Capitolo 49

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«E se ti scordassi il testo della canzone? Non puoi scrivertelo? Hai fatto riposare la voce in questi giorno?» Deborah mi tartassa di domande.
«Se avessi saputo che ti saresti comportata in questo modo, non te lo avrei detto!»
«L'avrei scoperto comunque alla fine. replica lei, facendomi la linguaccia.
«Come ti senti?» aggiunge.
«Sto bene.»
«Non hai ansia?» Scuoto la testa.
«Come diavolo fai a non averne? Io ho più ansia che sangue e devo solo assistere!»
«Può andare male o bene. Se va bene, meglio. Se va male, bere.»
«Dai, stupida.»
«Se va male pazienza, io darò il massimo in ogni caso.»
Un messaggio illumina lo schermo del mio telefono. È Francesco che dice che sta per arrivare.
Ripongo il telefono nella tasca e vado in  camera di nonna per vedere se è pronta. Ha insistito così tanto per venire.
Spingo leggermente la porta di camera sua e mi affaccio. La camera è vuota ma provengono rumori dal bagno.
«Nonna, vieni?» le chiedo, bussando alla porta. La serratura scatta e la porta si spalanca. Mia nonna esce dal bagno e mi sorride. Ha la carnagione leggermente più pallida degli altro giorni.
«Tutto bene?» chiedo, preoccupandomi.
«Ho un po' di mal di testa.»
«Vuoi rimanere qui?»
«E perdermi la vittoria della mia nipotina preferita?»
«Nonna, guarda che ti sento.» replica Deborah comparendo sulla soglia.
«Allora, andiamo?» chiede quest'ultima.
Mia nonna annuisce ma non appena muove un passo cerca il mio braccio per sorreggersi.
«Forse è meglio che resti qui.» le consiglio, aiutandola a sedersi sul letto fatto.
«Forse è meglio che resti anche io.» mormoro.
«Tesoro, hai un concorso da vincere. Io starò bene.» replica mia nonna, accennando un sorriso.
Le bacio le guance e le chiedo di chiamarmi nel caso in cui succedesse qualcosa.
Quando esco da casa, Francesco abbassa il finestrino della sua auto. Mi accomodo sul sedile anteriore e mia sorella in mezzo tra i sedili.
«Come ti senti?» mi chiede Francesco, facendo la retromarcia.
«Benissimo. Non ho né ansia né altro.»
«Ne abbiamo noi per lei.» replica mia sorella.
Le sorrido nello specchietto retrovisore e mi sistemo sul sedile. L'unica cosa che contrasta il mio buonumore è sapere che mia nonna non sta poi così bene. Magari è una preoccupazione stupida, ma il pensiero di poter perderla quando qualche malanno l'attacca è sempre presente.
Quando arriviamo, l'ansia si è attenuata ma non è sparita del tutto.
«Miriana e Kevin hanno preso i posti in prima fila.» mi avverte Francesco, camminandomi affianco.
Mia sorella a quel none sospira.
Miriana mi nota prima di Kevin.
Mi fa cenno di raggiungerla ed io mi muovo verso di lei.
Le presento mia sorella che però è impegnata a lanciare occhiatacce a Kevin il quale è palesemente a disagio.
Le do' una leggera gomitata e lei sposta la sua attenzione su Miriana, salutandola e presentandosi.
Ingannando l'attesa, non mi accorgo subito di un membro dello staff che mi sta chiamando. «Falli neri, piccola!» Francesco mi bacia una guancia. «Buona fortuna, tesoro.» mi dice Deborah. «In bocca al lupo.» replica Miriana. Kevin mi sorride. «Asfaltali.»
Accenno un piccolo sorriso ma prima che possa allontanarmi da loro definitivamente, Miriana mi abbraccia seguita da tutti gli altri.
Ricambio meglio che posso, sorridendo.
Lascio i miei amici e raggiungo il membro dello staff che prima mi stava chiamando. Mi spiega alcuni dettagli riguardanti la finale ed io ascolto attentamente. Non appena termina di parlare, la presentatrice prende il microfono e presenta la finale.
Quando chiama il mio nome, mi affretto a salire sul palco su cui nel frattempo è stato sistemato uno sgabello. Prendo posto e, dopo aver accordato la chitarra, inizio a riprodurre la melodia di Diamonds di Rihanna.
Ho scelto questa canzone non a caso. Leggendo il testo, inevitabilmente ho pensato a me ed a Francesco, di quanto lui mi faccia sentire viva, di quanta luce abbia riportato nella mia vita buia.
La mia voce esce chiara. Sento l'energia  scorrermi nelle vene così la lascio uscire fuori, riuscendo a creare un'effetto fenomenale.
Le mie dita scivolano sicure sulle corde della chitarra.
Poco poco prima di attaccare con l'ultima strofa, apro gli occhi e guardo Francesco. «È per te.» gli mimo, attaccando subito dopo con le parole della canzone.
Francesco ricambia la mia occhiata e sorridendo mormora qualcosa. «Ti amo.»
Gli sorrido e termino la mia performance. Un applauso fragoroso unito a fischi di apprezzamento segue la mia esibizione. Ringrazio il pubblico e scendo dal palco, accostandomi dietro le quinte.
Le esibizioni degli altri si susseguono una dopo l'altra fino a raggiungere il verdetto finale.
Ci fanno salire tutti sul palco. La presentatrice ha in mano una busta.
La tensione degli altri è quasi palpabile.
«Il vincitore del concorso è... »
Passano almeno due minuti che vengono interrotti da qualcuno tra il pubblico che grida di muoversi.  Non a caso è mia sorella.
«Elena Evans, congratulazioni.» Un fragoroso applauso mi accoglie. Francesco batte le mani più di tutti. Deborah grida "Quella è mia sorella" a chiunque le capiti sott'occhio e Miriana e Kevin fischiano in segno di approvazione.
Un sorriso si dipinge sulle mia labbra mentre la presentatrice mi porge un trofeo fatto a forma microfono completamente d'oro.
Raggiungo i miei amici che mi accolgono tra le loro braccia, ridendo e complimentandosi.
Un uomo sulla quarantina ci affianca. Ha i capelli completamente neri ed il viso magro.
«Sono un noto produttore musicale e da quello che ho visto e sentito poco fa sul palco, non posso non chiederti ciò che sto per chiederti. Voglio collaborare con te, voglio che entri a far parte della mia casa discografica.»
La sua proposta mi destabilizza.
Casa discografica? Produttore musicale? Sta accadendo davvero?
«Accetta.» replica mia sorella, infilandosi il bigliettino che mi sta mostrando in tasca.
L'uomo sorride.
«Aspetto una tua chiamata per ulteriori dettagli.» mi dice, salutandomi.
Non riesco a muovermi dal mio posto. L'unica cosa mobile è il sorriso che sta aumentando sul mio viso.
Ancora non ci credo.
Francesco mi abbraccia da dietro e mi bacia una guancia.
«Ho la ragazza più cool del pianeta.» dice ed io rido, unendo le mie labbra alle sue.
Credevo che dedicargli la canzone fosse troppo avventata, ma data la sua risposta è stato più che
«Non vorrei interrompervi ma vorrei congratularmi con lei anche io.» replica mia sorella ed io mi sciolgo dall'abbraccio di Kevin per abbracciare lei.
«Sono così fiera di te piccola mia.» mormora ed io la stringo più forte.
«Devo telefonare alla nonna, vorrà sapere l'esito.» dico, componendo il suo numero sul telefono. Non vedo l'ora di parlare con lei.
«Pronto, nonna?» dico allegramente.
A rispondere dall'altro capo però non è mia nonna ma una donna sconosciuta.
«Dov'è mia nonna?» chiedo allarmata.
Ho un brutto presentimento.
«Al Policlinico, sua nonna si è sentita male ed è stata portata in ospedale.» A quelle parole il telefono mi cade di mano. Francesco si allarma e con lui mia sorella.
Mi accascio a terra, non ho abbastanza forza nelle gambe per stare in piedi.

Fredda ma spettacolare❄️ Where stories live. Discover now