì la bocca, ma venne interrotta da un colpo alla porta.

"Vado io." Kyla non mi guardò negli occhi e corse alla porta.

"Mi hai mandato un messaggio, e volevo sapere perché dice Starducks e incontrami un favore?" sentii un familiare accento inglese.

"Ciao anche a te." Kyla disse. "Doveva essere Starbucks e incontrami in cinque minuti, Lou."

"Quale? Ce ne sono milione di quelli e-" Louis venne interrotto da un accento inglese.

"Vedi, Louis probabilmente aveva la stessa domanda sul perché dicesse ducks." Niall disse arrivando alla porta. "Ciao, Kyla."

"Ehi, Nialler e Woody." Kyla agitò la mano. Woody? Cosa?

"Non chiamarmi così." sentii una voce dire. Era quella di Liam.

"Possiamo andare ora?" chiesi arrivando alla porta. Annuimmo tutti e andammo verso l'ascensore.

Arrivammo da Starbucks e trovammo Zayn seduto ad un tavolo, aspettando noi. Ci sorrise e agitò la mano mentre attraversammo la porta.

"Buongiorno." sorrisi sedendomi di fronte a me. "Sei mattiniero."

"Sì, perché si chiedeva se Megan sarebbe venuta." Niall disse seduto di fianco a me. Risi e Zayn roteò gli occhi.

"Dov'è Harry?" Liam chiese guardandosi attorno, era seduto di fianco a Zayn.

"Non lo so." Louis scrollò le spalle. "Non era in camera sua questa mattina. O in cucina. Sono rimasto affamato tutta la mattina."

"Tutta la mattina? Non è ancora finita." Kyla rise affianco a Liam. "Cosa vuoi dire che non era nella sua stanza?"

"E' successo qualcosa?" Zayn chiese. "Ha lasciato un biglietto..."

"Non mi ha risposto, voglio dire, non ha risposto al telefono di Aria." Kyla disse.

"No, nessun messaggio. Niente." Louis disse. "Ieri sera siamo arrivati a casa e ci siamo addormentati nelle nostre stanze. Poi mi sono svegliato, sono andato in cucina. Niente Harry. Poi in salotto. Niente Harry. E poi nella sua stanza. Niente Harry."

"Lo chiamo." Liam disse tirando fuori il suo telefono. "Se fosse andato da Simon? Magari Simon voleva parlargli?"

"No, ogni volta in cui Simon vuole parlarci, intende tutti quanti." Niall disse indicando se stesso e gli altri.

"Spero non abbia messo incinta una ragazza o altro." Zayn scherzò.

"Vado a prendere un caffè, qualcuno vuole venire?" chiesi alzandomi. Loro scossero la testa ed io andai ad ordinare. Riuscivo a sentirli ipotizzare delle cose, e poi dare una spiegazione di cosa non sarebbe potuto succedere.

La signora mi passò il telefono e una domanda mi balenò in mente. "Una Megan Daniels lavora qui?"

"Lavorava." la signora rispose. "Ha lasciato ieri sera. Qualcosa riguardo un- mi disse di non dirlo a nessuno. Sei una sua amica?"

"Sì." dissi. "Sono solo curiosa."

"Oh beh, buona giornata." la donna sorrise. Io ricambiai e mi voltai.

Stavo tornando al tavolo quando vidi qualcosa che non avrei voluto vedere. Lascia cadere il mio caffè e gli occhi di tutti si spalancarono. Harry era con un'altra ragazza.



Truth Or Dare (A One Direction Fan-Fiction) [Italian Translation]Donde viven las historias. Descúbrelo ahora