CAPITOLO 6

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Mackeyla Williams

La sera stessa arrivo a casa esausta quanto una pila scarica.
Non mi lascio nemmeno il tempo di togliermi la giacca che mi accascio pesantemente sul divano bianco con tanto di sonoro sospiro.
Apro le braccia a mo' di stella marina e punto gli occhi al cielo, stremata.

-è così bello sentirti sospirare tristemente, anziché fiondarti in cucina per salutare la tua migliore amica, nonché coinquilina! Ti ho cucinato il pollo fritto, il mio piatto preferito! Sono una vera amica, non ringraziarmi-
La voce della mia incantevole amica Liz giunge allegra da dietro un muro che divide il soggiorno dalla cucina.
-Liz mi è successa una cosa più che assurda!- borbotto coprendomi il viso con entrambe le mani.
So che parlarne con lei mi farà bene. Lo ha sempre fatto.
-oh bhe, sono anni che ti ascolto e di certo non smetterò di farlo proprio oggi mia cara, perciò mettiti a sedere composta e spara!- la ragazza si siede allegra sul tavolino in legno dinanzi a me e appoggia i gomiti su una gamba accavallata.

Cavolo, certo che non è per nulla cambiata.
Liza è rimasta tale e quale ad otto anni fa, con la differenza che ora ha acquisito del tutto lineamenti da donna completa.
I capelli sono sempre una bellissima cascata sicurissima che le arriva a metà schiena e gli occhi le si sono riempiti ancor di più di una luce allegra, spensierata.
Ha un seno prorompente, un fondoschiena che sembra stato scolpito da Michelangelo, ma non è mai stata volgare, né eccessiva.
È un vero è proprio Angelo.
Amo averla accanto.
È come abitare con un tornado: ti stravolge la vita, ma in maniera fantastica.
È la mia ancora di salvezza.
La persona più sincera e importante assieme a mamma.

-Liz sono così spaventata...- ammetto scuotendo il capo.
-ei, così mi preoccupi, avanti racconta- ora la voce della ragazza è diminuita di qualche ottava e i suoi occhi sono grandi e sgranati.
-si tratta di quello strano paziente che ho soccorso qualche giorno fa. Oggi dopo il turno sono andata da lui-
-si può sapere il perché?-

"Già. Mackeyla, si può sapere il perché?".

Sussulto terrorizzata.

Quel pensiero...quel pensiero non era mio...
Ma cosa sta...

-Mackeyla?- Liz mi riporta alla realtà e la fisso stranita -tutto bene? Senti qualcosa di strano?-
-solo...un pensiero strano. Comunque non so il perché. Volevo delle risposte-
Rispondo riportando l'attenzione sul discorso principale.
-riguardo a cosa?-
-vedi, la prima volta che sono andata da lui con il dottor Gordon, quando sono uscita dalla sua stanza lui...-

-va bene- risponde soltanto mentre io mi allontano a passo svelto.
Ma qualcosa, mi blocca con la mano a mezz'aria.

-a più tardi, Mackeyla-

-lui ha pronunciato il mio nome-
Le pupille della ragazza si dilatano oltremodo, la bocca si spalanca dallo stupore.
Ci fissiamo per lungo tempo, o forse solo per pochi istanti.
Il tempo oramai non è più scandito.
-come è...-
-possibile? Non ne ho idea. È per questo che sono andata da lui. A dire il vero la sua scusante è stata che lo ha sentito mentre era in convalescenza-
-e gli hai creduto?- domanda lei.
-assolutamente no!- rispondo mostrando un sorrisetto nervoso -ma mi sono ritrovata in una situazione ancora più assurda-
-parla Mackeyla!-
-qualcosa mi ha immobilizzata!-
Ora la mia voce è alta, trema ed emana paura, confusione.
Salto in piedi e mi porto una mano alla fronte.

Rifletto e prendo fiato.

Liza respira forte e si tiene al tavolino, fissa incredula il posto vuoto che ho lasciato davanti a te, senza proferire parola.
-ti giuro che era una forza... Esterna. Era una forza superiore. Mi ha trattenuta con la forza del pensiero e poi...mi ha dato un bacio sulla fronte. Dio io ricordo ancora la sua pelle. Era freddo quanto il ghiaccio-
-Mackey è una storia assurda-
-talmente assurda che non ci credo ancora- sussurro più a me stessa che a lei.

Ashton Brown.
Che cosa sei veramente?

-Mackey è più che assurdo. Io non ti sento quando sei con lui. È come... Se sparissi dal mio radar come quando eri con...-
Liza si ferma e I miei occhi ricadono velocemente nei suoi.

I ricordi di otto anni fa mi ripiombano addosso come una violenta cascata.

Il ragazzo impazzito che mi rapisce.
La scoperta della sua vera natura.
Il viaggio attraverso la sua anima.
Qualcosa che possedeva un corpo mortale.
Che si fondevano l'uno con l'altro.
Il demonio stesso che lo portava via proprio dinanzi a me.
E il silenzio per tutti questi anni.

Ed ora Ashton Brown.

-dimmi che Lui non è...-
Ma Liza ferma all'istante la mia voce già carica di pianto.
-no! Non è Logan. No di certo- le sue mani stringono le mie e le osservo attraverso una patina sfocata che trattengo a stento.
-Logan era più subdolo. Si faceva strada nella tua mente. Nei tuoi pensieri più nascosti. Lui, invece, è totalmente diverso. Ti ha mostrato da subito il suo potenziale. Di certo è qualcosa che non fa parte del mondo umano. Né tanto meno del nostro. Potrebbe venire dagli inferi. O peggio. Dal limbo-

Ed ecco qualcos'altro che non sapevo.

-Liza...non ne voglio più parlare- ammetto scostandomi da lei, ancora più confusa di prima.

Un grande gelo mi attanaglia le ossa e sento il corpo scosso da brividi incontrollabili.

-devi fare attenzione, Mackey. Promettimi che farai attenzione a quel ragazzo finché non sapremo da dove proviene- mi intima la bruna alle mie spalle.
-si- borbotto stringendomi le braccia attorno al ventre -tu non hai...tu non hai freddo?-
-certo che no, si scoppia di caldo qua dentro. Il riscaldamento è al massimo- risponde Liza, stranita.

C'è qualcosa con me.

Qualcosa che lei non riesce a captare.

Logan?

Ashton?

Che Dio protegga la mia anima ancora pura.

-scusa Liza- ammetto dopo poco -sono piuttosto stanca. Io vado a letto-
E, senza neanche aspettare una sua risposta, mi chiudo nella mia stanza e mi rintano sotto una miriade di coperte calde e pesanti a pensare a due volti che stanno facendo strage nella mia vita.




My Psychotic, Macabre And Mad Love ||Evan Peters|| ||Demi Lovato||Where stories live. Discover now