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Aveva bisogno di un bagno subito. Sentiva le mani bruciare da quanto le stava sfregando. Si era tolto i guanti per cambiarli quando Dan gli avevadato in mano un libro.
"Ti piacerà " gli aveva detto.
Un libro di una biblioteca, che probabilmente era stato toccato da un sacco di persone. Piacergli? Lo stava odiando.
"Scusami, devo andare in bagno" . Così dicendo prese il suo zaino e corse verso i servizi.
Non pensò neanche un istante al lerciume del posto , aveva bisogno di lavarsi le mani. Subito.
Sporco. Lurido. Bastardo. Delusione. Inutile.
Aprì l'acqua calda.
Figlio di puttana
Era bollente.
Saresti dovuto morire
Ma rimase con le mani sotto il getto.
Avrei dovuto ucciderti
"PHIL! Che ti è preso?!"
"Va via! Va via!"
Dan notando il vapore che saliva dal lavandino spinse il ragazzo di lato.
"Lasciami stare!"
"Phil, smettila !"
Ormai stava tirando calci e pugni all'aria. Gli mancava il respiro, non capiva cosa stava succedendo.
"Phil..... Calma.... Va tutto bene...."
Sentendo la voce di Dan si fermò di scatto.
"Scusami, io.....davvero, non so cosa mi sia preso "
"Vuoi tornare a casa?"
"Si"
"Ce la fai a camminare?"
"Si. Ho-ho bisogno dei miei guanti "
"Ti fanno stare meglio?"
"Si."
Dan prese lo zaino dal pavimento e cercò i guanti. Prima di darglieli decise di esaminargli le mani.
"Phil...che stai facendo?"
"NO!....Non guardarmi così....non farlo"
Li infilò velocemente, mormorando un piccolo grazie.

Uscendo dalla biblioteca Dan si sentí distrutto, quasi come se un masso lo avesse schiacciato. Le mani di Phil non sembravano neanche più mani. Si poteva intravere la pelle viva sotto quello strato di croste e pelle morta. Le unghie ormai erano carta pesta.
Cosa ha che non va?
Portandolo a casa sua, quasi trascinandolo, Dan si torturava con questo pensiero.
Phil non voleva parlargli, era esausto, o forse non voleva fargli sapere del perché delle sue azioni. In fondo si conoscevano da poco più di una settimana.
Entrando dentro la piccola stanza, e cercando di fare il più piano possibile, il castano prese delle lenzuola pulite da mettere nel letto, poi, vi coricò Phil.
Sfiorandogli la guancia con la sua prese il telefono che stava in tasca.
Lavaggio delle mani continuo malattia
Le mani che gli tremavano e il velo di lacrime che aleggiava sugli occhi gli rendeva difficile leggere.
RUPOFOBIA:è la paura dello sporco, una fobia ossessiva. Il soggetto che ne è vittima compie ripetutamente l'atto della pulizia su se stesso (ad esempio il lavaggio continuo delle mani) o sull'ambiente che lo circonda (ad esempio la casa).
Ecco perché indossava i guanti, ecco perché la sua casa era ricoperta da teli, ecco perché Phil non veniva a scuola






~Helloooooooouuuuuu~
Spero che la storia ti stia piacendo. Lo so che i due protagonisti non sono perfettamente uguali come nella realtà, anzi, sono completamente diversi. Ma ora mi sono concentrata soprattutto su Phil, presto arriverà la parte per le/i trash di Dan. E per quelle pervy, non vi preoccupate, arriverà anche quel momento ;).........
A presto!

xoxo

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