- Pensi che ce la faremo Rick?
- Ce la dobbiamo fare Kate. Non solo per noi.Quello che era nato sarebbe stato, secondo i loro programmi, l'ultimo giorno da trascorrere negli Hamptons. Il giorno dopo sarebbero tornati a New York, di lunedì, per evitare il traffico più intenso del fine week end.
Kate era salita in camera, aveva aperto l'armadio, guardava i suoi vestiti e la valigia sul letto. Dopo quanto accaduto ieri sera, fare i bagagli le sembrava ancora più difficile. Prese il vestito nero che Castle aveva ripiegato e appoggiato sulla sedia e lo mise dentro la valigia. Amava la cura con la quale lui trattava tutto di lei, anche le sue cose, anche un vestito abbandonato per terra e ripiegato con cura.Quella notte era rimasta a guardare fuori dalla veranda fino a quando il sole non era sorto. Non aveva più dormito e nemmeno Rick che era rimasto a guardarla seduto nel divano. Non aveva mai sentito così tanta distanza tra loro ed era lei che non riusciva a fare nessun passo per accorciarla.
Esausta di stare in piedi si mise a sedere anche lei sul divano, dalla parte opposta di dove era lui. Bevve un po' di quel tè ormai freddo, così come fece anche lui, non sapeva se per vera voglia di farlo o per imitare il suo gesto.
- Un tempo all'alba bevevamo caffè con altissimo contenuto di caffeina. - Sorrise Rick guardando la bevanda chiara dal gusto delicato ormai fredda.
- Non mi ci far pensare. Non so che darei per un caffè bollente. - Kate aveva l'acquolina in bocca al solo pensiero chiuse gli occhi e si morse il labbro sospirando.
Castle le fece il primo sorriso dalla sera precedente ed andò in cucina. Lo sentì armeggiare un po' e poi l'aroma pungente del caffè arrivare piano piano a stuzzicarle le papille gustative. Era una mossa scorretta, pensò. Si era andato a fare un caffè proprio quando lei gli aveva detto che ne aveva voglia.
Tornò, invece con due tazze.
- Non decaffeinato. Per una volta non ti farà male, lo hai detto tu che quello che fa felice la mamma fa felice il bambino. - Le loro mani si sfiorarono mentre lei prendeva la tazza. Lo prese un sorso, gustandolo lentamente ad occhi chiusi, sporcandosi il labbro superiore con la schiuma leggera. Le sembrò il caffè più buono che avesse mai bevuto in vita sua. Sorrise e quando riaprì gli occhi Castle la fissava pensieroso. Si pulì il labbro con la lingua, in un gesto che poteva essere facilmente frainteso, ma che in quel momento a Rick ispirò solo tenerezza e sorrise anche lui.
- Che c'è Castle? - Gli chiese Kate vedendolo con la mente molto lontano da lì dove erano adesso.
- Mi hai fatto ricordare perché per anni sono venuto ogni mattina al distretto a portarti il caffè.
- Perché?
- Per vederti sorridere. Perché tu sei la persona più incredibile, esasperante, intrigante, snervante che abbia mai conosciuto.
- È la dedica di Frozen Heat.
- Sì, dopo è stato anche quello.
- Immagino che me lo avevi detto, allora.
- Sì, in un momento particolare...
- E lo pensi sempre?
- Certo. Insieme a tante altre cose che non mi faranno mai essere stanco, fino a quando ci sarà anche solo una possibilità.
Castle bevve il suo caffè. Kate solo qualche altro sorso. Non voleva abusarne ed era già felice di aver riassaporato dopo tanto tempo l'aroma pieno di un caffè normale.Ora si ritrovava lì, con una valigia da fare, dentro la quale non avrebbe dovuto solo mettere i vestiti, ma molto altro da portarsi via in di quei giorni. Aveva creato tanti nuovi ricordi, alcuni splendidi altri meno, ma non c'era stato un momento che, nel bene o nel male, non avesse vissuto con straordinaria intensità.
- Ti disturbo?
Castle era entrato in camera bussando. Erano molti giorni che non lo faceva più.
- Non è necessario che bussi Rick...
- Ok... Stai facendo la valigia... Io odio fare le valige, mi mette tristezza.
- Già... - sospirò Kate mentre piegava dei pantaloni per metterli via. Castle le bloccò le mani.
- Mettiti il costume, vestiti, prendi occhiali da sole, solari e vieni con me.
- Vuoi andare in spiaggia?
- No... Ho pensato ad un'altra cosa. Ti piacerà.
- Ma quando...
- Ora, mentre tu eri qui, mi è venuta un'idea ed ho organizzato una cosa speciale. Dai Beckett non farti pregare.
Castle aveva ritrovato il suo solito fanciullesco entusiasmo. Kate non sapeva se fosse solo una facciata o fosse veramente di buon umore, ma decise di assecondarlo. Si mise il costume un vestito comodo e leggero, prese un cambio e mise nella borsa solari ed asciugamano, insieme ad un cappello ed un foulard.
Andò diretta verso la veranda, per uscire verso il mare, ma Rick la riprese, indirizzandola all'uscita principale. Vide che aveva le chiavi della macchina ed un abbigliamento piuttosto sportivo, con una polo e dei pantaloncini corti.
Guidò per un breve tratto di strada, lasciando poi quella principale e seguendone una più piccola che li condusse ad un piccolo porto privato dove tra le tante piccole barche dei pescatori vi era ormeggiato uno yacht.
- Dai, andiamo!
Castle la invitò ad uscire dall'auto e a seguirla sull'imbarcazione dove li attendeva Tim, un ragazzo moro alto ed abbronzatissimo, il loro skipper. Salirono a bordo passando oltre la jacuzzi ed i lettini prendisole situati a poppa, Tim li condusse all'interno, mostrandogli la zona pranzo con i divani intorno al tavolo ed il tetto panoramico. Invitò poi Kate a scendere al piano inferiore, dove c'era la zona relax, la cucina e le camere da letto con i bagni il tutto arredato come un hotel di lusso con materiali di prima qualità e dal design moderno ed elegante, ma non troppo impegnativo e formale, con toni chiari e rifiniture metalliche, pellame bianco e molti elementi naturali nelle rifiniture degli arredi. Poi si congedò, dicendo che cominciava le manovre per salpare e la raggiunse Castle mentre lei continuava a guardarsi intorno stupita.
- Castle, non dirmi che è tuo!
- No, l'ho preso solamente a noleggio... Però se ti piace, possiamo pensarci
- Dai Castle non scherzare!
- Non sto scherzando! - Rispose serio - Ce lo possiamo permettere.
- Tu te lo puoi permettere Castle!
- No, noi ce lo possiamo permettere.
- Ok, ok non compreremo nessuno yacht, Rick!
- Per ora Beckett! - Sorrise sapendo che la stava esasperando - Vuoi sapere perché siamo qui?
- Avanti, dillo...
- La scorsa estate abbiamo noleggiato questo yacht per due giorni e a te era piaciuto molto passare del tempo qui, solo io e te. Ho pensato che potesse piacerti ancora, trascorrere un po' di tempo in mare, insieme. Un nuovo ricordo.
- È molto bello, veramente.
- Puoi rilassarti fuori, prendere il sole o stare all'ombra rilassarti qui dentro, come vuoi tu. Ho fatto preparare per mangiare a bordo, ma se preferisci possiamo anche scendere e cercare un ristorante da qualche parte.
- A bordo va benissimo.
- Ok... Allora lo vado a dire a Tim... - Rick fece per uscire quando Kate lo richiamò.
- Castle...Grazie, per tutto.
- È un piacere Kate. Sempre.

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Always, Again
FanfictionDal primo capitolo: "Un mese. 31 giorni. 744 ore. 44640 minuti. Controllava l'orologio e proprio a quest'ora un mese prima stavano tornando a casa, Kate lo salutava con il suo sorriso più raggiante andando in camera, mentre lui avrebbe cucinato...