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<< trentotto >>

Michael era seduto sul letto di Calum, e gli aveva rubato un pacchetto di patatine dalla dispensa.
" Quindi " incominciò Calum " Pensi che sia davvero Luke? "
" Si, lo penso " disse il tinto, mentre sgranocchiava le patatine.
"E comunque Cal, non scrivergli, so che hai intenzione di farlo "

Calum, che stava prendendo un cuscino per metterselo sulle gambe, si bloccò.
"Cal?" lo richiamò l'altro.
Il moro appoggiò i gomiti sul cuscino, guardando l'altro.
" E se... "
" E se cosa? "
" E se tipo lo avessi già fatto? "
" CALUM HOOD! " gridò Michael.
" Stai scherzando?! "
" Uhm no " disse Calum, prendendo il cellulare che aveva lasciato precedentemente sul comodino, facendogli leggere i messaggi.

Michael sospirò, mentre prendeva il cellulare dalle mani del ragazzo.
" Voglio scrivergli una cosa "
Il moro lo guardò mentre digitava un: Non sono Calum, puoi capire chi sono, voglio solo dirti che mi hai deluso. per poi inviarglielo.
"Spero che abbia le palle di rispondere" disse Calum, che intanto aveva rubato il sacchetto di patatine al tinto.
" Comunque ho una piccola idea "
" Ovvero? "
" Visto che vuoi andare in America, e visto che sei un barbone- "
" Ti strozzo " lo minacciò Michael, mentre lo guardava male.
"  Stavo scherzando! " Calum alzò le mani, ridendo.
" Stavo dicendo... visto che ti servono soldi, ho pensato che potremmo andare in giro a cantare, magari in un parco "
Michael lo guardò.
" Beh l'idea non sarebbe male.. direi che si può fare "
" Sabato, alle tre fatti trovare qui con la chitarra, così ci dirigiamo insieme verso un parco " concordò Calum, mentre Michael annuì con un sorriso sul volto.

Forse, con un po' di impegno, sarebbe riuscito ad accumulare i soldi necessari per andare in America.