seventh soul

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«ti prego, scappa»
mi disse il ragazzo biondo davanti ai miei occhi.
Dalle due sottili labbra usciva del sangue, e i suoi occhi esprimevano una paura soffocante.
Non paura di morire, ma paura per la mia incolumità.
«non ti lascerò qui a morire da solo stanotte, possiamo salvarci entrambi, vieni Mikaela, ti aiuto io.» dissi prendendolo per un braccio, cercando di alzarlo.
Lui scosse la testa.
«io mi sacrificherò per te Yuu, ma ora, ora devi scappare»
mi disse con uno puntando i suoi grandi occhi azzurri dritti verso i miei verdi.
Come poteva pretendere che lo lasciassi morire così, in mezzo alla strada?
Non volevo essere toccato dalla paura nei suoi occhi, e non volevo essere lasciato da solo a combattere i miei demoni.
«ora scappa, idiota!»
mi urlò addosso lui, con le lacrime agli occhi.
Tutto divenne chiaro, io sarei sopravvissuto, e lui sarebbe morto.
Non volevo accettare questa situazione, ma avevo capito che non c'era altra scelta.
«ti prego, vai via.»
disse mika sussurrando.
Mi fermai a guardarlo per una manciata di secondi.
I suoi capelli biondi erano spettinati, come sempre, e i grandi occhi di ghiaccio stavano lacrimando.
Aveva il viso tutto sudato e c'era anche del sangue incrostato, ma non l'avevo mai visto più bello.
Mi girai e corsi via.
C'erano tante, troppe cose che non gli avevo detto o fatto, e sarebbero stati i miei rimpianti di una vita.
I muscoli delle mie gambe poco allenate cominciarono quasi subito a bruciare, ma quel dolore mi rendeva umano, e mi spronava a correre più velocemente.
I capelli neri grondanti di sudore erano appiccicati alla mia testa, ma non era quello il pensiero che regnava la mia mente.
Avevo lasciato indietro Mika, colui che era rimasto vicino a me da sempre, anche quando nessuno c'era.
Mi fermai, avevo il fiato corto e mi sembrava di non riuscire più a respirare.
L'avevo perso, avevo perso la persona che era più importante della mia vita stessa, non avevo lottato abbastanza per lui.
Ero stato codardo, e non me lo sarei mai perdonato.
Mi accovacciai addosso ad un muro, cercando disperatamente aria.
Il dolore mi impediva di respirare.
come avrei vissuto senza di lui? Era sempre stato la mia guida, la mia luce per illuminarmi la via.
Quando perdevo me stesso c'era sempre lui ad aiutarmi a ritrovarmi, e in quel momento ho nuovamente perso me stesso.
Capii che non c'era posto in cui io potessi nascondermi, perché i miei demoni mi avrebbero trovato ovunque.
Allora decisi che non mi sarei nascosto.
"che vengano pure a prendermi„, mi dissi.
Sentivo protezione sotto lo strato di sangue e lacrime.
In quei momenti di tristezza, i miei pensieri erano rivolti a lui.
«Ehi, mika... mi terrai stretto a te nel freddo oltre tomba? io ti troverò in un cielo in fiamme dove i tuoi peccati pioveranno nella tua mente, e se fossimo vicini dall'altra parte, e il paradiso cominciasse a piangere, i mi sacrificherei per te.»
dissi piano, rivolto al ragazzo che avevo lasciato solo a morire.
Nonostante tutte le promesse di rimanere insieme fino alla fine.
Nonostante tutte le parole rassicuranti che gli avevo sussurrato, dicendogli che non l'avrei lasciato, ero corso via.
Mi alzai in piedi, ancora in cresca d'aria ma con un obbiettivo.
Corsi più velocemente possibile, e tornai dal corpo di Mika.
Erano probabilmente i suoi ultimi attimi di vita, ed era immerso in una pozza di sangue enorme.
Quando mi vide, spalancò i suoi grandi occhi azzurri.
«yuu...cosa stai facendo? ti ho detto...ti ho detto di andartene!» disse sussurrando, sputando sangue tra una parola e l'altra.
«mikaela, tu non meriti di morire da solo questa notte» gli dissi mentre calde lacrime mi rigavano le guance.
Mi avvicinai a lui, prendendogli una mano nei suoi ultimi istanti.
Usando quella poca forza che gli era rimasta, mika sollevò il braccio, e mi asciugò una di quelle lacrime.
«è la prima volta che ti vedo piangere, sai? dovresti farlo più spesso» disse facendo una risata misto ad una tosse.
Era davvero la prima volta che gli mostravo le mie lacrime volevo sempre essere forte davanti a lui.
«io...non voglio andarmene yuu, ho paura» mi disse con lo sguardo rivolto verso l'ascolto su cui era sdraiato e con un'espressione di dolore.
Non sapevo che dirgli.
Non potevo dire che sarebbe andato tutto bene, perché non sarebbe stato così, allora mi limitai ad aspettare con lui il momento in cui si sarebbe spento.
«non sei mai stato così silenzioso yuu, pensavo non ne fossi capace in realtà» ridacchiò, mentre anche i suoi occhi si riempirono di lacrime.
«yuu, ho bisogno che tu mi prometta che andrai avanti, che troverai un lavoro, manterrai la casa pulita, che accudirai del gattino...» disse cercando di non singhiozzare «è magari, tra un paio di anni potrai pensare di trovarti un nuovo migliore amico.»
Trattenni il respiro per non singhiozzare, e lui se ne accorse.
«scusa, questa era una cattiveria» disse ancora con le labbra curvate in un mezzo sorriso.
Restammo per un paio di minuti in silenzio, il sangue continua a sgorgare dalle sue ferite e vedevo pian piano la vita abbandonare il suo corpo da adolescente.
La vita era stata ingiusta con lui, e si stava spegnendo troppo in fretta.
«yuu, penso sia il momento di dirci addio» disse con un filo di voce.
Immaginai il dolore sia fisico che mentale che provava a pronunciare quelle parole, ma sapevo bene che non era lui quello che avrebbe sofferto di più, quello sarei stato io.
Lo guardai per un momento che sembrava infinito, con la vista offuscata dalle lacrime e la testa che faceva un male boia.
«mika, ti prego non andartene, sei l'unica famiglia che mi è rimasta, non andare via anche tu» dissi in preda al panico di perderlo.
«è la prima volta che dici che siamo una famiglia, yuu... finalmente l'hai ammesso» disse lui mentre pian piano chiudeva gli occhi «vorrei stare insieme a te per sempre...ma è troppo tardi...questo è un addio...» disse chiedendo definitivamente gli occhi.
Mi mancava già l'azzurro cielo dei suoi occhi, e la vitalità che esprimevano.
Mi mancava già lui, nonostante fossero passati solo pochi secondi dalla sua morte.
Non pensò si possa seriamente superare la morte di qualcuno che ti sta sempre accanto, ogni notte io rivivo la sua morte, ed ogni volta fa male come la prima volta.
Ma pian piano, al dolore ci si abitua, e anche al vuoto che qualcuno ti lascia.
Si dice che ad ogni persona che incontriamo lasciamo un po' del nostro essere.
Io, a lui, probabilmente ho lasciato tutto me stesso.

s/r
omgomgomg, non ci credo sono riuscita a finirlo hO SCRITTO UN SACCO ELLA MADONNA.
voglio ringraziare davvero tantissimo tutti quelli che hanno letto questa storia, nON SMETTERÒ MSI DI AMARVI, e, aiuto è finita. Almeno, questa storia è finita ma non è detto che io non scriva più eheh, non vi sbarazzerete così velocemente di me. scriverò un capitolo apposta per i ringraziamenti in cui citerò anche persone che mi hanno ispirato senza saperlo e sarà imbarazzante ok vado già a sotterrarmi. ah e uhm non so se farla quella su di me visto che ho lasciato un po' di me in tutti questi capitoli, quindi vedrò e se tipo volete aiutarmi scrivetemi nei commenti se farla o no. detto questo, cIAO.
-ro

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