CAPITOLO 31

9.1K 533 128
                                    

"Porca troia" disse Ares dando un calcio al tavolo.

"Calmati" Atena era seduta su una poltrona di traverso con il gambe a penzoloni sui braccioli e con indosso solo la maglia di Ares.

"Calmarmi? Atena cosa cazzo dici!" urlò ancora avvicinandosi a quella dea.

Atena sbuffò e prese il pacchetto di sigarette che era appoggiato sul tavolino di vetro.

"Non si fuma qui dentro" Ares le afferrò il pacchetto e lo lanciò da qualche parte nella stanza.

"Che palle che sei..." disse Atena raddrizzandosi: "Divertiti qualche volta"

Ares era incazzato nero... Ormai non ci vedeva più dalla rabbia.

"Vattene" disse stringendo gli occhi.

"Cosa?"

"Non lo ripeto Atena" Ares si girò e a passo scelto si diresse verso la camera. Afferrò i vestiti della dea e uscì lanciandoglieli.

"Pezzo di merda" disse Atena alzandosi per raccogliere i vestiti.

"Posso diventare anche peggio se non ti muovi ad uscire!" Ares ritornò nella stanza.

Atena si tolse la maglia e gliela lanciò di rimando e indossò i suoi vestiti uscendo dalla porta.

"Fanculo" esclamò sbattendo la porta.

Mentre scendeva le scale vide una ragazzina mano nella mano con un ragazzo.

Continuò spedita verso la sua strada mentre quella ragazza che lei non aveva riconosciuto saliva verso casa di Ares.

"Ti lascio qui?" chiese Michelangelo.

"Vieni dentro..." disse la ragazza facendosi avvolgere dal braccio di Miki.

Glaphyra inserì la chiave nella toppa e aprì la porta entrando.

"Ares... Sono arrivata" urlò Glaphyra stringendo con più forza la mano di Miki.

Ares corse fuori dalla camera e urlò: "Perché cazzo ti è venuto in mente di venire qui? Era ti cerca e tu da cogliona vieni qui?"

Glaphyra guardò il fratello mezzo nudo...

"E chi cazzo è il coglione lì?" chiese ancora.

"Il coglione qui fa compagnia alla ragazza qui" disse Miki facendo un passo avanti.

Arrivavano più o meno alla stessa altezza e si guardavano entrambi in cagnesco.

"Oh... Oh... Calmi e a cuccia..." cercò di calmarli Glaphyra ma invano.

Poi scattò la porta: "Ares azzardati a chiamarmi un'altra volta all'improvviso e ti uccido"

No... Non ci voleva!

"Oh sai fratellino, non posso organizzare tutto in base alle tue scopate" urlò Ares.

Pochi secondi secondi e si sarebbe scatenato l'inferno... Altro che Ade e via dicendo!

"Senti Ares..." ma si bloccò vedendo un ragazzo affianco a Glaphyra.

"Che cazzo ci fa lui qui?" afferrò un pacchetto di tabacco Camel per farsi una cicca.

"Il lui qui ha un nome ovvero Michelangelo" disse Glaphyra girandosi verso il dio.

"E sai quanto mi interessa?" rispose Dioniso appoggiando il tabacco sul tavolo della cucina e tirando fuori la cartina e il filtro.

"Senti stai zitto... Nessuno ti ha interpellato" rispose la dea tornando con gli occhi su Ares.

Ares stava per parlare ma Dioniso lo anticipò:  "Allora... Miki... Posso chiamarti Miki vero? Bene... Te la sei già portata a letto? Per tenertela deve essere molto brava eh?"

La Figlia Degli InferiWhere stories live. Discover now