Mi guardo allo specchio più e più volte decidendo cosa indossare per l'appuntamento con Austin. Non posso fare a meno di pensare che fino a poco fa mi preparavo per il mio ragazzo, Nate, e adesso sono in un nuovo paese aspettando di affrontare un nuovo primo appuntamento.
Mi sono provata diversi vestiti e alla fine ho deciso di mettere un vestitino nero a balze con la schiena scoperta. Siccome qui fa piuttosto freddo, metto anche una giacca rossa per coprirmi. Non so se mettere i tacchi o meno ma alla fine decido di indossarli. Non sono altissima e qualche centimetro in più non fa mai male.
Lascio i capelli sciolti che mi ricadono ondulati sulle spalle e mi trucco mettendo anche un po' di rossetto rosso acceso. Metto il telefono nella borsetta ed esco di casa, Austin è già qui che mi aspetta.
È da tutto il giorno che non faccio altro che pensare ad Harry e a quello che è successo ieri. Le cose che mi ha detto, il modo in cui mi ha toccata. Tutto mi ha lasciato un segno. Però adesso sto per uscire con un altro ragazzo e devo liberare la mente, ci tengo davvero che vada bene questa serata.
Appena apro la porta di casa, rimango di sasso. Austin è in piedi appoggiato alla sua Porsche nera con le braccia incrociate. I suoi blue jeans attillati e la camicia azzurra con un maglione bianco mettono in risalto il suo corpo allenato.
"Sei stupenda" mi dice venendomi in contro
"Grazie" rispondo arrossendo.
Mi apre la portiera e salto in macchina e che macchina. Gli interni in pelle rossa sono stupendi e tutto è perfettamente pulito e in ordine. C'è un buon profumo di pulito.
Il viaggio verso il ristorante è molto silenzioso e non voglio rompere questo silenzio con qualche affermazione stupida così rimango zitta. Siamo in una zona di Dublino che non ho mai visto prima ma posso affermare con certezza che è un quartiere dell'alta società.
Una volta davanti al ristorante, Austin lascia le sue chiavi al parcheggiatore e gli raccomanda di trattare bene la sua auto. Mi offre il suo braccio per entrare dentro al ristorante e lo accetto con un sorriso. Una volta dentro, Austin dice qualcosa alla ragazza all'ingresso e subito ci accompagna al nostro tavolo.
Come previsto, il ristorante è estremamente costoso. Tutto è sulle sfumature del rosso e del nero e la luce soffusa dà una certa atmosfera intima. Il nostro tavolo si trova abbastanza in disparte rispetto a tutti gli altri ma sinceramente non mi dispiace un po' di privacy.
Ancora una volta Austin mostra la sua galanteria spostandomi la sedia per farmi sedere. Sinceramente non sono abituata a tutto questo ma non mi dispiace affatto.
Un cameriere ci porta due menù e subito ci mettiamo a consultarlo.
"Come stai, Lily?" mi chiede Austin guardandomi da sopra il suo menù
"Molto bene grazie e tu?" e mi rimetto subito a guardare la lista di prelibatezze che ho davanti a me.
C'è un forte imbarazzo tra noi e non capisco perché, non è mica la prima volta che ci vediamo.
"Bene. Come hai passato la serata ieri?" e mi sorprende questa sua domanda.
"È passato Harry a parlare" e noto con mio grande dispiacere che Austin si irrigidisce visibilmente.
"Cosa voleva quello?" chiede a denti stretti.
"Voleva accertarsi che stessi bene, sai dopo la cosa di ieri"
"Mi auguro che tu non gli abbia dato troppa corda. Cosa ti ha detto?" mi infastidisce questa sua presunzione e il modo in cui si pone e mi parla quando c'è di mezzo Harry, è completamente un'altra persona.
"Mi ha chiesto cosa avessi visto e gliel'ho detto"
"Cioè niente, non hai visto nulla. Era solo la tua immaginazione, ricordi?" sembra quasi che stia cercando di inculcarmi questa cosa in testa.
Onestamente non lo so più neanche io cos'ho visto. Prima pensavo una cosa ma poi Austin mi ha fatto cambiare idea e poi arriva Harry che mi scombussola tutto facendomi venire mille dubbi. Non lo so cosa devo pensare ma decido di non voler creare ulteriori tensioni con Austin quindi gli dò corda.
"Sì infatti" e un sorriso falso gli basta per credere che io la pensi come lui.
La serata procede normalmente. Il cibo è ottimo e parliamo di tutto, dalla sua passione per l'arte ottocentesca al fatto che non sia mai uscito dall'Irlanda. Svariati argomenti vengono toccati questa sera, tutto tranne che Harry. Se c'è una cosa che ho capito di Austin è che non vuole parlare di Harry, non vuole neanche sentirlo nominare. So che c'è stato un passato turbolento tra loro ma voglio capire esattamente il perché. Prima o poi lo scoprirò, sono troppo curiosa.
Ovviamente Austin insiste per pagare il conto del ristorante anche se gli ho offerto più volte di fare almeno a metà ma evidentemente la sua galanteria glielo impedisce. Usciamo e subito una ventata di freddo mi invade. La giacca rossa che mi ero portata non mi sta riscaldando molto ma non voglio che sia troppo evidente il fatto che ho freddo, non voglio che Austin debba ancora una volta privarsi del suo maglione per darlo a me.
"Ti va di andare a fare una passeggiata al mare?" mi chiede mentre aspettiamo che il parcheggiatore ci riporti la macchina
"Volentieri" e gli sorrido per poi ringraziarlo per l'ennesima volta del fatto che mi abbia offerto la cena.
Non ci mettiamo molto ad arrivare al mare e qui tira un vento molto più forte che in città.
Appena arriviamo sulla spiaggia, mi tolgo i tacchi altrimenti non riuscirei neanche a muovermi.
Camminiamo in silenzio per un po' fin quando Austin non mi prende una mano avvicinandomi a sé.
"Te l'ho già detto che sei molto bella?"
"Almeno un centinaio di volte" e fisso i suoi occhi brillare nell'oscurità della notte.
Mi accarezza con l'indice il volto molto delicatamente e poi si avvicina a me.
Rimango paralizzata, non so se voglio o meno che mi baci. E, cosa peggiore che potessi fare in questo momento, penso ad un'altro. La mia mente non fa altro che ripropormi le immagini della notte passata in cui pensavo che Harry stesse per baciarmi. In quel caso ero certa del fatto che lo volessi, volevo baciarlo assolutamente. Adesso sento solo una strana nausea allo stomaco. Sarà l'agitazione?
Austin mi prende il viso tra le mani e diminuisce ulteriormente la distanza tra noi. Solo quando il suo naso sfiora il mio capisco che sta davvero per baciarmi. E poi accade tutto molto velocemente.
La nausea aumenta di colpo e in men che non si dica mi ritrovo a vomitare sulla spiaggia.
Austin mi prende i capelli e me li tira indietro mentre butto fuori anche l'anima. Quando poi finalmente finisco, il biondo di fianco a me mi porge un fazzoletto di stoffa con cui mi pulisco. Non sono mai stata così imbarazzata in tutta la mia vita, vorrei sotterrarmi.
"Credo che qualcosa ti abbia fatto male" commenta Austin mentre ci allontaniamo dal luogo del delitto.
"Già. Scusami tanto, ti regalerò un altro di questi" gli dico mentre guardo il fazzoletto sporco nelle mie mani.
"Non preoccuparti, ne ho molti. Adesso andiamo, ti riporto a casa" e annuisco seguendolo.
Anche il viaggio di ritorno è silenzioso e leggo sul suo volto della delusione. Sinceramente non so se mi dispiaccia o no, la mia nausea forse mi ha salvata da un grosso errore.
La Porsche si ferma davanti casa mia e mi slaccio subito la cintura per scendere dall'auto ma Austin mi ferma.
"Quando ci rivediamo?" mi chiede speranzoso.
Vorrei dirgli che non so neanche se voglio rivederlo ma a pensarci bene forse sto esagerando. Alla fine lui è sempre stato gentile con me e non ha fatto niente di male.
"Ci sentiamo, hai il mio numero" e gli sorrido mentre scendo per poi entrare velocemente in casa mia.
Appena entro sobbalzo, c'è Liam seduto sulle scale.
"Ti sembra l'ora di tornare?" e si alza facendomi passare
"Scusami? Mi stavi aspettando per caso?"
"Beh si. Lo sai che non mi piace quel tipo"
"Non devi preoccuparti, non ha fatto nulla di male"
"Cos'avete fatto?" il solito impiccione
"Cenato e poi una passeggiata in spiaggia" gli rispondo mentre cerco le chiavi nella mia borsetta
"Ed è successo altro?" so esattamente dove vuole andare a parare ma non capisco perché debba interessargli
"Ha cercato di baciarmi e io in risposta ho vomitato. Soddisfatto?"
Liam scoppia a ridere in una fragorosa risata e gli intimo di fare silenzio visto che è mezzanotte e i nostri genitori staranno sicuramente dormendo.
"Scusa ma è una cosa troppo divertente!" dice tra le risate
Lo mando a quel paese ed entro in casa cercando di non fare troppo rumore.
Appena arrivo in camera, mi butto sul letto e non mi strucco né mi metto il pigiama perché cado in un sonno profondo.Guardo fuori dalla finestra mentre ricamo un fazzoletto con la lettera H. circondata da rose rosse. Mi trema un po' la mano e penso sia la conseguenza della mia attuale agitazione.
Ogni volta è così: io che fremo dalla voglia di vederlo ma allo stesso tempo l'ansia che qualcuno possa scoprirci mi attanaglia. Purtroppo, però, non ci sono altri modi per incontrarci. È sempre tutto molto veloce, ci sono solo momenti fatti di sguardi fugaci e baci rubati. Mi chiedo spesso perché tra noi non possa essere semplice. L'amore dovrebbe esserlo no? E invece il destino mi ha giocato un brutto scherzo intrappolandomi in una condizione decisamente scomoda. I miei pensieri vengono interrotti da una chioma fluente in lontananza. È qui. Scatto in piedi, mi guardo velocemente allo specchio ed esco di corsa dalla mia camera. Corro per i corridoi e scendo troppo velocemente le scale, infatti rischio di inciampare nel vestito più volte.
"Signorina, dove sta andando con tutta questa fretta?" mi giro e trovo Paul che mi guarda curioso.
Mi ricompongo immediatamente e mi sistemo il vestito.
"Esco a fare una passeggiata" e lo guardo cercando di fargli capire che la conversazione deve finire qui.
Non voglio sprecare neanche un minuto del tempo che potrei passare con Harry.
"Bene, le chiamo due guardie per accompagnarla"
"No! No, vado sola grazie"
"Ma è pericoloso, potrebbero esserci i-"
"Non preoccuparti, starò attenta" e prima che possa replicare altro, esco da una delle porte secondarie che danno sul giardino.
Mi accerto che non ci sia nessuno nei paraggi e poi mi rimetto a correre sorreggendomi il vestito con le mani per non cadere.
Attraverso parte del giardino per poi allontanarmi sempre di più fino ad arrivare al solito posto.
Questa è la parte che preferisco in assoluto di tutto il castello. Davanti a me, un roseto immenso si distende con tutti i suoi colori. È stata la mia bisnonna a volere questo posto e da allora non è stato mai tolto. Ci sono dei piccoli sentieri fatti di pietre e tutto intorno prati infiniti accolgono centinaia e centinaia di rose di tutti i colori. Rosse, rosa, addirittura blu. Le mie preferite sono quelle rosse, le amo. Proseguo ammirando questo paesaggio stupendo mentre cerco colui che mi fa battere il cuore continuamente.
Arrivo finalmente nel nostro piccolo rifugio. È una caverna che è stata realizzata secoli fa nelle montagne che dividono i due mondi. Non dovremmo stare qui, è proibito ma ovviamente non ci interessa. Sappiamo che qui non verrebbe mai nessuno e quindi possiamo stare insieme.
"Harry?" lo chiamo e subito si crea l'eco.
Mi addentro ulteriormente anche se la luce scarseggia ma non lo trovo. Strano, di solito mi aspetta sempre fuori per poi entrare insieme dentro perché sa che ho paura.
Sento dei rumori e mi giro di scatto ma non vedo nessuno.
"Harry, sei tu?" e torno indietro verso l'entrata.
"No, non sono Harry" e il mio cuore smette di battere per un momento mentre la paura si fa strada in me.Mi sveglio di soprassalto e ci metto qualche istante per capire che era solo un sogno. Sono sudata e mi batte forte il cuore. Sono spaventata, proprio come nel sogno. Mi metto seduta e vedo una sagoma davanti a me. Accendo immediatamente la luce e la sagoma scompare nel nulla. Vado velocemente alla finestra e mi affaccio fuori ma non c'è nessuno. Sono solo frastornata dal sogno e mi immagino le cose. Mi rimetto a letto dopo aver chiuso la finestra ma solo dopo qualche minuto mi rendo conto di una cosa che prima non avevo notato. Quando sono andata a letto la finestra era chiusa, ne sono sicura.
Chi l'ha aperta? Qualcuno è entrato davvero?
Cerco di riaddormentarmi ma le domande mi turbano troppo. Ci sono troppe cose che mi sembrano strane, troppe situazioni irrisolte che mi creano dubbi su dubbi. E poi perché continuo a sognare Harry? Le cose che sogno mi sembrano così reali, così vivide nella mia mente. Anche ora ricordo tutto perfettamente ma di solito i sogni si dimenticano.
Una cosa però non la ricordo: la persona che mi ha spaventata nel sogno, in quella grotta.
Non dovrei darci tutto questo peso comunque, è solo un sogno.ANGOLO AUTRICE:
Ciao a tutti!
Chiedo infinitamente scusa per il ritardo ma come ho detto sono in vacanza :)
Comunque spero vi piaccia il capitolo. Chi pensate che fosse la sagoma in camera? E che ne pensate dei sogni?
Fatemi sapere, a presto, G. xx

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Addicted to you
RomanceLily vede la sua vita sgretolarsi davanti ai suoi occhi incapace di cambiare le cose. Un trasferimento all'estero le permetterà di ricominciare tutto d'accapo, ma esattamente ricominciare cosa? Un incontro inaspettato, un legame misterioso e avveni...