fifth soul

111 30 11
                                    

Si ritrovava di nuovo lì, nel punto in cui si erano incontrati.
Aveva una sigaretta tra le labbra rosee e carnose, da cui ogni tanto faceva un tiro per inalare la sostanza tanto nociva quanto rilassante contenuta dentro il piccolo cilindro.
I capelli neri pece erano mossi dal vento, come quel lontano giorno d'aprile in cui l'aveva incontrata.
Ricordava perfettamente quel giorno come se fosse stato ieri, nonostante fosse passato quasi un anno dalla sua morte.
Ricordava di averla trovata in quel vasto prato a suonare il violino malinconicamente, come se sapesse di doverlo abbandonare.
Ricordava i suoi grandi occhi marroni colmi di lacrime, pieni di una tristezza che non riusciva a comprendere all'epoca. Ora la capiva bene.
Fece un altro tiro di sigaretta prima di immergersi nei suoi più profondi ricordi, nonostante fosse passato tempo la ferita era ancora aperta.
"riuscirà mai a richiudersi?„ si chiedeva spesso, ma non voleva conoscere la risposta.
Lei gli aveva chiesto molte volte di ricordarla, anche quando era finita in terapia intensiva a causa della sua malattia.
Sapevano bene entrambi che lei non ce l'avrebbe fatta, ma volevano ritardare il momento del loro addio il più possibile.
Ricordava molto bene il giorno in cui l'aveva persa, troppo bene.
Era una normale giornata di aprile, il sole splendeva nel cielo.
La malattia della ragazza sembrava essersi stabilizzata, quindi il ragazzo poté farle visita.
Passarono tutta la giornata assieme, finché lei venne prelevata poiché doveva fare un'operazione che avrebbe potuto migliorare, anche se di poco, la salute della ragazza.
I due non volevano dirsi addio, nemmeno per un paio d'ore.
Erano entrambi spaventati dall'idea di perdersi, perché si amavano, ma nessuno dei due riuscì a dirlo all'altro.
Pensavano di avere altro tempo, pensavano di meritarlo.
Prima che la ragazza venisse portata alla sala operatoria, lei gli disse «andrà tutto bene.»
Bugiarda.
Non era andato tutto bene, infatti lei era morta sotto i ferri.
Il dolore della notizia lo portò quasi alla pazzia.
Voleva vederla di nuovo, toccarla di nuovo, confessarle tutte le parole che non era riuscito a dire.
Ma il loro tempo era oramai scaduto.
I ricordi sommossero il ragazzo, facendogli tremare le ginocchia.
Cadde per terra, tremante per il dolore.
"perché?„ si chiedeva, "perché è successo a lei? perché proprio alla fine mi ha mentito?„.
tutto quello che voleva era poter sentire la sua risata ancora una volta, un ultima volta.
Gli occhi gli si inondarono di lacrime.
Il tempo per lui si era fermato il giorno della sua morte, e non voleva farlo ripartire.
C'era troppo dolore, troppa sofferenza, non riusciva ad affrontarli da solo.
Desiderava lei così ardentemente da non riuscire a respirare.
Un'amore così forte e stravolgente, era proprio da lei.
La ragazza di cui si era innamorato, e da cui era amato.
Aveva formato un vuoto nel suo cuore che solo lei avrebbe potuto riempire, e lui doveva andare avanti.
Doveva lasciarla andare, lasciare il passato al passato.
Doveva, ma non voleva.
Voleva rimanere bloccato nel tempo insieme al ricordo di lei, dimenticandosi di qualunque cosa ultraterrena.
Ma non poteva.
Con le ginocchia ancora tremanti, si rialzò, e se ne andò.
Doveva continuare a vivere, anche senza di lei.
Sapeva che era quello che lei avrebbe voluto.

s/r
scrivere questa cosa mi ha messo addosso una tristezza incredibile, aiuto. mi è piaciuto un sacco scriverlo comunque e spero che non faccia schifo.
{ mylittleashy approva da prava pimpa:33333}
alla prossima,
-ro.

seven soulsWhere stories live. Discover now