3. rain

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Il cielo sopra la mia testa è grigio e patetico, proprio come il mio umore. Dei nuvoloni scuri e pesanti lo ricoprono e la pioggia scende fitta e rumorosa.
Sono bagnato dalla testa ai piedi.
I capelli e i vestiti sono appiccicati alla faccia e al corpo.
Sto tremando, la pioggia ha impregnato anche la pelle, persino il cervello. Ha impregnato i pensieri rendendoli una massa collosa senza senso.
Penso da talmente tanto tempo che ormai non riesco più a formulare un pensiero coerente.
Come quando ripeti una parola fino a che quella non viene svuotata del suo significato.

Questo è quello che è successo ai miei ricordi.
Li ho figurati nella mia mente così tante volte, che per me non hanno più alcun significato. Non fanno nemmeno più così male.
Sono solo una successione di immagini che si ripetono all'infinito.

vorrei alzarmi e uscire da quella situazione, ma non ne ho la forza.

《Gerard》

Vedo sbucare Leena dalle porte scorrevoli dell'entrata dell'ospedale.
È senza ombrello e sta sotto la grande tettoia per evitare la pioggia forte e incessante che scende dal cielo.

La sua voce risulta lontana sotto al rumore della pioggia. Il mio sguardo rimane fisso sul nulla.

《Gerard vieni dentro》

Mi giro a guardarla. Sta li in piedi con le braccia incrociate per ripararsi dal freddo. Io mi accorgo adesso del vento forte e freddo che potrebbe procurarmi una polmonite.

《Gerard vieni dentro!》

Non accenno a muovermi, quindi Leena esce dal riparo e viene verso di me.
La pioggia le bagna subito i capelli e le gocce si appoggiano sul pile e rimangono incastrate tra i pelucchi.

Mi appoggia una mano sulla spalla cercando di farmi alzare

《Gerard, andiamo devi tornare dentro, ti prenderai una polmonite》

《Per quanto dovrò stare qui?》chiedo dal nulla

《Fino a quando le tue condizioni fisiche e mentali non saranno stab-》

《Per quanto?》 Ripeto interrombendola

《Te l'ho appena detto, fino a quando non starai bene. Dipende da te.》

Finalmente la guardo negli occhi

《Io sto bene》

《no, tu non stai bene. Hai bisogno di aiuto e lo sai. Per questo sei rimasto su questa panchina.
Sei uscito, avresti potuto anche andartene. Ma sei rimasto qua. C'è qualcosa che ti impedisce di andartene, ed è la consapevolezza di aver bisogno di aiuto. Noi siamo qui per questo》

《Noi chi?》

《Io, gli infermieri, i medici, la terapista, siamo qui per te》

Emetto una specie di sbuffo 《come vuoi》

《Ora alzati, dobbiamo tornare dentro》

Questa volta mi alzo, mi cinge le spalle con un braccio e ci avviamo verso l'entrata a passo veloce

《A proposito come hai fatto ad uscire senza che nessuno ti vedesse?》

《L'uscita del pronto soccorso. Spesso è deserto.》

Mi guarda con disapprovazione ma con un piccolo sorriso.

Leena mi accompagna fino alla stanza mia e di Frank e mi lascia sul letto dei vestiti asciutti

《Grazie della doccia Gerard, ora datti una lavata e mettiti dei vestiti caldi, Frank controllalo, conto su di te》

Detto ciò sparisce per andare a darsi una sistemata.

The Light Behind Your Eyes~FrerardWhere stories live. Discover now