XV - La Torre di Astronomia

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Il tragitto verso il castello di Hogwarts sembrò molto più lungo rispetto al viaggio intrapreso in precedenza insieme al professor Piton.

Il timore di ciò che sarebbe potuto accadere di lì a breve aumentò il fiatone di Hermione, prima di fuoriuscire dall'Armadio Svanitore nella Stanza della Necessità e sentire un peso ancora più grande nel suo stomaco.

Aveva la netta sensazione di essere arrivata troppo tardi.

Strinse la mano di Draco con forza, sperando che la consapevolezza della sua presenza potesse infonderle coraggio, e seguì Narcissa Malfoy fino alla porta d'uscita della camera, ma la donna si bloccò all'improvviso e si girò verso di loro.

"Non dovrete farvi vedere per nessun motivo al mondo", disse quindi, soffermando il proprio sguardo su Draco. "Il Signore Oscuro crede che voi siate ancora imprigionati, quindi non dovrete assolutamente fargli capire di essere scappati. Ne andrebbe delle vostre vite".

Suo figlio annuì con sicurezza, a differenza di Hermione: come avrebbero fatto ad avvertire i professori e i suoi amici senza farsi scoprire dai Mangiamorte?

"Io devo tornare da lui", continuò Narcissa. In fondo ai suoi occhi, lacrime lucide lottavano disperatamente per poter uscire, senza successo. "State attenti". Poi si voltò di nuovo verso la porta ed uscì.

Rimasti soli, i due ragazzi cominciarono a mettere a soqquadro la Stanza della Necessità per trovare qualcosa che potesse essere loro utile, ma nulla sembrava fare al caso loro: tutto ciò che venisse smarrito finiva magicamente in quella camera, motivo per cui non si sorpresero nel vedere scarpe, libri impolverati, pergamene usate e vestiti scuciti; ebbero modo di vedere perfino una tiara apparentemente antica e preziosa, ma niente che potesse essere di alcuna utilità.

Poi l'attenzione di Hermione venne catturata da un luccichio sospetto proveniente da una borsa poco consunta, finché non vi si avvicinò per vedere di cosa si trattasse.

Una varietà di prodotti firmati Tiri Vispi Weasley si presentò ai suoi occhi, mentre un sorriso fioriva a poco a poco fra le sue labbra.

"Draco", lo chiamò, estasiata. "Vieni qui".

Il ragazzo fece come gli era stato detto, leggermente dubbioso, ma accennò a sua volta un sorriso nel rendersi conto di cosa avessero appena trovato.

Presero una buona parte della Polvere Buiopesto Peruviana e una decina di Detonatori Abbindolanti, in modo da distrarre eventuali Mangiamorte presenti all'uscita della Stanza della Necessità.

Eppure, non appena misero piede sul corridoio, si stupirono del fatto che fosse vuoto; poi delle urla irruppero alla loro destra, permettendogli di vedere Colin Canon cadere a terra a causa di una fattura lanciata da un Mangiamorte mascherato, poco distante da lui.

Hermione prese la propria bacchetta e gli lanciò contro uno Schiantesimo senza pensarci due volte, prima che Draco le afferrasse la mano e corressero insieme verso la parte opposta del corridoio.

Non appena svoltarono l'angolo, però, si trovarono immersi dal caos.

Videro la professoressa Sprite e il professor Vitious duellare dignitosamente con altri due Mangiamorte mascherati, tutti e quattro troppo occupati per potersi accorgere di loro; decine e decine di studenti degli ultimi anni, intanto, tenevano testa con un'abilità notevole ad altri uomini dall'identità nascosta, bloccando il passaggio.

Ma era necessario attraversare quella zona per poter accedere alle altre parti del castello, così da trovare Silente e avvisarlo del fatto che Voldemort fosse effettivamente risorto.

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