2. what is hope?

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《Ti va di aiutarmi?》

La testa di Frank fa capolino da dietro la tenda, che tira via per potermi parlare tranquillamente

《A fare cosa? 》

chiedo ancora in uno stato di trance.
Sto fissando il soffito con occhi di ghiaccio da ore.

《Devo scegliere i miei ultimi tre desideri da malato terminale.》

Questo mi risveglia decisamente e sgrano gli occhi girando la testa per guardarlo

Sapevo del cancro, ma non sapevo la sua fosse una battaglia persa in partenza

《Sei terminale?》

Dico con un filo di voce

《Angioma al cervello bello, 5% di possibilità di sopravvivere. Si sono terminale.》

Non so cosa dire.
Non dico niente.
Certe volte le parole risulterebbero stupide di fronte al grido vendicatorio della vita

Mi limito ad alzarmi anche contro la mia volontà.
Ho recuperato un po' di forze, ma compiere quei pochi passi che mi dividono dalla sedia vicino al letto di Frank, mi sembra la cosa più difficile e faticosa del mondo.

Mi siedo e appoggio le braccia al letto di Frank che mi passa la lista e la leggo

《Wow》

《Già si danno da fare per queste cose. Invece di darti speranza ti regalano un biglietto nel quale ti dicono che praticamente sei già morto.》 Sorride amaro

《Ma forse è meglio così. Almeno mi metto l'anima in pace》

Vorrei aiutarlo ma non so come fare, non riesco a salvare nemmeno me stesso, figuriamoci qualcun'altro

《Vorrei dirti di non arrenderti, ma sono il primo a farlo. Ogni giorno. Non posso dirti di fare una cosa che non so nemmeno come funziona》

Scuoto la testa e abbasso lo sguardo concentrandomi sulle mie mani che mi sto torturando

Non so dove trovo il coraggio di dire queste parole

《Davvero, io non so come si faccia ad avere speranza, a continuare a credere. Io non.. non so nemmeno cosa sia la speranza, non credo di averlo mai capito.》

La voce comincia a spezzarsi, ma non voglio piangere, non di fronte a lui, quindi smetto di parlare.

Frank mi guarda per qualche secondo, come se stesse cercando di leggere nella mia mente e quando parla le sue parole e la sua voce sono calde e profonde

《Beh io lo faccio. Io spero ogni giorno. La mia speranza è piccola come un 5%.
La mia luce è grande come un 5%.
Io non lotto contro il cancro. So di non avere speranza contro quello.
Io lotto contro quel 95% di buio e di morte che è già radicata in me.
Lotto perché quel 5% di luce annulli quel 95% di buio ogni giorno.》

Stronzate penso.

Nessuno è così forte.

Non so cosa rispondere
Non voglio rispondere
Frank mi sta fissando in attesa

Cambio argomento e torno ai desideri

《Questo sarebbe davvero figo》 dico puntando il dito su una consolle PlayStation e lui sposta lo sguardo sul foglio

《Okay, aggiudicato!》

《Davvero?》 Non credevo avrebbe preso sul serio le mie proposte.

《Si davvero》 sorride radiante 《almeno ci divertiamo》

Passiamo la serata a guardare i desideri e a prendere in giro questa cosa che tenta di addolcirti l'amara pillola della morte. Anche se in realtà sappiamo entrambi che i desideri aiutano molte persone.

Alle nove si spendono le luci e io me ne torno a letto esausto senza dire una parola

Dopo averlo guardato un po leggere, mi giro dall'altra e mi abbandono ad un sonno atteso per mettermi in pausa, ma temuto per i demoni che mi tormenato nella notte.

L'erba fresca mi accarezza le guance
E il sole mi riscalda l'anima.
Chissà, forse riuscirà anche a sciogliermi il pezzo di ghiaccio che mi ritrovo al posto del cuore.

Un insolito senso assoluto di pace mi pervade e per un attimo penso che quella mezz'ora di felice solitudine al giorno, valga la pena di vivere le altre 23 e mezzo di incubi.

Che sia speranza questa?
Speranza che, un giorno, questa misera mezz'ora muti in un'intera giornata?
Speranza che questa, seppur longeva dalla felicità, possa essere una sensazione che perlomeno ci si avvicina?

No. Impossibile.

Questa non è speranza.

La speranza è rosea.
Questa sensazione è più un nero che si lascia schiarire sfumando in un debole grigio che torna subito nero.

Mi convinco di poter considerare questo momento, se non altro come un appiglio.
L'ultimo porto sicuro.
Un punto fermo da aspettare ogni giorno.

Pensieri cupi per un tredicenne penso.
Dovrei interessarmi ai fumetti e a collezzionare figurine invece di brutti ricordi.

Dovrei contare le margherite invece dei giorni alla mia morte.

《Gerard!》sento urlare dall'altra parte del prato.
《È ora di rientrare》

《Gerard》

La realtà si dipinge di colpo intorno a me.
Alla mia ora di incubo al giorno, che si somma alle altre 23.

《Gerard, tu non hai niente da condividere col gruppo?》

La ragazza dall'altra parte del cerchio mi guarda paziente, con una carteletta in mano.

Gli altri ragazzi seduti vicino a me mi guardano in attesa.

Probabilmente manco solo io, come al solito.

Faccio terapia da quasi una settimana e ancora non ho detto una parola a nessuno di questi incontri.

Come ogni giorno mi limito a scuotere la testa e alzare le spalle.

Qualcosa da dire lo avrei, ma non a loro. Non conosco e non mi riconosco in nessuna di quelle facce, soprattutto quelle con gli occhi che brillano di speranza.

Proprio come quelli di Frank.

《Okay in questo caso anche oggi abbiamo finito, ci vediamo domani ragazzi》 conclude con un enorme sorriso spinto al limite del falso.

Mi alzo e nel giro di pochi secondi me ne vado da quella stanza lasciandomi dietro una scia di detriti di parole mai dette. Parole che premono per uscire, ma bruciano sulla lingua perché sono troppo difficili da dire.
















Oookay
Questo era il secondo capitolo, vi prego ditemi cosa ne pensate, anche del modo che ho di scrivere, è importante.

Ps. Seguitemi su twitter
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Pps. Mancano 9 giorni al 22 marzo UCCIDETEMI

so long and goodnight
Melxx

The Light Behind Your Eyes~FrerardWhere stories live. Discover now