Capitolo sei.

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[ATTENZIONE: sei siete Cashton's shippers vi consiglio mi prendere un lungo respiro e prepare i vostri feels. Sclererete tanto.
Buona lettura.]

La casa era piuttosto affollata e tra tutte le facce presenti, Ashton non ne riconosceva nemmeno una. Erano già le nove e l'abitazione era piena di persone già ubriache, difficilmente riuscivano a stare in piedi.

Qualcuno gli aveva consegnato un bicchiere di plastica rosso in mano al ragazzo, ma sicuramente non avrebbe bevuto nulla.

Luke e Michael invece, stavano ballando in cucina, Luke era aggrappato alla vita di Michael, facendolo muovere un po'.

Ashton sospirò, sedendosi davanti al tavolo della cucina e giocherellando con il bicchiere ancora pieno. Fece una smorfia non appena l'odore forte gli invase le narice e si fece forza per berne un po'.
Non gli piaceva così tanto, ma non era nemmeno così male quanto si aspettava.

La serata passò lentamente, mentre lui se ne stava seduto a quel tavolo a guardare le persone barcollare, ballare e bere.
Non era uno degli spettacoli più belli, calcolando anche gli improvvisi vomiti da parte degli ubriachi, sul tappeto.
Certe volte, delle ragazze si avvicinavano a lui e provavano di parlare, ma lui ogni volta ammetteva di essere gay e quindi sarebbe stato inutile attaccare bottone proprio con lui.
Non sapeva nemmeno lui il perché di quella confessione, ma sicuramente nessuno se lo sarebbe ricordato.
Insomma, il 90% delle persone era completamente brillo.

Notò Luke e Michael continuare a ballare.
Solo che questa volta Michael aveva la testa nell'incavo del collo del suo ragazzo, mentre gli lasciava dei piccoli baci, facendo comparire un tenero sorriso sulle labbra di Luke.
Avrebbe voluto avere anche lui una relazione come la loro, si vedeva che si amavano.

«Hey!» sentì qualcuno urlare dietro di lui, si girò e si trovò Calum a pochi centimetri. «Sembri così solo, aw.»

Probabilmente Calum non aveva bevuto così tanto, ma non era nemmeno sobrio al 100%.

«Andiamo a giocare fuori!» Calum ridacchiò, afferrandolo per il polso e correndo fuori.
Ashton fece per andarsene, ma Calum lo fermò.

«No, rimani! Per me?» Calum fece il labbruccio e Ashton sbuffò, andandosi a sedere tra il gruppetto posizionato a terra.

«Okay nuove persone che si sono appena seduti, obbligo o verità?» Calum scelse verità, mentre ad Ashton toccò obbligo.

«Bene, riccio. Hai detto che non bevi? Beh, io ti obbligo a bere mezza bottiglia in meno di 10 secondi.» Ashton intuì di essere stato interpellato, grazie a quel nomignolo, così prese la bottiglia e senza pensarci troppo iniziò a bere. Non si sentiva bene in quel momento, ma non gli importava.
Le persone presenti sorrisero e applaudirono.

Il gioco proseguì abbastanza velocemente e dopo un po' tocco di nuovo ad Ashton.
Doveva baciare la ragazza alla sua destra.
Si girò verso di esso e sì, era un viso sconosciuto. Il ragazzo aveva i capelli biondi con la frangia e gli occhi azzurri.
Non era la tipa ideale di Ashton, ma era troppo ubriaco per pensare.
Collegò le sue labbra con quelle della ragazza. Il bacio non durò tanto, meglio per entrambi.

«Un ultimo gioco!» un ragazzo si alzò in piedi. «Sette minuti rinchiusi in una stanza con il ragazzo o ragazza alla vostra sinistra.»

La prima coppia si alzò, entrambi i ragazzi erano ubriachi.
Man mano le coppie andarono e quando fu il turno di Ashton.
Si rese conto che non doveva più andare con la bionda, e quando si girò vide Calum.
Quindi doveva andare in una stanzetta con Calum, da soli, per sette minuti.

Calum aggrottò la fronte e si incamminò verso la stanzetta, seguito da Ashton.

«Beh, potremo rimane seduti qui finché non scade il tempo.» propose Ashton, dopo che gli chiusero dentro.

«Si, qualunque cosa.»

«Il tuo umore cambia ogni volta che stai con me, ti è cosi difficile anche fingere?» chiese Ashton, sbuffando.

«Non è colpa mia se mi odi, Ashton!»

«E sai perché ti odio, Calum? Mi hai sempre buttato merda addosso. Mi hai sempre deriso davanti a tutti. Mentre tu eri felice con una ragazza e io mi fidanzato con qualche ragazzo, tu mi dovevi sempre prendere in giro! Non puoi farti una vita?!»

«Oh, sta zitto! Ho sempre cercato di essere gentile con te ma ovviamente tu non lo notavi perché eri troppo concentrato sui tuoi maledetti libri!»

«Non posso crederci che devo ancora passare una settimana con te, Calum. Ti oddio.»

«Beh ti odio anche io! Non riesco ancora a capacitarmi del fatto che tu mi piaccia, ma ovviamente tu non l'hai mai notato. Sei troppo impegnato con i tuoi libri! Non mi hai mai notato. Ti odio così tanto!»

«Aspetta, cosa?»

Calum solo ora si rese conto di ciò che aveva appena detto. Si congelò sul posto e guardò Ashton, pensando a come riparare all'errore commesso, ma poi ci ripensò.
Prese un sospiro profondo e fece un passo in avanti e appoggiò una mano sulla guancia di Ashton.
Ashton pensando che lo volesse colpire, si acciglio, ma poi capì che non era così.
Gli occhi di Calum erano incollati contro quelli nocciola di Ashton, quest'ultimo aprì bocca per dire una cosa ma fu precedetto dalle labbra di Calum premute contro le sue. Rimase scioccato inizialmente, ma subito dopo rispose al bacio.

Erano così strani insieme.
Le mani di Calum appoggiate a coppa contro le guance del riccio, mentre si avvicinava con il corpo rompendo quel poco rimasto tra i due.
Ashton avvolse le braccia intorno il collo di Calum, inclinando la testa.
Calum picchiettò la lingua sul labbro del ragazzo, che schiuse le labbra lasciando il "passaggio".

«Non permetterti mai più di baciare quella bionda.» sussurrò Calum contro le labbra di Ashton, ribaciandolo. Si staccò e iniziò a lasciare piccoli baci sulla mascella e scendendo sul collo.

«C-Cosa stai facendo?» sorrise Ashton, spostando il collo, per lasciare spazio a Calum.

«Sei mio, okay?» iniziò a succhiare un punto del collo. «Mio, mio, mio.»

Calum ricominciò a baciare il collo al ragazzo ma quando iniziò a scendere con i baci, sentì la porta aprirsi pian piano.
Si rimise composto e si spostò da Ashton.

«Tempo finito!» urlò uno dei ragazzi che stavano nel cerchio.

Entrambi i due ragazzi si guardarono e uscirono, con le mano intrecciate.
Erano ormai le 22, era il momento di ritornare a casa.
Calum gli lasciò un bacio sul collo, tenendo le mani intrecciati.

«Continuo ad odiarti, Irwin.»

«Ti odio anche io, Hood.»

Forced » Cashton (Italian Translate)Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz