<< quarantanove >>

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Michael si allontanò di alcuni centimetri da Luke, e si mise a guardarlo; gli erano davvero mancate le sue labbra, gli era mancato tutto di lui, e di certo non se lo aspettava che il biondo ricambiasse il bacio, dopo un anno.
Però, sapeva benissimo che doveva fargli un lungo discorso ed arrabbiarsi con lui rinfacciandogli tutto, ed era anche difficile farlo ora che lo aveva davvero davanti.

Per quel poco che era rimasto sveglio durante il viaggio aveva pensato a cosa dirgli, aveva pensato se urlargli contro oppure parlargli in modo calmo e pacato, ma ora si ritrovava davanti a lui e tutto ciò che aveva in mente se ne era andato, lasciandolo senza parole; l'unica cosa che disse fu "Luke."

Il biondo, che aveva ricambiato il suo bacio senza troppe esitazioni, stava fissando l'altro come allibito, per poi dire a sua volta: "Michael."
Luke si spostò, facendo entrare il tinto in casa sua, per poi chiudere la porta.

Un'altra cosa che lasció Michael senza parole.

"Come.. come sei riuscito a trovarmi?" gli chiese poi.
"Mi prendi per stupido, Luke?" sbuffò Michael, guardando in quegli occhi che non aveva visto per tanto tempo. "Calum ti ha visto, quando è arrivato qui per le vacanze. Ci siamo messi d'accordo per trovarti, e poi non ci vuole molto a leggere un'indirizzo tramite la localizzazione, e se non ti ricordi il pacco che ti ho spedito con la mia fottutissima chitarra."

Il biondo rispose solo annuendo. "Vuoi qualcosa da bere?"
"Ma mi prendi per il culo?!" sbottò Michael. "Io arrivo qui, facendomi un fottuto viaggio di non so quante ore,mentendo a mia madre, rubando soldi  e tu invece di raccontarmi del perché te ne sei andato, mi chiedi solo se voglio da bere?!"

Luke abbassò lo sguardo. "Mi dispiace, so che sono uno stupido."
"Si Luke, si, lo sei." Il tinto si avvicinò a lui, appoggiandosi al muro. "E sappi che un mi dispiace non risolverà le cose."
"Lo so." il biondo sospirò. "Mi dispiace essermene andato, e mi dispiace anche di non averti contattato.."

"Avermi contattato lo hai fatto, sotto un account finto di merda, eh Logan?" lo prese un po' in giro Michael, chiamandolo con quel nome. "Ti costava tanto mandarmi un messaggio con scritto che stavi bene e che eri a New York?"
Luke si passò una manica della camicia su un occhio, poiché i suoi occhi stavano cominciando ad inumidirsi dalle lacrime. "So che non basta ma scusami, okay? Sono un idiota, mi dispiace, ma sappi che non ho mai smesso di pensarti."

"E questo cosa dovrebbe fregarmene ora? Non mi interessa niente se mi continuavi a pensare, perché comunque non hai fatto nulla per ricontattarmi, e per ricontattarmi intendo in modo serio, non con un nome falso."
"Michael, mi mancavi, ma non volevo rovinare quel poco che avevamo fatto insieme, non volevo neppure rovinare la tua di vita per colpa dei bulli quando avevano cominciato a picchiare anche te.
Invece il mio piano non è andato come volevo, tu ti sei messo a cercarmi... "

"Anche tu mi mancavi Luke, mi manchi pure ora, anche se sei qui davanti a me." il tinto sospirò. "e sappi che io voglio risolvere tutto questo.
Non dovevi scappare da questa situazione, potevamo superarla insieme, e sappi che io ti cercherei ovunque e questa è la prova. "

"Ti amo Mikey... "

"Anche io Lukey."

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