Andiamo?

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"Credevo te ne fossi andato"
"Credevo che tu fossi a scuola"
"Hai cambiato argomento "
"L'ho fatto"
Si fissarono per un po'. Dan non aveva rilassato il suo viso, anzi, la bocca era arricciata in un sorriso. Phil era davanti a lui, in pigiama, con il telefono in mano e con una faccia un poco spaventata.
"Davvero, dovresti uscire un po' di più e-"
"Dovresti essere a scuola"
"Se per questo anche tu"
"Non- ugh.... D'accordo, come vuoi , comportati da stalker. Ti stancherai"
"Non quando il mio senpai è un ragazzo figo come te"
Phil fece per chiudere la porta ma il castano precipitandosi sulla porta la bloccò.
"Muoviti, abbiamo 10 minuti per prendere l'autubus"
"Non vengo a scuola"
"Perché?!"
"Perché no!"
A quel punto la vicina di Phil, una certa Becky aprendo la porta del suo appartamento disse la sua.
"Smettetela di urlare! E ora Phil Lester, visto che sono la tua tutrice vai a scuola con il tuo amico!"
Dan sorrise vittorioso. Non solo aveva parlato a Phil Lester, ma aveva fatto in modo che andasse a scuola con lui.
"Mi scusi per il mio comportamento. Non si ripeterà più. Phil, entriamo dai, che ti aiuto a prepararti"
Spinse il ragazzo dentro la stanza sfiorandolo, e chiudendo la porta sospirò con gli occhi chiusi.
"Uff, quella donna sembrava  sul punto di tirarci due ceffon-"
Aprendo gli occhi osservò la casa di Phil. Tutto era ricoperto da teli di plastica. Persino il telecomando del televisore.
"Oh, ti devi trasferire?"
"N-Si! Si , mi devo traferire. Ora ti prego, esci. Prometto che verrò a scuola ma per favore, per favore esci"
Gli occhi azzurri di Phil si erano riempiti di lacrime. Come pensava che Dan ora sarebbe uscito?
"Non dobbiamo per forza andare a scuola.... Possiamo andare a fare un giro"
"Dici davvero?"
Le lacrime erano sparite.
Perché stava piangendo?
"Certo. Muoviti però. Sono stanco di aspettare"
Vide Phil dirigersi verso quella che sembrava la sua camera.
Aspettando il ragazzo Dan si guardò intorno.
Possibile che per trasferirsi dovesse impacchettare anche il pomello della porta?
"Eccomi "
"Dove vuoi andare?"
"In un posto non affollato "
"Bibilioteca?"
"Va bene"
Lo prese per mano, senza guardare la sua reazione e lo trascinò fuori di casa.
"So camminare "
"Lo so. Allora, tra quanto cambi casa?"
"Ehm.....non..."
"Non lo sai?"
"Certo che lo so. Solo che non te lo voglio dire."
"Ma siamo amici Phil!"
"Non implica che io ti debba dire tutto quello che faccio "
"In realtà si"
"E allora dimmi perché mi stai così addosso "
"No."
"Perché?!"
"Non implica che io ti debba dire tutto quello che faccio"
"Touché"

Restarono in silenzio per un poco. Durante il tragitto Phil si era liberato dalla stretta di Dan, ma era rimasto qualche passo indietro per osservarlo. Era arrabbiato, lo si vedeva da come le spalle erano curvate e da come appoggiava i piedi sull'asfalto.
"Non mi devo trasferire"
Si pentì quasi subito di quello che aveva detto .
"Ok"
"In realtà vuoi sapere perché la mia casa è così, vero?"
"Non lo so Phil. Dimmelo tu, sei intelligente."
"Te lo dirò quando saprai."
"Non riesci a finere le frasi?"
"Al momento è meglio non finirle."
"Ah certo. Fai il misterioso anche con l'unica persona che si sta interessando a te!"
"Perché sei così arrabbiato Dan?"
Phil aumentò la velocità del passo, riuscendo a raggiungere l'altro ragazzo per afferrargli la mano. Quasi si sorprese delle sue azioni. Lui che dava la mano a qualcuno? Impossibile.
"Che stai-"
"Va meglio?"
"Certo che va meglio"

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