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Mi sono addormentata sul divano, perché ieri sera ero troppo stanca per salire le scale.
Mi alzo e mi sveglio del tutto con un po' di caffè. Sono le 5:27. Sto sui soliti social e nel frattempo mangio una brioche con gocce di cioccolato.
Salgo su per prendere i vestiti: felpa enorme grigia con la scritta "Stay strong", leggings neri e scarpe da tennis.
Sì, proprio così: oggi a terza ora, abbiamo educazione fisica. Schifo.
Decido di portarmi a scuola un nuovo libro tra la mia biblioteca, per leggerlo durante le ore buca.
Sono le 6:02 e decido di passeggiare un po' con le cuffiette alle orecchie.
Dopo un po' di strada, mi siedo su una panchina vicino ad un parco.
Le strade sono ancora deserte ed io sono sola. Respiro la leggera brezza londinese tra le note di "Faded".
<<Ehi!>> una voce maschile familiare mi distrae.
<<Axel..>>
<<Ti avevo detto di scrivermi quando ti sentivi giù>> replica.
<<Ma io sto bene>> mento.
<<Ti conosco da poco, ma ti si legge in quegli occhi che stai male.. Dimmi cos'hai.>>
Si siede accanto a me.
<<Mi sento un po' sola.. Tutto qui..>>
<<Perché?>> mi domanda.
<<Non c'è un motivo preciso, ma vorrei qualcuno che stesse sempre con me, che capisse i miei scherzi, i miei disagi, i miei giochi, i miei sguardi e che rida insieme a me, senza che mi prenda per pazza..>>
Mi toglie gli auricolari.
<<Smettila di ascoltare musica..>>
<<Ma..>>
<<Niente "ma". La musica fa soltanto rattristire a volte..>>
Stacco la musica dal telefono per evitare che mi si scarichi la batteria.
Lo guardo negli occhi.
Mi accarezza la guancia.
<<Ehi.. Va tutto bene.. Ci sono io..>> mi riprende.
Posa la sua mano sul mio mento e mi fa alzare la testa.
Avvicina le sue labbra alle mie.
Chiudo gli occhi.
Sento il suo fiato sulle mie labbra, fino a quando, improvvisamente, retrocede.
Non dico nulla e poggio la mia schiena sullo schienale della panchina.
<<Andiamo? Diciamo che essendo le 6:34 per arrivare alle 8:00 a scuola, a piedi ce la facciamo>> dice, accennando un sorrisetto sarcastico.
Annuisco e metto il cellulare e gli auricolari centro lo zaino.
Ci incamminiamo.
Punta lo sguardo verso la strada ed io faccio lo stesso.
Come al solito, non sono in vena di chiacchiere.
<<Rebecca..>>
<<Si Axel?>>
<<Cosa vorresti fare in questo momento?>>
<<Leggere>> dico sincera.
<<Leggere cosa?>>
<<After>>
<<Oddio no.. Quel libro è pieno di scene porno!>>
Ridiamo entrambi.
<<Si sa che Hardin è follemente innamorato di Tessa!>> dico con i cuori al posto degli occhi.
<<E poi non è vero!!>> aggiungo facendo il broncio.
<<Oh sì che è vero!>> controbatte.
<<No!>> ribatto.
<<Se vuoi proprio delle scene porno, io ci sono..>>
<<Axel! Ma sei scemo?>> urlo.
<<Zittaaa!>> mi rimprovera mentre c'è una coppia che passeggia.
Rido.
Appena passa la coppia, Axel mi avvicina ad un muro e mi spinge verso esso.
<<Axel, ma che fai?>> gli chiedo con un filo di voce.
Posa le sue mani sui miei fianchi.
Ci guardiamo intensamente negli occhi.
Dopo un pezzo, decide di rispondermi.
<<Ho voglia di baciarti..>>
<<Come, scusa?>>
Sono, non so come, sorpresa.
<<Beh si, mi piacciono le tue labbra..>>
Si morde il labbro.
<<Oh, beh, anche a me piacciono le tue..>>
<<Lo facciamo? Tanto prima abbiamo fatto di peggio..>> dice.
<<Cosa abbiamo fatto prima?>>
<<L'amore con gli occhi..>>
Poggia la sua fronte sulla mia.
Stavolta mi mordo io il labbro.
<<Non puoi farmi questo..>> confessa.
Continuo a mordermi il labbro inferiore per infastidirlo.
<<Perché non posso?>>
<<Perché non poterti baciare è una violenza..>>
Rido.
Mi dà piccoli morsetti sulle labbra.
<<Ehm ehm..>> qualcuno tossisce, facendoci staccare.
<<Che palle..>> borbotta Axel.
<<Scusate se vi ho interrotti, ma devo chiedere una cosa a Becky..>> dice Madison in tono sereno.
<<Noi abbiamo un conto in sospeso.. Ah e riguardo a te, Madison, vaffanculo.>>
Beh, Axel è sempre Axel.
<<Vacci tu>> risponde Maddy.
Axel le lancia un'occhiataccia e va via senza salutarmi.
Vedo Axel allontanarsi, andando nella direzione opposta, mentre il suo ciuffo biondo balla a causa del vento che soffia.
<<Vi siete fidanzati e non mi ha detto nulla?>> mi domanda Madison mentre ci incamminiamo.
<<No! E chi la vorrebbe mai una come me?>> chiedo sarcastica.
<<Lui!>>
<<Ma che dici! Non sono il suo tipo e lui non è il mio, fidati>> cerco di convincerla.
Non insiste.
<<Volevo chiederti se ti andrebbe di cenare da me stasera..>>
<<Beh.. Certo!>> rispondo.
<<Devo portare il dolce?>> continuo.
<<No, tranquilla>> dice ridendo.
Si, le porterò il dolce.
<<A che ora?>> le chiedo.
<<Se vuoi direttamente dopo la scuola andiamo insieme.. Solitamente prendo la metro per tornare a casa, va bene?>>
<<No grazie, preferisco farmi una doccia a casa tranquillamente, quindi ci vediamo alle 8:30 p.m. da te.>>
<<Okay!>> esclama felice.
La lascio parlare di Nevil e del loro primo appuntamento.
*****
<<I ragazzi al campo di basket e le ragazze giocano a pallavolo. Per chi vuole saltare la corda, è per terra. Forza forza!>> ci comunica il professore di motoria.
Quanto odio lui e la materia che "insegna".
Decido di fare qualche salto con la corda perché non ho mai capito come si gioca a pallavolo.
Madison mi fa compagnia.
Vedo l'altra classe entrare in palestra mentre raccolgo i miei capelli in una coda di cavallo.
<<34!>> urla Madison soddisfatta del suo record.
<<Bravissima!>> la incoraggio.
<<Ciao bella>> sento qualcuno dietro di me.
Madison mi guarda stranita ed io mi volto per capire chi sia.
È un ragazzo dai capelli di un biondo ramato con degli occhi grigi stupendi.
<<Ehi...>> dico imbarazzata.
<<Il tuo nome?>> mi domanda.
<<Rebecca.>>
<<Il tuo nome completo, intendo>> specifica.
<<Rebecca Sparkles, il tuo?>>
<<Elliot Lloyd.>>
<<Okay, mi ha fatto piacere conoscerti, ciao>> la taglio corta. Faccio per allontanarmi, ma mi afferra il polso.
<<Non vorrai mica andartene...>>
<<Beh, sai... Dovrei fare attività fisica...>>
Sinceramente, questa frase non mi era mai uscita di bocca.
<<Okay, ci vediamo a ricreazione. Sono della 3^D, tu?>>
<<3^F>>
<<Ciao...>> lo saluto timidamente.
<<Ciao>> ricambia il saluto.
Vado verso Maddy, mentre lui esce fuori per giocare a calcio.
<<Ma chi era?>> mi domanda Madison con il fiatone.
Faccio spallucce.
<<Carino, non trovi?>> mi incita lei.
<<Abbastanza, ma no>> vado dritta al punto.
Fa il broncio e mi prende per mano, portandomi a saltare la corda.

&quot;Ci siamo solamente noi.&quot;Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang