2^CAPITOLO Noi 4^parte

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Scendo velocemente le scale.
Apro il portone e lei è lì. Seduta sul muretto,di fronte a me.

Non voglio che ci vedano qua per strada. Insieme.
Ci ho messo troppo tempo a mettere a tacere le voci che giravano su noi.

"Vieni andiamo sul retro. Non voglio che qualcuno ci veda"
Lei annuisce senza dire una parola e mi segue.

Mi tiro su il colletto della giacca e il cappuccio della felpa.
Fa freddo ma è anche,come da sempre, la mia difesa.

"Ti ascolto. Ho poco tempo ." La incalzo bruscamente e mi accendo una sigaretta.

"Io, ...non so da dove incominciare Matti"

"Se non lo sai tu. Forse potevi risparmiarti il giro."

Faccio per andarmene. Mi sono scocciato. Vuole parlarmi? Beh. Che parli.

"Per me è difficile spiegarti le cose. Poi tu sei diventato così duro."

"Gli anni che passano ti temprano cara Emma. Non sono più il ragazzo sprovveduto di 10 anni fa. "

"Questo l'ho capito.
So tutto della tua vita. Ti ho sempre seguito.
So di tuo figlio. Della tua carriera.
Del tuo lavoro e del tuo successo.
So che ami far una vita tranquilla.
So che hai comprato una villetta con giardino in periferia."

"Quello che non sai e' di tutta la merda che ho mangiato. " mi infervoro. È più forte di me.
"Io invece non so nulla di te. Per me sei morta 9 anni fa. Ti ricordi? "
Abbassa lo sguardo.
"Guardami cazxo. Ti ricordi come mi hai trattato? Io si.
Un deficiente.
Un grandissimo coglione.
E io che pensavo di amarti. Ma meno male che non siamo andati avanti."
Sono un fiume in piena. Le sto buttando addosso tutta la rabbia accumulata, tutto il risentimento che ho covato.
"Io non ho potuto far altrimenti."

"Sì certo Emma. Ti puntavamo una pistola in testa. No ma parla tu.
Io ho già detto troppo"

"Mi ricordo quella giornata.
E nella mia testa tutti i santissimi giorni.
Io ti aspettavo nel piccolo appartamento.
Era il nostro angolo di paradiso. Isolato da tutto e da tutti.
Avevamo deciso di tener nascosta la nostra storia .
Quella sera dovevi portarmi a sentire le tue nuove canzoni. "

La guardo. Vedo che si contorce le mani. È' nervosa.

"Mi ricordo bene. Purtroppo.
Quella sera ho fatto il prima possibile in sala di registrazione.
Volevo che fossi la prima ad ascoltare ma quando sono arrivato tu non c'eri. "

"Esatto"

"Ho pensato sarà in ritardo.
Ti ho aspettato. Non sei venuta.
Ho chiamato Francesca. Mi ha detto che rimanevi a Milano.Le tue amiche. Nulla. Non sapevano nulla.
Emma capiscimi. sei sparita nel nulla. Non ti sei più fatta viva. "

"Scusami. Non ho potuto far altrimenti"

"Perché"

"Mattia. Accetta le mie scuse. Non voglio dirti di più"

E no. Mi fai venire qui, mi fai rivivere il più brutto periodo della mia vita solo per dirmi.. Scusa?
"Non ti capisco. Voi chiarire e poi mi dici scusa?"
"Si. È l'unica cosa che a distanza di anni mi sento di dirti"

"Dopo anni io mi aspettavo un perché."

"Non sono pronta. Giuro che ti racconterò tutto. Non sono cazzate Mattia. Se ti ho mollato un motivo c'è stato. Non centri tu. Sono io"

"Parlami"

Tu. Che sei parte di me.Where stories live. Discover now