Capitolo uno.

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«Scusami, posso aprire il mio armadietto?" Ashton sbuffò, guardando Calum.

«Dammi due secondi! Dio mio, mi stai sempre addosso.»

«Oh, ti piacerebbe.»

«Tra tutti gli armadietti di questa scuola, hanno proprio deciso di mettere il mio sopra il tuo.»

Calum chiuse l'armadietto, spingendo leggermente la spalla di Ashton, mentre lo sorpassava. Michael fino ad adesso stava aspettando che Calum si allontanasse, così che potesse andare dal suo amico. Teneva i libri di geografia in mano, mentre si avvicinò ad Ashton.

«Hey Mickey, riesci a credergli? Dice le stesse parole ogni singolo giorno!»

«P-per favore non gridare. Andiamo a lezione di geografia.» Michael disse, guardandosi i piedi. Era sempre stato un ragazzo così timido e tranquillo, anche vicino al suo migliore amico.

"Aw, Michael scusami. Non lo farò di nuovo, lo prometto. Ora andiamo, non vorremo fare tardi a lezione.» Ashton disse, afferrando i libri.

Michael sorrise, prendendo la mano di Ashton e intrecciando le loro dita.

«Grazie della comprensione Ash, sono davvero grato di avere un migliore amico come te.»

Michael pensava davvero tutte quelle cose.
Se non ci fosse stato Ashton a proteggerlo, Michael sarebbe stato solamente un disastro.

Appena raggiunta la classe, Ashton aggrottò la fronte. Gli era capitato il posto vicino a Calum. Andò a sedersi e sentì il corvino imprecare sottovoce. Voleva dirgli qualcosa di sgarbato, ma si fermò, non voleva rompere la promessa fatta a Michael.

Per tutta l'ora, non fece altro che scarabocchiare su un foglio.
Geografia probabilmente era la materia più noiosa in assoluto, insomma, chi era interessato a conoscere l'origine di una roccia? Beh, non lui.

La maggior parte della classe sicuramente non stava seguendo la lezione, proprio come lui.

«Ashy hai una matita? La mia è sparita.» domandò Michael.
Ashton guardò dentro l'astuccio, non trovandone nemmeno una. Si girò verso Michael e scosse la testa, vedendo quest'ultimo stringersi nelle spalle e abbassare lo sguardo sulla pagina bianca.

Sospirò e poi si girò verso Calum.

«Hey, hai una matita in più?»

«Sì.»

«Posso averla?»

«No.»

Ashton sospirò una secondo volta, afferrando la mano di Calum e cercando di smuoverlo.

«Cosa stai cercando di fare? Stai cercando di mettermi una mano nei pantaloni?» domandò Calum, non guardandolo nemmeno.

«Che cosa?»

«Stai tenendo la mia mano, questa è la prima fase.»

Ashton alzò gli occhi al cielo, lasciando andare la sua mano. Come previsto, non era funzionato.
Calum rise, prendendo una matita dall'astuccio e porgendogliela.

«Prendila, te la do per lo sforzo. Ma sappi, che avrei potuto tirarti un pugno.»

Ashton non ribatté, consegnando semplicemente la matita a Michael. Se Calum lo avesse colpito sul serio, Ashton si sarebbe fatto davvero male. Dato che Calum era molto più forzuto.

Poco dopo la campanella suonò, così i due amici raccolsero la loro roba e se ne andarono a mensa. Si sedettero al loro tavolo, tirando fuori il loro pranzo e iniziando a mangiare.
Ben presto Michael si alzò per andare in bagno e Ashton lo seguì, dal momento che precedentemente era stato picchiato. Così ora Ashton lo seguiva ovunque, giusto per accertarsi del fatto che l'amico non fosse ferito nuovamente.

Mentre Michael entrò velocemente in bagno, Ashton si guardò allo specchio, osservando i suoi capelli disordinati.
Si passò una mano tra di essi, fino a sentire una mano disordinarli.

«Dio mio Calum!» urlò il riccio, girandosi verso il ragazzo.

«Mi dispiace, non ho resistito.» Calum rise, osservando i capelli di Ashton. «Sei carino quando sei spettinato.»

«Che cosa?»

«Cosa? Ho detto solamente, uh niente!»

Ashton scrollò le spalle e si girò ritornando a guardarsi attraverso lo specchio.
Calum lo osservò ancora, ammirando i suoi riccioli che ricoprivano tutta la testa per poi ricadere sopra i suoi occhi nocciola. Le sue labbra così rosee e piene che.. scrollò velocemente la testa, togliendosi quei pensieri dalla testa.
Si girò, andandosene al più presto fuori da quel bagno, lasciando Ashton confuso.
Michael uscì poco dopo, lavandosi poi le mani.

«Lo hai visto? Mi ha scombinato i capelli!» affermò Ashton, quasi gridando.

Michael ridacchiò. «Ti piace solamente.»

«Cosa? Dio mio no! Lo odio.»

«Stai cercando di convincere te stesso, ma in realtà ti piace.»

«Michael sei pazzo.»

«Anche tu, ma d'amore.» Michael rise di nuovo, asciugandosi le mani con dei fazzoletti, uscendo poi dal bagno e aspettando che Ashton lo seguisse.
Quel ragazzo era davvero sfacciato a volte.
Ad Ashton piaceva Calum?

Probabilmente non sapeva nemmeno di cosa stesse parlando.

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questo è il primo capitolo tradotto;
ricordo che i diritti d'autore vanno a 5sosxxphan, quindi se volete leggere questa storia in inglese la trovate sul suo profilo.
detto ciò, bye.

Forced » Cashton (Italian Translate)Where stories live. Discover now