Capitolo 5

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Elizabeth pov

Sono stanca di essere la suo ruota ora si accontentasse di quelle che ha sempre scopato. Per me è arrivata l'ora di trovare qualcuno che mi faccia sentire viva.

Le lezioni sono finite in fretta oggi, raggiungo gli altri fuori e li vedo parlottare tra loro. «Allora ragazzi che vi va di fare?» Ho fame e non mi va di andare a casa oggi. «Che ne dite di andare a pranzo in un ristorante tutti insieme?» Propone Will, mi sembra un'ottima idea. E' tanto tempo che non mangio in un ristorante. «Ehi ragazzi!» Jace? Cosa ci fa qui con noi? Non aveva litigato con i suoi amici? «Che vuoi Jace?» Gli dice scorbutico Brendon. «Posso parlare con voi? Solo un'attimo.» Dominic mi guarda ed io annuisco, dopotutto sono sempre stati amici.

Si allontanano con lui e parlano per dieci minuti abbondanti, dopodichè tornano da noi. «Ragazzi abbiamo chiarito, può venire anche lui con noi?» Domanda Will. Sinceramente non voglio che ci sia anche lui, ma i suoi amici non sanno niente di noi due e non voglio destare sospetti. Oppure ora che me lo chiedo Brendon sa forse qualcosa? E' il suo migliore amico proprio come Mad e Darl lo sono a me. Mi scoppia la testa. Annuisco e ci incamminiamo verso il ristorante.

Arrivati al ristorante chiamiamo tutti i nostri genitori per avvisarli e ci accomodiamo, per sfortuna santissima Jace si siede accanto a me, mentre dall'altro lato si siede Dominic. I camerieri ci fanno vedere il menù e tutti scegliamo in base ai nostri gusti.

Una volta serviti cominciamo a mangiare, ma qualcosa mi sta toccando le gambe che diavolo è? Alzo piano la tovaglia e vedo la mano di Jace camminare sulla mia coscia per spostarsi più internamente. «Cosa cazzo stai facendo Jace togli immediatamente la mano da lì!» Sussurro irritata.
Non voglio che tutti si accorgano di ciò che sta facendo sotto il tavolo, è troppo imbarazzante. «Tu sei mia Elizabeth, solo io posso darti ciò di cui hai bisogno.» No, non più.

«Levati!» Sbuffando toglie finalmente la mano e non mi da più fastidio per tutto il resto del pranzo. Usciamo dal ristorante e si sono fatte già le 16:00 del pomeriggio. «Cosa si fa stasera ragazzi?» Domanda Darlene. «I miei genitori non ci sono e che ne dite di una serata pizza e film?» Propone Brendon. «Sì amore è un'ottima idea.» Te pareva che Mad non doveva accettare. «Per noi va bene.» Risponde il resto del gruppo annuendo e pensando ai propri impegni. «Allora ci vediamo tutti stasera a casa di Brendon?» Domando per essere sicura. «Sì Elizabeth, venite tutti per le 20:00 ok?» Conferma Brendon. «D'accordo a stasera.» Saluto tutti e torno a casa con Darl.

Sono le 19:00 e tra un'ora devo essere a casa di Brendon, cosa posso mettermi? Qualcosa per stare in casa quindi deve essere comodo. Scelgo un pantalone di tuta aderente grigio, una felpa nera con le maniche fino ai gomiti e le all star bianche. Mi trucco leggermente e alzo i capelli in una coda alta ordinata. Improvvisamente sento bussare alla porta e vedo mio fratello vestito in tuta. «Fammi indovinare. Elizabeth posso venire con te?» Lo prendo in giro.
«Vedo che mi leggi nel pensiero sorellina.» Mi prende in giro? «Non farci l'abitudine Kevin, Darlene non si conquista difficilmente. Non si fa portare a letto facilmente.» Lo stuzzico. «Non provocarmi Eli, sai che se mi ci metto vinco.» Si certo. «Come ti pare, ora andiamo.»

Usciamo dalla porta ma veniamo bloccati. «Dove state andando voi due?» Mamma! «A casa di un nostro amico, per mezzanotte dovremmo tornare.» Rispondo velocemente per liquidarla, per fortuna annuisce e torna in cucina. Che ansia quella donna! «Non fate tardi.» Non siamo più dei bambini cazzo.

Entriamo in auto e chiamo Madison per avere indicazioni sulla casa di Brendon, dopodichè chiudo la chiamata e Kev accende l'auto, quando ad un tratto vedo Darlene correre verso la nostra macchina e fermarci. «C'è lo fatta, scusate ragazzi posso venire con voi? Nessuno può accompagnarmi.» Dice Darl col fiatone. «Non hai nemmeno bisogno di chiedere.» Le faccio segno di salire. Mio fratello mi sorride e in ricambio gli do una gomitata allo stomaco, culo di merda. E' sempre stato fortunato in ogni caso. «Come mai vieni anche tu Kevin?» Gli chiede la mia amica. «Perchè trovo interessanti gli amici di mia sorella, avete pochi anni di differenza da me e ragionate come persone più grandi della vostra età perchè privarmi della vostra compagnia?» Che razza di imbecille, è la compagnia di Darlene che vuole altro che. Ma siccome è mio fratello non posso biasimarlo.

Arrivati a casa di Brendon che è una grande villa distante un paio di isolati dal mare, ci facciamo strada sul viale che conduce alla porta e parcheggiamo l'auto assieme alle altre dei nostri amici. Entriamo e l'ambiente è caldo e accogliente, molto moderno e grande. WOW Brend! Madison è davvero fortunata.

«Ragazzi!» Dicono tutti venendo verso di noi. «Eli, lui è il tipo che stava con te ieri in discoteca?» Ah già, loro non conoscono mio fratello. «Ragazzi, vi presento mio fratello Kevin. Scusami Brendon se non ti ho avvisato ma all'ultimo minuto è voluto venire.»

«Non ti preoccupare, sembra simpatico.» Sono sicura che andranno molto d'accordo. «Io sono Brendon, loro sono Will, Dominic e Jace.» Dice Brendon presentandosi. «Piacere mio.» Risponde mio fratello osservando più di tutti Jace. Avrà capito che tra noi c'è stato una specie di rapporto? Spero vivamente di no, non voglio morire fra le sue mani. Anche se non sembra Kev è geloso di me.

Dopo le presentazioni andiamo nel grande salotto e vi è un tavolo pieno di antipasti e cose da mangiare, una bottiglia di Coca cola, una di Vodka e infine d'acqua. Sembra una festa! Faccio un passo per attraversare la porta quando qualcuno alle mie spalle mi afferra il polso. «Jace...» Non mi sono nemmeno resa conto che non ha seguito gli altri, accidenti.

«Devo parlarti Elizabeth, da soli.» Cosa? No. Non voglio stare sola con lui, probabilmente non riuscirei a mantenere in piedi la corazza che mi sono creata per non cedere alle tentazioni che lui mi provoca, non posso cedere ancora. Non voglio. «No Jace, lasciami.» Cerco di liberarmi ma è tutto inutile.

«Se non vuoi ascoltarmi allora lo farai con la forza.» Mi prende in braccio e inizio dimenarmi. «Mettimi giù immediatamente Jace.» Mi mette una mano sulla bocca per impedirmi di urlare e non farci sentire dagli altri e sale le scale che sicuramente conducono alle camere. Cazzo che guaio. Cosa vorrà farmi ora? E se mi facesse del male? No, non può. Jace non lo farebbe mai, anche se in un certo senso lo ha già fatto.

Only Sex?Where stories live. Discover now