PMD Scintilla Pura: Esploratori Dell'Universo [Ciclo 1: Destino][Libro 2]

Capitolo 21: Una Vita da Dimenticare

<<Cosa vuoi sapere da me?>> domandò Andromeda tutto di un fiato.

Sparx la guardò dritto negli occhi. La sua espressione impassibile e inamovibile.

<<Tutto>> le disse semplicemente.

<<Tutto...di cosa?>> chiese ancora la principessa dell'Universo.

<<Tutto riguardo il passato che finora ci hai nascosto>> specificò lui.

La ragazza allora indietreggiò involontariamente di un passo, il suo sguardo assente e perso nel vuoto.

<<Perché vuoi saperlo?>> continuò lei.

<<Perché qualunque cosa sia, ti sta facendo soffrire. Parlarne può farti bene>> le disse, stavolta con più gentilezza, il Luxio.

<<E a te cosa ne importa?>> domandò ancora stizzita lei.

<<Importa...perché sei mia amica. E come tale, non voglio vederti così>> mormorò dolcemente Sparx.

La ragazza allora tornò a guardare il viaggiatore, ma lo fece con occhi diversi. Amica? Voleva forse dire che quindi finalmente aveva trovato qualcuno? Qualcuno di cui fidarsi e con cui stare assieme?
Sorrise, ma poi la sua espressione tornò malinconica.

<<Va bene. Ti racconterò tutto>> gli disse.

Prese fiato e cercò di trovare le parole giuste per dirgli tutto, poi iniziò il suo triste racconto.

<<Devi sapere che io non sono nata quassù. Io vengo dallo stesso pianeta da cui vieni tu. Vissi lì serenamente con mia madre e mio padre fino alla tenera età di 4 anni.
Poi, venne costruito l'Osservatorio, e qualcuno doveva farne il custode e guidare i Pokémon di buone intenzioni al recupero dei frammenti dell'Eptastella. Arceus scelse mia madre per questo scopo vista la sua passione per l'astronomia che mi aveva in parte trasemsso. Tuttavia lei subito non sapeva se accettare o meno. Alla fine però dovette riconoscere che tale ruolo era importante come non mai, così, anche se molto a malincuore, accettò l'incarico a patto che potesse portare anche sua figlia, ovvero me, con lei. La sua richiesta venne accettata, quindi salutò per sempre mio padre e mi portò all'Osservatorio senza farmi sapere che saremmo rimasti lì per sempre, finché 2 anni dopo ebbe il coraggio di raccontarmi la verità. Io rimasi senza parole, davvero non avrei mai più rivisto mio padre? A quanto pare la risposta era un secco "sì". Il mio morale cadde immediatamente a terra, ma con il tempo compresi che stare all'Osservatorio per un così nobile scopo alla fine era destino. Destino, che da abbastanza piacevole, divenne drammatico parecchi anni dopo...
All'improvviso mia madre si ammalò molto probabilmente di tumore. Inutile dire che non riuscimmo a curarlo in alcun modo. Alla fine ci arrendemmo e mia madre si rassegnò. Stava morendo e non potevamo farci nulla. Pochi giorni dopo, lei era in letto di morte, con me disperata. Non era possibile...sarei dovuta rimanere da sola...non potevo sopportarlo. Ricordo ancora le ultime parole di mia madre prima che esalasse il suo ultimo respiro.

"Tesoro...presto dovrai prendere il mio posto...
Attendi che un...un viaggiatore coraggioso venga qui e... ricostruisca...l'Eptastella...
A quel punto...il tuo compito sarà finito...e potrai tornare a casa...
Continua a vivere...anche dopo che non ci sarò piu...
Ti voglio bene...Andromeda...">>

La principessa dell'Universo iniziò a far scendere le prime lacrime.

<<Dopo avermi detto ciò, spirò mentre le tenevo la mano. Iniziai a piangere, continuai a farlo per ore. Ero rimasta sola. Sola...
Esaudì l'ultimo desiderio di mia madre, costruendo una cassa per lei e lasciando che il suo corpo potesse continuare a vagare per sempre nello spazio che tanto amava. Me ne occupai il giorno stesso...e a malincuore la lasciai andare.
Da quel giorno, sono rimasta qui senza alcuna compagna da 15 anni...
C'è Star è vero, ma per quanto intelligente è pur sempre una macchina. Non ho più avuto nessuno...finché un giorno, qualcuno venne qui e riscaldò il mio gelido animo dandomi ciò di cui avevo bisogno: degli amici. E quegli amici...siete voi, Sparx e Yeaf>> concluse iniziando a singhiozzare copiosamente.