32.

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Da due giorni esatti, Elo è tornata a casa. Sta bene, a parte la fascia alle costole ancora. Ha tolto i punti di sottura ad alcune ferite. In casa faccio tutto io: cucino, metto la lavatrice stendo. Voglio che lei si remetta in forze.
«amore» mi ferma nel corridoio con la bacinella nelle mani.
«che succede? Stai male? » chiedo preoccupato.
«appoggia sta cosa e vatti a sedere»
«Elo ci sono tante cose da fare» si guarda intorno. Scuote la testa.
«non ci sta nulla da fare, casa è pulita è il bucato può aspettare. Vatti a sedere. Sei stanco! »
«amore tu devi riposarti, non pensare a me!»
«Lele, ho solo due costole rotte e poi mi scoccia stare sempre seduta. Oggi il pranzo lo faccio io non si discute!» sbuffo. Mi guarda con una faccia da cucciola.
«ok, ok hai vinto! Fai tu il pranzo» sorride e mi abbraccia.
«sei la cosa migliore che mi sia successa. » canticchia. La guardò negli occhi.
«anche farti arrabbiare e poi ridurti come quella settimana. »
«Lele quando la finirai con questa storia? Sai a na certa diventa pesante» mi dice secca «non è colpa tua. Ho esagerato io quella sera. Eri a lavoro e doveva andarmi bene. »
«eh no elo! Se qualcosa non va bene bisogna dirla. A te non stava bene che andassi a lavoro o meglio che rientrassi tardi. È io sono stato lo stronzo a non aver capito. »
«Lele senti, non puoi sentirti in colpa a vita. Io ho sbagliato, non dovevo andare via da casa. La discussione doveva finire in quel momento e andare a letto. Invece come al solito io ho fatto di testa mia. Forse avevo bisogno di una bocca d'aria. Ma se non fosse successo quel giorno probabile che sarebbe successo in futuro. » mi accarezza una guancia. «non è colpa tua! »
« un macigno nello stomaco sta cosa! Voglio che stai bene Elo! Non chiedo altro. Voglio solo il tuo bene, perché se stai male tu sto male anche io. Senza di te è tutto un inferno. » sorride e mi bacia stampo.
«sei tutto ciò di cui ho bisogno io adesso. Ora fila a stendere sta roba che inizia a puzzare!»
«tu puzzi!»
«aooooo!!! Guarda che te meno!»
«non puoi! Sei ancora con le bende!»
«mi vendicherò! »
«vedremo!» ride. Mi lascia un bacio sulla guancia. Non potevo scegliere di meglio. Vado verso il balcone e poi urlo... «Amoreeeee»
«dimmiiii!» si gira mi guarda
«ogni giorno faccio la scelta giusta»
«quale?»
«sceglierti»
«ti amo» risponde tornando in cucina.

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