Capitolo 14.

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Restiamo a parlare per ore intere, parliamo di tutto, di mamma, di quando sale, l'ho aiutata a scegliere i vestiti da portare, mi ha mandato anche alcune foto di vestiti che ha appena preso e mi ha chiesto se mi piacevano, le camicie erano carine dai, e le maglie anche, quindi gli ho detto di portarle, poi ha detto che quando sarà qui mi darà le sue maglie per dormire, io adoro mettermi le maglie degli altri per dormire, spesse volte lo faccio con le maglie di mamma, è più alta di me e le maglie che ha lei sono sempre giganti, allora le prendo e ci dormo. Inoltre mi ha detto che quando c'è stata la fiera dove abita lei, a giugno mi ha vinto il peluche, lei sa che io li amo.
Giorgia: *Piccola lo sai, a giugno quando c'è stata la fiera qui, ti ho vinto in peluche alle macchinette?!*
Io: *Oddio, davvero?*
Giorgia: *Siii..*
Non ci posso credere, aveva detto che lo avrebbe fatto, ma non pensavo che lo facesse davvero.
Io: *Come è?*
Giorgia: *È un peluche abbastanza grande, tutto morbido, beige, ha un fiocco rosso. Mi piace.*
Io: *Ma a te non piacciono i peluche..*
Giorgia: *Questo si, quasi quasi se non lo vuoi tu lo tengo io.*
Io: *No no, lo voglio.*
Giorgia: *Hahahaha scema, è tutto tuo tranquilla.*
Io: *Scusami e la tua ragazza?*
Giorgia: *Gli ho detto che era per te.*
Io: *E non ti ha detto niente?*
Giorgia: *Si è arrabbiata, ma poi gli è passata dopo alcuni giorni.*
Non ci posso credere che abbia fatto una cosa cosi per me..
Io: *Mi dispiace..*
Giorgia: *Shh, il peluche non lo metto in valigia così appena scendo dal treno te lo do. Lo porto in mano, così in treno, mi prenderanno tutti in giro, ma non ha paragone con il vederti lì e corrermi incontro solo perché vuoi il peluche.*
Io: *Siiii..*
Giorgia: *Piccola, sei una bambina..*
Anche Debora mi chiamava così, a proposito chissà se sta ancora con Martina ..
Io: *Ma no..*
Giorgia: *Shhh*
Le sorrido attraverso il telefono e lei mi sente.
Ormai ho finito di preparare la valigia per mio fratello, dentro la valigia c'era anche uno zaino, ho usato anche quello, dentro ci ho messo tutti i suoi giocattoli, ci passa ore qui a giocarci. Spero solo che non senta la mancanza di mamma. Ho riempito alcuni cassetti vuoti con dei vestiti di mia madre, non servirà a molto, ma almeno ci penserà di meno, spero. Porto la valigia con lo zaino all'entrata. Sono quasi le 4, va mio nonno a prendere mio fratello a scuola così che possono passare un po' di tempo con lui prima che va via.
Giorgia: *Il tuo sorriso..*
Io: *Cosa fa?*
Giorgia: *Mi mancava..*
Io: *Dopo domani ci vediamo, e starai qui per settimane intere, mi vedrai ridere e anche molte volte.*
Giorgia: *Si, che bello. Ti farò ridere di proposito così da poterti sentire sorridere. Farò la scema se serve*
Io: *Ma scema lo sei..*
Giorgia: *Eii, non mi offendere..*
Cerca di fare la voce arrabbiata ma non ci riesce, scoppia a ridere, poco dopo.
Devo ammettere che mi è mancata.. Ma qualcosa è diverso, non so bene cosa sia, so solo che ora come ora lei mi fa stare bene, ma Debora... È lei il mio pensiero ora.
Gli sorrido.
Giorgia: *Ci vivrei dei tuoi sorrisi.*
Io: *Eii, non provarci con me..*
Giorgia: *Mi scusi signorina, cercherò di provarci di meno, ma non le assicuro niente.*
Io: *Cercherò? Non le assicuro niente? Hahaha non credevo di essere così importante signore.*
Giorgia: *Uuhh Bhe le dico che è importante e anche molto.*
Mi ha fatto sorridere.
Io: *Cercherò di ricordarlo signore.*
Giorgia: *Non vedo l'ora di vederti.*
Dice sorridendo, ha un velo di malinconia nella sua voce.
Io: *Io devo essere sincera, io voglio abbracciarti.*
Giorgia: *Mi sbaglio o hai detto qualcosa di dolce?!*
Io: *Shhh*
Scoppia a ridere.
Sento la porta di camera mia aprirsi, mia mamma si è svegliata, ha bisogno di me vicino a lei, di conseguenza è meglio se chiudo la chiamata.
Io: *Giorgia devo andare, mamma si è svegliata.*
Giorgia: *Va bene piccola, salutamela.*
Io: *Certo.*
Giorgia: *Ciao piccola.*
Io: *Ciao Giorgia.*
Chiudo la chiamata.
Mamma arriva in cucina e mi guarda, poi va vicino al frigo e lo apre, deve bere, una volta finito si siede sulla sedia, mi guarda.
Mamma: -Con chi stavi parlando?-
Io: -Giorgia, ti saluta.-
La guardo e lei sorride, sta passando l'inferno e domani mattina sarà anche peggio. Nel frattempo cerco di tenermi impegnata, non guardandola, metto in ordine i vestiti piegati sulla sedia vicino la stufa.
Mamma: -Immagino sia felice che dopodomani salgono.-
Io: -Sii tantissimo.-
Mamma: -So che è più di un anno che sta assillando la mamma per salire.-
Dice guardandomi. Continuo a mettere in ordine, come se nulla fosse.
Io: -Più di un anno?-
Resto stupita.
Mamma: -Si, Federica mi ha detto che quest estate hanno litigato tante volte perché Giorgia voleva salire, ma Federica non voleva, pensava che desse fastidio quindi non l'ha fatta venire.-
Oddio, non ci posso credere.. Perché fa così?! È fidanzata eppure si comporta così.
Non gli rispondo, anche perché non so cosa risponderle.
Mamma: -Sta ancora piovendo?-
Stando a telefono con Giorgia ho perso le cognizione del tempo. Guardo fuori dalla finestra e vedo che c'è ancora brutto tempo, si vede che fra un po ricomincerà a piovere e anche tanto. Lampi e tuoni si alternano, sono uno più forte dell'altro.
Io: -No, ma fra un po ricomincerà a piovere.-
Mamma: -Io devo andare dalla nonna, stasera dormo li, così anche loro stanno un po' con tuo fratello. E domani mattina tuo padre viene li.-
Io non ce la posso fare..
Io: -Io resto qua..-
Mamma: -Lo so, lo avevo immagina.-
Io: -La valigia con lo zaino sono vicino la porta.-
Mamma: -Zaino?-
Io: -Si, gli ho messo qualche giocattolo, così che non può annoiarsi e forse sentirà meno la tua mancanza.-
Si alza dalla sedia, fa un mezzo sorriso e si avvicina, mi abbraccia. Mi stringe moltissimo e io non posso fare altro che ricambiare. Ho paura di come potrebbe reagire, di come starà, ho paura per lei.. Ma ci sono io, posso aiutarla.
Mamma: -Mi preparo che vado giù dalla nonna.-
Io: -Si va bene.-
Si stacca da me e va in camera sua, prende il pigiama e qualche altra cosa da indossare domani, mette tutto dentro uno zaino con qualche altra cosa sua. Appena finito va vicino la porta prende la valigia e lo zaino e apre la porta. Quando sta per andarsene, la fermo..
Io: -Mamma..-
Mamma: -Dimmi amore..-
Io: -Domani mattina scendo..-
Mamma: -Ne sarebbe felice..-
Io: -Si..-
Mamma: -Cerca di non fumare troppo.-
Io: -Cosa?-
Mamma: -Lo so che fumi piccola..-
Perché tutti con quel nomignolo?!?!
Io: -Ohh..-
Mamma: -Tranquilla, basta che non fumo troppo e va bene.-
Io: -No mamma tranquilla.-
Mamma: -Brava piccola.-
Le sorrido e lei se ne va, io resto lì, da sola, per quanto Giorgia possa farmi bene, Debora è troppo importante per perderla, mi manca.. controllo il cellulare e vedo che non mi ha scritto o tantomeno chiamato.
Cosa devo fare?! Devo chiamarla?! E se la disturbo?! Se sta con lei e non vuole che le sia dato fastidio?! No meglio che la lascio stare, è solo che ora come ora avrei bisogno di lei, ma non c'è. Aveva promesso di esserci..
Mi metto sul letto, inizio a guardare serie TV, non seguo molto le puntate, ho la testa da tutt'altra parte, non faccio a meno di pensare a Debora, ha detto quelle cose a Martina "È solo un amica", "Capirà", ha dato così per scontato tutto. Poi Giorgia, che si comporta come se nulla fosse successo e dopodomani sale, dopo due anni superiamo questi 800km di distanza. Mio fratello, mamma ne sarà distrutta senza di lui.. Devo essere forte, per lei.
Apro il cassetto del comodino e prendo le sigarette con l'accendino, vanno via una dietro l'altra, non me ne rendo nemmeno conto.
A un certo punto suonano il campanello della porta, guardo l'orario sono le 11.30. Cavolo sono già le undici e mezza. A quest ora non può che essere mia madre.
Mi alzo, metto in ordine e il letto il più velocemente possibile, tolgo la portacenere dal letto e metto tutto nel comodino, il campanello continua a suonare, una volta finito vado ad aprire la porta, non mi piace sbatterglielo in faccia a mamma che fumo, lo sa è vero ma è meglio evitare che lo noti adesso.
Quando apro la porta, non guardo chi è, do per scontato che sia lei, e invece quando apro mi ritrovo lei davanti..
Io: -Cosa ci fai qui?-

Perché ogni cosa bella, ti fa sempre stare male. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora