Day 34

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Giorno 34; mercoledì, 4 giugno, 2014.

"Non dobbiamo farlo," Gli dice timidamente Lottie, apparendo insicura.

"No, dobbiamo," risponde Harry, scuotendo la testa. "Sto bene. Posso ancora farvi da insegnante- ho bisogno di farvi da insegnante. Me ne andrò tra un mese e voi non sapete pressoché nulla per... per qualsiasi cosa capiterà in futuro."

Daisy si acciglia, dando dei colpetti alla gamba di Harry. "Va bene se non vuoi più farci da insegnante, Harry. la scorsa settimana dev'essere stata davvero spaventosa."

Harry sorride, posizionando una mano sulle sue. "Sto bene, lo giuro. Voglio continuare a farvi da insegnante. Voglio che sappiate di cosa siete capaci e credetemi quando dico che siete capaci di grandi cose, Daisy. Tutte voi."

Di fronte a lui, Felicite inclina la testa, pensierosa. "Sai che non devi farlo però, giusto? Non saremmo arrabbiate con te. Hai già fatto così tanto per noi e ciò che hai fatto la scorsa settimana per proteggersi è stato- grazie, Harry. Per tutto. Non devi fare nulla di tutto questo se non vuoi."

"So che non devo farlo. Lo voglio," dice loro e Felicite gli lancia un'ultima occhiata prima di annuire.

"Grazie," ripete e Harry sente le labbra tirarsi in un sorriso.

"Non c'è di che," risponde e poi non è preparato dal venir soffocato in un abbraccio da ogni lato, ma ne viene improvvisamente inglobato, tutte e quattro le Principesse lo stringono forte.

Nel suo orecchio, sente Daisy sussurrare, "Ti vogliamo bene, Principessa Harry," e non esita nemmeno nel dire, "Ed io voglio bene ad ognuna di voi," immediatamente.

-

È chiaro la sua mente sia sul piano innamorato però perché quando vede i petali di rosa disseminati dalla sua porta fino al tetto dove Louis lo sta aspettando con una cena a lume di candela, vuole baciare l'enorme stupido sorriso dal viso di Louis.

"Che cos'è?" Chiede Harry, sedendosi mentre Louis alza le spalle, stringendosi le mani.

"Beh questo è pollo ripieno di mozzarella, avvolto da prosciutto di Parma accompagnato da purè di patate," dice Louis, ancora sorridendo.

"Lo hai fatto da solo, non è vero?" Lo prende in giro Harry e spera che i suoi occhi non stiano brillando troppo.

Louis gli colpisce il piede da sotto il tavolo e ridacchia piano. "L'ho fatto. È la prima volta che cucino qualcosa, in realtà."

Harry inarca un sopracciglio, guardando di nuovo il piatto. "Questa- questa è la prima volta che cucini? Da sempre? Stai mentendo," lo accusa e Louis scuote la testa, ancora sorridendo.

"È la dura, fredda verità, amico. Ora dai un morso e dimmi se è una merda o no, potresti?" Louis fa un cenno verso il pasto e Harry non può fermare il piccolo sorriso sul suo viso mentre annuisce.

"Sì, okay," concorda e afferra la forchetta prima di lanciare un altro sguardo a Louis. "Hai ventisei anni e questo è davvero il primo piatto che cucini?"

"Se devi soltanto prenderti gioco di me, allora puoi prendere su e andartene-" inizia Louis e Harry fa il broncio, colpendo il più grande con la forchetta.

"Non essere maleducato," Si lamenta svogliatamente Harry e poi sbadiglia prima di potersi fermare. "Ho un'idea. Mangiamo e andiamo a dormire. Va bene per te? Per me sarebbe bellissimo."

Louis soffoca quella che sembra essere una risata prima di annuire. "Mi sembra un piano fantastico."

Feel The Chemicals Burn In My Bloodstream - Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora