19.

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Perché quando stai bene a letto, al caldo e lontana da tutti, tua madre ti sveglia per andare a scuola?

Io non voglio alzarmi da qui, ma purtroppo devo.
E in più se hai le tue cose non ci vai tanto volentieri a scuola.

Presi un paio dei jeans, una felpa grigia e le mie sam smith.

Mia madre era ai fornelli, delle volte mi chiedo perché non si riposa mai?
È sempre a lavorare e lavorare.

-Mamma ti puoi riposare un attimo?-dissi.

-Finisco qui e vengo-disse e io annuì.

Io l'ho sempre detto, le mamme che fanno anche da padri sono le migliori.

Mia sorella entra in cucina con un bruttissimo aspetto.
Aveva delle occhiaie molto marciate e capelli tutti arruffati.

-Oh mio dio, uno zombie-dissi ridendo.

-Fanculo Maryl.
Lo so che ho un brutto aspetto, ma per recuperare quella cavolo di insufficienza a Francese ho dovuto studiare tutta la notte.-disse arrabbiata.

Io non dissi niente, era già arrabbiata e io non volevo complicare niente.

Mia madre prima che andassimo via si mise accanto a noi a leggere il giornale.
Più giorni passano, più mamma diventa strana.
Vorrei fare qualcosa, ma che cosa?

Non avevo voglia proprio di nessuno, quando mi viene delle volte sono apatica o asociale o lunatica.
Indovinate come sono ora?
Asociale.

La gente mi salutava e io l'ignoravo.
Andai all'armadio, presi i libri e andai in aula.

Ci mancava solo matematica alla prima ora.
Vorrei tanto andare a casa da Veronica e mia madre.
E poi non dimentichiamoci del mio bellissimo spasimante di nome letto, dove puoi dormire comodamente.

Entrò in classe Rebecca con le sue amichette che tanto odio.
Si mise in ultima fila insieme alle sue oche.

-Hey Maryl, come va?-disse Rebecca ridendo.

Ma che cavolo aveva da ridere?
Semmai dovevo ridere io, con la faccia che aveva come si faceva a non ridere?

-Oh ma fanculo-dissi solamente.

Lei era sbalordita dalla mia reazione e dopo stette zitta.
Oh menomale non sento più la sua vocina che ogni giorno mi rompe.

Cameron entrò in classe con tutta la sua bellezza.
Per quanto potevo essere apatica quel giorno, con lui non ce la faccio ad esserlo.

Prima che Cameron si sedesse accanto a me, Nash venne verso di me.

-Hey Maryl-disse sorridendo.

-Vattene-urlai.

Nash impaurito se ne andò.
Cameron si mise accanto a me con un sorriso smagliante.

-Hey-disse sorridendo.

E il cuore perse un battito.
Perché mi fai questo effetto Cameron?
Eh su spiegamelo....

-Hey-dissi.

Mi diede un bacio sulla guancia e io sorrisi.
Poi Nash mi rivenne difronte al banco.

-Ma non vale con lui sei gentile oggi e invece con me sei un mostro-disse.

-Vattene-gridai.

Nash, per la seconda volta, andò via.
Cameron rise, forse aveva capito cosa avevo...

Le mie guance si arrossirono molto violentemente.
Lui mi accarezzò la guancia e poi si alzò in piedi perché era arrivato il professore.

Perché nei momenti più belli i professori, i parenti, gli amici devono rompere le scatole?

A metà lezione Cameron mi diede un bigliettino di carta.
Io lo aprì e lessi.

Ti va se oggi andiamo al
parco?
Cam xx

Presi un altro pezzo di carta e gli scrissi.

Certo e comunque so
che il biglietto me lo hai
scritto te, me lo hai consegnato di
persona. Stupido.

Gli consegnai il biglietto e vidi che sorrise.
Quel fottuto sorriso.
Non vedo l'ora che sia questo pomeriggio.
E ora che ci ripenso tra due giorni io e Cameron facciamo un mese.
Non sono mai stata così contenta in tutta la mia vita.

**

Dormii fino a quando qualcuno non suonò al campanello.
Ho l'appuntamento con Cameron e io me lo sono scordato.
Ma brava Maryl, proprio bravissima.
Ma dove ho lasciato il cervello?

Mi vestii velocemente ed andai ad aprire.
Cameron appena entrò in casa trattenne la risata.

-Perché hai una scarpa diversa da quell'altra?-disse ridendo.

Mi guardai i piedi e in effetti aveva ragione.
Avevo una scarpa rossa e una bianca.

Corsi subito in camera mia e le cambia.
Mentre scendo giù mi feci, velocemente, una coda di cavallo.

-Pronta-dissi sorridente, una volta arrivata davanti a Cameron.

-Madame-disse porgendomi il braccio.

Sorrisi e lo presi a braccetto.
È davvero strano l'effetto che mi fa.
Mi fa sentire bene anche quando sono incazzata con tutti.

Tra una settimana inizia il talent show e io non so che pezzo portare.
O porto quello con le acrobazie o quello di danza contemporanea.
Quale sarebbe meglio?

-A che pensi?-disse Cameron.

Menomale che mi ha distratto dai miei pensieri.

-Al talent show.
Tu cosa farai?-dissi.

-Beh credo che reciterò-disse.

Intanto si entrò nel parco e mi prese la mano, per poi fermarmi.

-Senti se va bene-disse e io annuì.

-Occhi, guardatela un'ultima volta, braccia, stringetela nell'ultimo abbraccio, o labbra, voi, porta del respiro, con un bacio puro suggellate un patto senza tempo con la morte che porta via ogni cosa.-continuò recitando.

Wow, era veramente bravo.
Ha recitato quella frase di Romeo e Giulietta, come se sentisse veramente quello che diceva.
Tutto il contrario di quello che faccio io quando parlo.

-Ma... Sei bravissimo.
E poi hai recitato Romeo e Giulietta, e per questo ti amo di più-dissi abbracciandolo.

-Ti amo anche io-disse stringendomi forte.

Mi strinse forte a se stesso, come fossi la cosa più importante della sua vita.
Come se lui senza di me non può stare.
E il bello è... che è lo stesso anche per me.

Scusate per gli errori...

a wonderful nerd -In Revisione- CDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora