quattordici.

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Londra, Gran Bretagna. Luglio 2015.

La mente stracolma di idee. La fatica nel trovare il tempo per portarle avanti. Ma quel progetto che si era ostinato ad iniziare, lottando contro il tempo che non aveva, il lavoro che non gli dava tregua e la timidezza delle persone a cui aveva chiesto aiuto che però gli avevano detto di no... quel progetto, quello continuava a portarlo avanti con orgoglio, sperando di finirlo, e che un giorno chiunque potesse vederlo. In molti avevano rifiutato, chi credendo che fosse pazzo, chi scuotendo semplicemente la testa e chi ridendo, credendo che stesse scherzando. Lui però non scherzava, l'arte la respirava da sempre, sapeva riconoscere una cosa bella quando gli capitava davanti agli occhi. Ed è anche vero che la bellezza è soggettiva, che quello che a qualcuno può sembrare bellissimo, a qualcun altro può non piacere per niente. È vero che non siamo perfetti. Ma siamo tutti diversi, ognuno unico in almeno un piccolo particolare che lo distingue da tutti gli altri.

E lui, Zayn, era talmente abituato a respirare l'arte da vedere la bellezza ovunque. La bellezza quella vera, che ti toglie il fiato. Era arrivato al punto da voler riunire tutte le bellezze che lo sfioravano anche solo per un attimo, tutte quelle persone – in particolare donne – che in qualche modo gli avevano trasmesso qualcosa. Tutte quelle persone che guardandole anche solo di sfuggita gli facevano pensare che non avrebbe mai voluto smettere di guardarle, che non riusciva più a distogliere lo sguardo... tutte quelle persone che erano belle, belle davvero; tutte quelle persone particolari, diverse ma comunque eccezionalmente belle; tutte quelle donne che il resto del mondo avrebbe ignorato perchè troppo diverse, fuori dagli schemi, con qualche segno particolare che per la società non era "bello".

Per lui lo era.

Per lui sua madre era bellissima, perchè nonostante la vita difficile e le rughe sul viso continuava a sorridere. Diana era bellissima, coi capelli blu, il trucco pesante e un sorriso timido regalato alla fotocamera per sbaglio, senza che nessuno glielo chiedesse a parole, ma solo con uno sguardo. Eveline – la sua assistente – era bellissima anche senza trucco e col pancione di sette mesi. Lexi l'aveva catturata mentre dipingeva, dicendole di far finta che lui non ci fosse, anche se le girava attorno con la reflex, quasi danzando attorno a lei come lei faceva con la tela grande il triplo di quanto non lo fosse lei. E c'erano le amiche di Diana, sua sorella Doniya, le sue cugine. C'erano le ragazze incontrate per strada, le poche che dopo averlo ascoltato accettavano con un sorriso e le guance rosse, lusingate dal ragazzo che voleva fotografare la bellezza, dal ragazzo che la bellezza la vedeva anche in loro.

Ma per Zayn non era solo quello.

Non erano solo le classiche belle ragazze ad attirare la sua attenzione, a far sí che volesse che loro facessero parte della sua arte. C'erano molte ragazze tatuate, nel suo progetto; gli piaceva parlare dei significati, di quella bellezza alternativa, che in molti non capivano e che non provavano nemmeno a capire. C'erano donne che portavano il velo. Donne musulmane che per il velo erano state picchiate. Donne con cicatrici, bruciature. Donne a cui avevano dovuto asportare il seno per un tumore. C'era la bellezza di chi continuava a sorridere nonostante la chemio terapia, o quella di chi aveva ricominciato a vivere dopo tutti gli orrori che aveva passato. C'erano pelli color latte e color caffè; capelli biondi, rossi, castani, neri, blu e rosa, ricci o lisci, sciolti o raccolti; c'erano occhi grigi, azzurri, verdi o castani; c'erano lentiggini e rughe agli angoli degli occhi. C'erano anche lividi sul viso, sul collo, i segni di qualcuno che non aveva saputo vedere la bellezza, o che vedendola aveva voluto distruggerla.

E, da quel pomeriggio, c'era anche Waliyha. Coi capelli neri a caschetto, gli occhi quasi neri che brillavano, la risata di chi si sta divertendo sulle labbra. E quello sguardo, lo sguardo di chi potrebbe essere chiunque ma sceglie di essere se stessa. Ed era bellissima, agli occhi di Zayn. Era bellissimo che si fosse trasferita a Londra da un giorno all'altro senza sapere cosa aspettarsi. Ed era bellissimo il suo modo di guardare sempre Lexi con la coda dell'occhio, come se volesse controllare che ci fosse ancora. Era bellissimo, che fosse lesbica e non lo nascondesse.

17mila. [zayn malik au]Onde histórias criam vida. Descubra agora