Capitolo 20 - Vado a salvare un centauro

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Mi alzai e uscii dalla cabina.

–dove stai andando? – chiese Luke

–restate qui e non vi muovete – ordinai loro. Senza esitazione chiusi la porta della cabina e me ne andai.

Iniziai a cercare di capire da dove venisse la puzza, ma sembrava essersi affievolita, quasi scomparsa

–che succede? – mi voltai e vidi Luke. Sospirai seccata

–ti avevo detto di restare nella cabina – lo ammonii

–beh, tu te ne sei andata senza dire nulla.. – cercò di giustificarsi

–torna con loro, se succede qualcosa avranno bisogno d'aiuto – mi voltai e continuai a cercare, o almeno ci provai

–loro sono due, tu sei sola.. – me la cavo benissimo anche da sola – lo interruppi arrabbiandomi. Poi improvvisamente l'odore di mostro fu più intenso. Mi chiesi se non ci avessero scoperto.

–che cosa succede? – richiese Luke, forse notando la mia espressione.

–ho detto che non succede niente. Torna dalle ragazze – gli ordinai.

–sei strana. È impossibile che non stia succedendo nulla. – mi accorsi che in fondo c'era un bagno, così mi inventai una scusa

–oh dei.. devo andare in bagno, vuoi seguirmi anche lì?! –

–è una proposta? – disse lui con un sorrisetto furbo. Lo fulminai con lo sguardo. Mi diressi più in fondo sperando di lasciarmelo alle spalle. Quando mi voltai non c'era più, così continuai le mie ricerche. L'odore del mostro non era sparito. Né tantomeno si era affievolito.

Nel girovagare una cabina attirò la mia attenzione, così mi venne la felice idea di bussare. Mi aprii una ragazza: alta, magra, col fisico da cheerleader, i capelli scuri e ricci.

–si? – chiese lei. "perfetto, e ora che mi invento?" pensai. L'odore di mostro era forte in quei paraggi, ma la ragazza non sembrava essere preoccupata della mia presenza. Insomma, sono una semidea.. più o meno, se un mostro capta un semidio non se ne sta con le mani in mano.

–si.. emm.. ecco.. mi sono persa, saprebbe dirmi dove è il bagno? – fu la prima cosa che mi passò per la testa.

–è da dove stava venendo. Le posso dare del tu? – mi suonò strana la risposta più che la domanda. Come faceva a sapere che ero venuta da lì? Comunque annuii. Mi voltai e vidi che effettivamente l'ultima porta del vagone era quella del bagno. "bella trovata, stupida semidea" mi rimproverai.

–io non... non ci vedo molto bene. Non ho visto l'insegna. Comunque grazie – le sorrisi e feci per andar via, ma mi bloccò

–non ci vedi molto bene? allora abbiamo qualche cosa in comune – mi voltai e le sorrisi freddamente.

–ah si?! – si, io non è che non ci veda, è che sono dislessica. Ogni volta che cerco di leggere qualcosa le lettere si mettono a roteare, ma, cosa molto strana, riesco a leggere perfettamente il greco – cercai di non sembrare troppo turbata. Era la classica dislessia di un semidio, ma per quale motivo me lo stava dicendo? Un semidio non dovrebbe andarsene in giro a dire certe cose; potevo anche essere un mostro e ucciderla, per quanto ne sapeva lei.

–non leggi le scritte normali, ma il greco, che è una lingua morta e sepolta si?! Wow – accennai a una risatina, e feci di tutto per non farla sembrare isterica

–io sono Kelli Clang. – e mi porse la mano. La strinsi

–io sono Cristina Schmidt, ma puoi chiamarmi Chris – stavo per andar via, ma lei mi interruppe nuovamente

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