Verità

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Tornata a casa dalla sconvolgente cavalcata decido di fare un bagno rilassante per poi scendere e fare colazione. Al mio rientro in camera trovo già Jade intenta a preparare il bagno. Con un sorriso sincero la ringrazio, anche se esso non raggiunge i miei occhi. Rimango nell'acqua fino a quando non è fredda. Esco dalla vasca e mi vesto con l'abito che Jade ha scelto per me. È un semplice abito giallo pastello con ricami marroni e color pesca sulla gonna. Una volta pronta scendo al piano di sotto, il tutto sempre rimanendo avvolta dal mio silenzio di quella mattina.

Anche durante la colazione rimango silenziosa, non ho voglia di parlare, non dopo quello che è successo. Sono tremendamente confusa e ho bisogno davvero di confidarmi con qualcuno. Dopo parlerò di quanto successo con Sophia. Mio padre, come me, è serio e taciturno, forse ha scoperto cosa è successo la sera del ballo? Oppure ha scoperto cosa è successo questa mattina? Spero non sia nessuna delle due opzioni. Mio padre però mi stupisce, probabilmente stupisce tutti i presenti quando di punto in bianco si alza e incomincia un discorso, incoraggiato dallo sguardo glaciale di mia madre.

"Care donne della mia famiglia, ho un'importante e sgradevole notizia che purtroppo sono costretto a darvi. Riguarda le mie numerose navi mercantili che fanno riferimento alla nostra attività principale economica. Sembra che la mia nave più bella e più ricca, sia affondata a largo delle coste Portoghesi, preda delle barbarie dei pirati. Essa trasportava un ingente somma di tesori e denaro provenienti dalle Americhe e dall'Africa. Ora voi capite cosa questo significhi per la nostra famiglia e per voi due mie care bambine. Per un intero anno non potrò attingere al mio denaro a causa di un debito con i clienti americani.
Due di voi care mie figlie siete già fidanzate e prossime al matrimonio, mentre voi due, mie care, non lo siete." Dice mio padre guardando me e Sophia, che appena sentiamo quelle parole, ci prendiamo a vicenda la mano sotto la tavola e appettiamo in silenzio il suo verdetto.
"Sono profondamente addolorato per tutto ciò, ma anche voi vi dovrete sposare nel minor tempo possibile." Afferma risoluto il duca, lasciando me e Sophia completamente pietrificate.

Penso di essere sotto shock in questo momento. Nessuna parte del mio corpo si muove e la mia mente elabora solo la parola matrimonio. La mia mano si stringe istintivamente ancora più forte a quella di Sophia.
In tutti i giorni dell'anno adesso? Proprio a me?Proprio oggi?

"Figlie mie lo so che è chiedere tanto, forse troppo quello che vi devo chiedere, ma non so cosa altro fare per salvare il vostro futuro è quello mio e di vostra madre. Sapete quanto odi imporre il mio volere alla mia famiglia, soprattutto a voi due mie care, ma ho le mani legate. Cercate di comprendermi. Almeno la bancarotta non appesantirà anche voi. Siete giovani e belle. Vivrete da regine con qualunque uomo si presenti a chiedere la vostra mano. Sarete voi a scegliere con chi sposarvi, anche se formalmente la scelta finale sarà sempre mia." Aggiunge lasciandosi anche sfuggire un sorriso amaro.

È in quel momento, osservando il viso stanco e solcato dalle rughe di mio padre, che capisco cosa devo fare. Non per me, ma per lui, l'unico vero uomo della mia vita. Capisco quanto sia tutto questo estremamente difficile da accettare per un uomo de suo lignaggio. Essere costretto a vedere le sue figlie più piccole ad abbandonare la loro casa per quella che egli potrebbe considerare come una sua mancanza. Non voglio che tutto questo gli costi più di quanto già sono sicura gli stia costando, non voglio deluderlo solo per un mio capriccio. Sono una donna adulta oramai e devo comportarmi da tale, prendendo tutte le decisioni necessarie per il mio futuro. Lui ci ha offerto la possibilità di scegliere chi sposare. Io scelgo di accettare il mio destino.

Prendo un grosso respiro e poi decido di parlare, dando voce ai miei pensieri.
"Padre, tutti in questa stanza sappiamo quando voi siate di cuore grande e quanto amiate la vostra famiglia. Ma ora, anche se mi costa un certo sforzo ammettere tutto ciò che sto per dire, sappiate che lo faccio solo per voi e per l'affetto che mi lega a voi." Affermo lanciando uno sguardo a Sophia, la quale comprende subito ciò che sto per dire e mi stringe la mano.
"Accetto questo compromesso, a patto che siate voi a dare la benedizione finale per il mio futuro sposo, voglio che siate brutale se occorre e mi diciate la verità. Solo voi potrete conoscere davvero tutti i pretendenti che si presenteranno e potrete quindi decidere al meglio per me, per noi." Dico incoraggiata dalla presa ferrea di Sophia sul mio polso. So che lei è con me, lo è sempre stata.

"Concordo padre. Io ed Isabel ci fidiamo interamente di voi." Concorsa Sophia sorridendo appena e guardando nostro padre negli occhi.
"Se questo è ciò che volete, sarò onorato di renderlo realtà figlie mie." Ci sorride il duca per poi avanzare verso di noi per donarci un piccolo abbraccio impacciato, sotto lo sguardo attento e allo stesso tempo addolorato di nostra madre. Anche lei non sapeva nulla di tutto ciò. Anche per lei questa è stata una sorpresa.

•••

Il resto della giornata lo passo nella mia stanza nel silenzio più totale, voglio imprimerla nella mia mente al meglio, non voglio scordarla mai. A cena mio padre ci informa della decisione che ha preso riguardo la nostra richiesta di questa mattina.
"Sophia, Isabel, ho deciso di dare un ballo in cui osserverò con attenzione quale potrebbe essere il vostro futuro marito ideale, secondo il mio giudizio. Sappiate che si sono fatti avanti molti giovani per la vostra mano, da quando è stata data la notizia questa mattina, e ciò non fa che rendermi davvero orgoglioso di voi." Afferma serio.
"Il ballo si terrà questo sabato nel salone sul retro della nostra dimora. Vi chiedo tuttavia di ballare con ogni uomo presente, in modo da poterli conoscere tutti ed eventualmente modificare le mie decisioni."  Continua il duca, per poi alzarsi, abbracciare nostra madre, donare a me e a Sophia una carezza sul volto e ritirarsi per la notte. Questa giornata lo ha distrutto. Nostra madre lo segue poi a ruota, non prima di avere fatto a me e a Sophia uno sguardo strano, che purtroppo so già cosa significa. Vuole farci comprare nuovi abiti. Non so se è davvero una buona idea, visto che mio padre ci costringe a sposarci visto che non ha molto denaro, ma per una volta mi costringo a tenere chiusa la bocca.

La serata la trascorro con Sophia e le altre mie sorelle nel salotto da tè di nostra madre.
"Sorelle, non amareggiatevi, può non piacervi questa situazione, ne sono consapevole, ma vi assicuro che nostro padre lo fa unicamente per il vostro bene. Se avrete bisogno, noi ci saremo sempre per voi!" Cerca di rincuorarci Katherine stringendo le nostre mani e sorridendoci.
"Grazie mia cara sorella, apprezzo molto ciò che hai detto. Lo terrò presente." Affermo sorridendole di rimando. Sophia annuisce alle mie parole. Giochiamo per tutta la serata insieme a carte, poi verso le ventidue ci ritiriamo nelle nostre stanze. Con l'aiuto di Jade mi preparo per la notte, indossando la camiciola e abbandonando finalmente i tediosi corpetti. Prima di coricarmi, mi affaccio alla mia finestra e guardo il cielo, la luna, la natura, tutto ciò che mi circonda.

Come possiamo noi essere così piccoli in uno spazio così vasto? Poi mi ricordo ciò che mio padre mi ha insegnato una volta, quando ero ancora una bambina curiosa.
Non siamo niente in confronto alla potenza della natura. Mai scatenarla altrimenti subiresti terribili conseguenze.

Forse mio padre aveva ragione e ha ragione tutt'ora. Noi siamo niente in confronto alla natura. Mi adatto al mio fato, anche se ciò non mi impedisce di essere tremendamente triste e distrutta per questa decisone affrettata e repentina che sono stata costretta a prendere. Ed è così che mi addormento tra le lacrime di un sonno amaro.

•••

La sera del ballo

Come avevo immaginato, nostra madre ha obbligato, me e Sophia, a comprare un nuovo abito per il ballo.
Io ne ho scelto uno azzurro cielo in tulle con dei fiori ricamati. Lo amo davvero tanto. Come sempre, Jade mi aiuta a prepararmi e mi rende bellissima.

"Signorina Isabel questa sera dovete essere al meglio, non posso permettere il contrario!" Dice Jade sorridendo per il suo lavoro appena terminato. Mi ha acconciato i capelli in una lunga treccia, come suo solito, e me l'ha appena posata sulla mia spalla sinistra. Sembra una lisca di pesce, è stupenda.
"Jade ho tanta paura. Non voglio sposarmi senza sapere cosa sia l'amore." Le confido tenendo la sguardo basso e dando voce ai miei tormenti più profondi. La sento avvicinarsi a me, piano piano, per poi sedersi di fronte a me.
"Mia cara ragazza è normale avere paura di ciò che non si conosce, ma non posso promettervi nulla sull'amore. È un sentimento difficile da spiegare, proprio perché ti completa e ti sconvolge contemporaneamente. Nessuno sa meglio di voi stessa cosa fare per rendervi felice. E so che voi sapete già cosa fare. Voi sapete sempre cosa fare mia cara. Il vostro cuore sarà la vostra bussola e la vostra unica vera guida." Mi dice accarezzandomi una guancia, per poi uscire lasciarmi un dolce bacio sulla fronte. Jade mi stupirai sempre. Hai dei figli davvero fortunati ad averti come madre.

Io so già cosa fare? Lo so davvero? No? Si? Mi posso fidare di me stessa come ha detto Jade?
Si, credo di sapere cosa fare. Cercherò un uomo giusto per me, che non richieda la mia mano solo per il denaro o per la fama che il mio cognome porta con se. Spero davvero di riuscirlo a trovare.

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