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Si era concentrato sul lavoro  incredibilmente in quei  giorni, abbandonando momentaneamente l'idea di  evitare di pensare,  usando le sue solite distrazioni. Fortunatamente  erano talmente  sommersi di lavoro che spesso era stato costretto a non  tornare neanche  a casa, o come in quel caso, una chiamata improvvisa lo  costringeva ad  uscire di nuovo.

Aveva appena chiuso la porta,  quando aveva  notato una figura conosciuta chiacchierare con Luke.  Immediatamente il  suo corpo reagì, erano giorni che non la vedeva, e non  era pronto a  trovarla di fronte casa, come se niente fosse successo.  Immediatamente  si domandò cosa facesse lei davanti casa loro, senza  osare sperare,  decise di avvicinarsi con la scusa di richiamare l'amico.  La spiò  cautamente, trovandola sorridente e disinvolta e di nuovo la  morsa allo  stomaco lo attanagliò, potente ma non inaspettata. Notò  immediatamente  la sua espressione mutare non appena era entrato nel suo  raggio  visivo. Aveva sperato alla fine, ed ora faceva anche più male.

- Ciao –  adesso lei lo stava guardando come se con uno sguardo volesse trasmettergli tutto il rancore che provava. Colto.

- Ciao – cercò di apparire fredda, e da come lui abbassò gli occhi capì di aver avuto successo.

-   Lu, andiamo – disse all'amico prima di procedere verso la macchina,   senza più guardarla, senza un saluto, persa ogni speranza. Aveva creduto   di riuscire a farsi perdonare da lei, perché infondo provavano le   stesse cose, ne era stato quasi convinto, ma ora ogni certezza era   crollata come un castello di sabbia. Sapeva di aver sbagliato tutto con   lei, ma a volte  aveva creduto che nonostante tutto fossero riusciti a   costruire qualcosa. Anche se fosse stato così, non era abbastanza forte   da resistere alle sue dannatissime cavolate. Riusciva solo a  distruggere  tutto.

Mi è bastata un'ora per volerla ancora,   fulminato dagli  sguardi suoi. Non mi era capitato mai. E se ci penso  non so perché, io  perdo il senso di me. Ho provato a bere, serve per  staccare ma il  pensiero non affoga mai, ha imparato già a nuotare sai.  Non ho più tempo  per stare senza lei, voglio scoprire chi sei. Se  cammino cerco, se  sogno già ti perdo quindi devo muovermi per te.  Giusto o no sull'ombra  ti camminerò fino a che ombra non sarò, fino a  convincerti che a te io  non rinuncio, fino a scordarmi i fatti miei le  mie abitudini i miei  guai, o anche a dividerli coi tuoi.



Non  era preparata a vederlo  così triste, tanto che le sembrò di sentire il  suo cuore piangere,  mentre la forza dei ricordi felici tornava a galla  con straordinaria  intensità. Era davvero incapace di perdonare qualcuno che  sembrava  sinceramente pentito?

- Devo andare – la voce di Luke  la riportò  alla realtà, una realtà in cui lui si stava allontanando –  Mi ha fatto  piacere vederti – la salutò gentilmente.

- Anche a  me, buon  lavoro! – si allontanò con un macigno sul cuore che le  suggeriva che la  strada che aveva deciso di intraprendere non fosse  affatto quella  giusta.









La sera passò tranquilla, almeno  apparentemente. La  libreria che aveva casualmente scoperto si era  rivelata più interessante  del previsto, aveva fatto diversi acquisti,  di cui uno già terminato,  insieme alla torta al cioccolato fatta quella  mattina. Era un pozzo, non  avrebbe dovuto sfondarsi così, non era  salutare! Al diavolo! Era  risaputo che il cioccolato era la migliore  cura per i mali d'amore.  Amore? Quale amore! Stupida, era solo un modo  di dire ok? La sua  coscienza doveva tacere! Continuava a girarsi e  rigirarsi nel letto  sperando che il sonno arrivasse presto o sarebbe  arrivata a rimpiangere  le feste! Quando con sollievo sentì le palpebre  farsi pesanti e pian  piano perdere la cognizione della realtà, lo  squillare del telefono la  rimbalzò nel mondo reale più sveglia che mai.  Accidenti!

VERTIGO || Harry Styles Where stories live. Discover now