CAPITOLO 5

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Mackeyla Williams

Tutte gli esseri umani hanno la fobia e la paura di qualcosa; che siano gli aghi, la scuola, i ragni o l'acqua.
I volatili, i serpenti, i luoghi chiusi o i posti affollati.

Io, ad esempio, temo in modo sconsiderevole la solitudine.

Ho sempre immaginato la mia vita come quella delle protagoniste dei film; un buon lavoro, un bel gruppo di amici fidati e una famiglia perfetta.

E per un certo periodo l'ho anche avuta.

Ma si sa, il nostro destino (o cerchio della vita, vedete voi) viene scritto con l'inchiostro indelebile non appena veniamo al mondo da qualcuno molto più in alto di noi.

Il genere umano, in questo modo, si ritrova a dividersi in due grandissimi gruppi; "i fortunati" e "gli sfortunati".
I primi sono quelli che riescono a pescare dal barattolo dei pennarelli  funzionanti, così da poter scrivere il proprio destino senza alcuna fatica, sbavatura o opacità.
E la loro vita è esattamente come quelle linee.
Perfetta, nitida.

I secondi, ahimè, sono coloro che non hanno avuto fortuna e si sono ritrovati con un pennarello consumato, scarico.
Le linee del proprio destino sono difficili da tracciare, poiché nello strumento rimane poco inchiostro; i tratti non sono netti, ma presentano buchi e toppe, e il colore non è brillante.
Tuttavia, il destino, anche se in modo più difficile, viene scritto anche per loro.

Prima di incontrare Logan ho sempre pensato di appartenere al primo gruppo, non perché io mi reputassi una ragazza fortunata o senza problemi, ma perché sapevo che c'era gente che stava peggio di me.

Da quando sono qui, però, ho rivalutato l'idea.

Mai mi sarei immaginata di finire in un luogo così orribile, con una persona tanto malata.

Sono giorni che me ne sto rinchiusa in questa stanza da sola, senza nessuno con cui parlare e senza avere qualcosa da fare.
Non so è giorno o notte.
Non so se piove o c'è vento.
Non so nemmeno quanto tempo è passato da quando sono stata rapita.

Eppure non ho il coraggio di mollare.
O almeno, non ancora.

Dall'ultima volta che ho visto il pazzo ho ripulito il vassoio del cibo che mi aveva portato e finito ogni goccia d'acqua a mia disposizione...non so quanto ancora potrò resistere senza bere.

Ho la gola e gli occhi secchi, le labbra spaccate e la pelle di uno strano colore verdognolo.
Lo stomaco ormai non lo sento più e la testa pulsa in modo incontrollabile.

Che si sia dimenticato di me? Che mi voglia far morire lentamente?
No. Impossibile.

Ho visto come mi guarda, come mi tratta quando non è fuori di sé e potrei giurare di aver visto uno strano luccichìo in quegl'occhi così scuri e minacciosi che ogni volta mi fissano ardentemente.

Come se mi volesse fare a pezzi e, al tempo stesso, amare.

Forse è anche per questo che mi fa tanta paura.
Il non sapere come i potrebbe atteggia con me.

***

Il muro si riapre con il solito rumore cavernoso.
Ho la vista annebbiata, ma non mi ci vuole molto a riconoscere i meravigliosi ricci dorati dinanzi a me.

-Mackeyla- dice avvicinadosi con parsimonia al mio corpo schiacciato contro il muro umido -Stai bene?-

Stare bene?
Non sono più me stessa da quando sono qui; non mi lavo, non mangio e non bevo da giorni.
Non ho più motivo di ridere, ogni rumore mi spaventa e voglio solo stringere mia madre tra le braccia.
No, non sto bene Logan Hall... Ed è solo colpa tua.

My Psychotic, Macabre And Mad Love ||Evan Peters|| ||Demi Lovato||Where stories live. Discover now