Duca di Norfolk?!

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La notte del matrimonio

Appena entro in quella che da oggi in poi sarà la mia "casa", rimango a bocca aperta. Non ho mai avuto l'onore di ammirare così tanta ricchezza e sfarzo in un'unica cosa.
Scendendo dalla carrozza e vedo fugacemente il grande parco antistante la casa, o per meglio dire, il palazzo.
"Tutto questo?!"chiedo alquanto sorpresa e allibita.
"Si mia cara, tutto ciò che ci circonda fino alle statue laggiù è mio, ma ora anche tuo."dice Ethan cingendomi i fianchi con il suo braccio. Ecco ora mi sono sciolta. Possibile?

"Non ho parole. " dico più a me stessa, per convincermi, che a lui.
"Allora non oso pensare cosa dirai quando avrai visto l'interno. Vogliamo andare mia cara?"dice Ethan sorridendo maliziosamente. Direi anche alquanto impertinente.
"Ma certo." Dico entusiasta. Mi lascio guidare verso l'entrata. Siamo sposati! Tutto questo appartiene anche a me ora. Se prima non credevo ai miei occhi, ora mi sembra di essere in un sogno. Quello che vedo, potrebbe appartenere solo alla regina!
"Caro, ma quanto dovresti essere facoltoso per permetterti tutto questo?" Dico indicando il salone d'ingresso.
"Angelo mio, i miei guadagni annui corrispondono a trentamila sterline. Senza contare quelli di mio padre, visto che anche lui abita qui con noi, anche se nell'ala Ovest insieme a mia sorella Renee." Dice lui con fare pensieroso, come se stesse elaborando dei calcoli corretti.
"Si, si direi che complessivamente i guadagni annui ammontino sulle settantamila sterline. Sai mio padre non vuole tenersi indietro in nulla! Essendo un banchiere può. Poi le nostre navi mercantili e le piantagioni nel Sud delle America sono piuttosto prosperose." Dice sorridendo felice per avermi dato una risposta per lui soddisfacente. A sentire le sue parole per poco non svengo sinceramente. Ho sposato un duca miliardario!

"Isabel mia cara, che ti succede? Sei tutta pallida." Dice Ethan preoccupato. Si preoccupa? Oh cuore mio, ricorda questo momento perché non so, se sarò in grado di viverne un altro e rimanerne illesa!
"Ethan caro, non sapevo che la tua famiglia fosse così facoltosa, non so se ti avrei sposato..." dico cercando di sollevargli il morale, dato che mi sono ripresa dallo shock iniziale. Lui mi squadra perplesso, poi fa un sorriso tremendamente malizioso.
"Io invece credo, che ti saresti buttata tra le mie braccia molto prima. Che io fossi un libertino lo hai capito dalla prima volta che ci siamo incontrati, ma posso assicurarti che era palese il tuo interesse nei miei confronti." Dice tranquillo facendomi diventare rossa d'imbarazzo. Solo ora mi prendo la libertà di osservarlo in tutta la sua bellezza, si, perché mio marito è bellissimo. I capelli sono elegantemente spazzolati e tagliati, un lieve accenno di barba lo rende accattivante mentre la camicia bianca ora slacciata un poco sul petto, lascia intravedere il suo fisico marmoreo.
La giacca nera elegante appoggiata con garbo sull'avambraccio destro, rende evidente la sua stanchezza, mentre i lunghi pantaloni, anch'essi neri, evidenziano le lunghe gambe muscolose, trofeo di lunghi anni di cavalcate. È bellissimo, ed è mio.

"Oh quanto sei superbo! Vorrà dire che siccome credi molto in te stesso, questa notte non eseguirò i miei doveri coniugali!" Dico sorridendo a mia volta soddisfatta. Lentamente sguscio via dalla sua presa e inizio a camminare incuriosita dalla mia nuova dimora. Dopo qualche istante, Ethan si sblocca dal suo stato di trance, causato dalla mia risposta, e viene vesto di me. Con uno slancio inaspettato, mi cinge la vita con entrambe le braccia, mi volta verso di lui e mi fissa diritto negli occhi. Mi fissa così a lungo che mi sembra mi spii l'anima.
"Non dirai sul serio. Sono in castità da quando ti ho conosciuto Isabel. Non riuscivo a stare con nessun altra donna che non fossi tu." Dice solo. Osservo il suo viso. Le labbra sono tirate per la domanda appena posta, gli occhi continuano a fissarmi. Quante confessioni inaspettate. Crede davvero che mi sottrarrei a lui?

"Dipende solo da te Ethan. Sono già tua moglie, cosa ti impedirebbe di rendermi tua in ogni caso?" Chiedo fissandolo a mia volta seria e ignorando palesemente la sua dolorosa confessione.
"Voglio che sia tu a venire di tua spontanea volontà, non voglio obbligare mia moglie a fare qualcosa che non vuole. Non sono io questo." Dice indicandosi. Mi ha chiamata sua moglie?
"Scherzavo Ethan. Non mi troverei qui se non volessi accontentarti in ogni tuo più piccolo capriccio. Lo sai perfettamente come sto quando sono con te." Dico continuando a guardarlo. La sua espressione si rilassa, ma non lascia trapelare neanche un misero sorriso. Si è arrabbiato ora? Non ho parole!
Cerco di scappare dalla sua presa, non voglio che pensi che non mi fidi di lui, non gliene ho mai dato prova. Ho aperto il mio cuore a lui come con nessuno mai prima e non permetto che mi vengano dette certe cose, soprattutto da mio marito!

Astuzia FemminileWhere stories live. Discover now