Capitolo 60.

1.9K 98 11
                                    

Giorgia non risponde, e l'ansia inizia a salire, sembra di essere tornata a qualche hanno fa quando ogni volta che gli dicevo quello che provavo lei diventava un ghiacciolo. Io le ho solo detto che ormai lei è un "pilastro" essenziale nella mia vita. La guardo fissa e lei prende la tazza con il cappuccino dentro e se lo porta alle labbra bevendo fino all'ultimo sorso, poi la riposa sul piattino allontanandolo da lei e mi fissa negli occhi appoggiandosi con le braccia intrecciate sul tavolino e porgendoti un po' in avanti restando sempre seduta mi fissa, io faccio lo stesso, inizio a bere il mio cappuccino finendolo in pochi sorsi, ma non togliendoli mai gli occhi di dosso. I suoi occhi nei miei, mi fanno sentire sempre così tanto piccola.. deglutisco. Che poi ho detto solo la verità, quindi non ho nemmeno ragione di pentirmi di ciò che le ho appena detto. L'ho informata che ormai lei è lei e pur volendo nessuno potrebbe mai prendere il suo posto. Io la voglio nella mia vita, ho bisogno di lei.
Giorgia: -Tu dicendo così mi stai facendo capire che io ho ancora qualche speranza.- Dice con un filo di voce sorridendo. Cavolo è vero, non ci avevo pensato, ma io non voglio, nel senso per ora non voglio stare con nessuno, voglio pensare a me e non ad un "noi". Ma poi aspetta, anche lei dicendo quelle cose prima ha fatto capire che con me ci starebbe ancora. Allontano la tazzina con il piattino del cappuccino un po' da me, mettendolo al centro del tavolino vicino alla tazzina di Giorgia, e prendo il piattino con su la brioche al cioccolato, inizio a romperla con le mani facendo piccoli pezzettini e poi portandomeli alla bocca e li mangio. È davvero buona, poi è croccante e calda proprio come piace a me. Lei continua a fissarmi, è come se la situazione di fosse invertita, prima era lei che stava facendo così tanto la misteriosa e ora sono io.
Io: -Tu dicendo quelle cose di prima hai fatto capire che mi ami ancora..- Dico decisa guardandola dopo aver ingoiato il terzo pezzettino di brioche. Lei sorride e non si smuove di un millimetro.
Giorgia: -Io non lo nego.- Il sorriso sul suo viso diventa ancora più grande e tornando a mettersi dritta sulla sedia e appoggiandosi alla spalliera della sedia prende il piattino della brioche e inizia a mangiarla prendendola a morsi. Si comporta come se io stessi al suo gioco come se io portassi il discorso dove vuole lei, e lei sia soddisfatta di questo perché dice tutte cose che una piccola parte di me vuole sentirsi dire e lei la accontenta, ma non può essere cosi, c'è almeno credo. Io resto lì, incapace di muovermi, con gli occhi fissi su di lei , incredula a ciò che ha appena detto. Non può amarmi, c'è si okay quello che ci lega è qualcosa di "forte" se così si può definire ma non può amarmi, non più ormai. Io a lei ci tengo tantissimo questo è vero, quello che provo per lei va oltre la semplice amicizia questo è vero, prima era amore, ma ora sinceramente non credo sia ancora così e sinceramente non credo sia così nemmeno a lei.
Io: -Sinceramente non ti credo.- Dico guardandola dritto negli occhi. Non credo mi ami perché il suo modo di comportarsi nei miei confronti non è il comportamento di una persona innamorata.
Lei posa sul piattino il piccolo pezzo di brioche che gli è rimasta è si pulisce le mani sfregandosele fra di loro e poi torna ad appoggiarle sul tavolino intrecciandole, ma stavolta non si avvicina.
Giorgia: -Solo perché non te lo dico non vuol dire che ciò che provo per te sia tutto passato.- Il suo viso diventa serio, il sorriso che aveva sparisce e dai suoi occhi appare un velo di tristezza o malinconia. -Solo perché non ti dico cosa io pensi su di te o cosa io provo quando sto con te non vuol dire che non ti amo.- Si prende una piccola pausa, agitandosi un po', alza le braccia dal tavolino e si aggiusta i capelli tirandosela indietro e abbassando un po' la testa, di solito fa così quando è molto nervosa, poi torna a guardarmi. -È vero mi sono comportata da idiota in passato, su questo devo darti ragione, prima non ne facevo giusta una, combinavo casini su casini, ma non era facile gestire tutto ciò che tu mi facevi provare, avevo paura di perderti e forse questo aggiunto a tutto il resto dei miei comportamenti idioti hanno fatto in modo che io ti perdessi..-Parla piano, gli fa male dire queste cose.
Io: -Non dirle se non te la senti..- Dico piano. Non mangio più pezzetti di brioche, appoggio le mani sulle mie gambe torturandomele. Non è stato uno dei miei periodi migliori quello in cui stavo male per lei, ma c'è da dire che il periodo più bello della mia vita è quando eravamo solo io e lei e li sembrava che niente e nessuno poteva separarci.
Giorgia: -No devi sapere, non importa quanto faccia male, ma io ci sono stata male quando ci eravamo perse. Poi ora abbiamo la possibilità di stare insieme, abbiamo la possibilità di stare solo noi, di viverci..- No ti prego non dirlo.. Non chiedermi di stare con te. -..Io voglio solo stare bene con te, non per forza da fidanzate, quella per me è un etichetta e lo sai, ma stare bene, senza litigare, senza allontanarci, senza perderci..- Si prende un attimo e poi continua. -Di stare solo noi..- È dolcissima, anche se per un attimo ho avuto paura che mi chiedesse di stare insieme, ora voglio pensare a me è quindi non so come avrei potuto risponderle, ma quello che dice è davvero tanto dolce.
Io: -Staremo cosi, staremo bene insieme vedrai.- La rassicuro sorridendole. Lei sorride ancora più di me.
Giorgia: -Ne sei sicura?- I nostri occhi si incrociano e dai suoi si può capire che è davvero molto ma molto felice.
Io: -Sicurissima.- Le sorrido e poi riprendo a parlare. -Staremo solo io e te e quando stiamo solo noi va tutto bene.- Su questo è vero, quando stavamo solo noi due anche prima andava tutto per il verso giusto, ma non appena si iniziano a intromettersi altre persone inizia tutto a crollare.

Perché ogni cosa bella, ti fa sempre stare male. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora